♡︎Heartbeat//𝐌𝐀𝐂𝐈𝐀𝐍𝐀♡︎

t w o

Ariana's Pov

erano passati 15 minuti dal controllo e i medici erano davanti a me a leggere non so cosa.
Dopo pochi secondi uno di loro parlò:
"Allora Ariana, i suoi problemi cardiaci in questi mesi si stanno abbassando molto, questo significa che è probabile che venga dimessa per sempre tra qualche mese. Certo, dovrà venire qui spesso per dei controlli, però potrà passare il resto dei suoi giorni a casa sua."
sorrisi a quelle parole, ero felice, felicissima anzi! dopo tutti questi anni passati sempre qui...potevo tornare alla mia vita normale!
Poi, però, pensai a Mac...lo avrei lasciato solo qui? No! sarei venuta spesso a trovarlo, non posso abbandonarlo così...
ringraziai i medici ed uscirono dalla mia stanza, accesi il telefono e vidi l'ora: 12.34. Era ora di pranzo. di solito non andavo mai alla mensa, non mi piaceva la gente. tutti erano cattivi con me, pure quelli nuovi, non so perché...l'unica con cui parlo è Madison, lei ha dei gravi problemi respiratori, ed è qui da tipo 2 anni, però viene solo avvolte, quindi mi faccio sempre portare il cibo in camera, oppure vado da Mac a mangiare insieme a lui. Il sabato e la domenica, se posso, vado a casa mia e mangio li, in altro caso viene Victoria e mangiamo io, Vic, Mac insieme, e, se c'è, Madison.
Misi le scarpe ed uscii dalla mia stanza dirigendomi verso quella di Mac
"Heyyyy"
era al telefono e sobbalzò al mio saluto
"oh santo cielo mi hai spaventato"
risi a quella frase, avevo questo talento; spaventare Mac
"come è andato il controllo?"
mi chiese ad un tratto, avevo paura di dirgli che probabilmente me ne sarei andata, quale potrebbe essere la reazione? presi un respiro profondo e parlai:
"bene, fin troppo bene."
"c-che vuoi dire?"
presi una sedia e mi sedetti davanti al ragazzo.
"i dottori hanno detto che in questi mesi va tutto molto bene, e che quindi è probabile che tra qualche mese mi dimettano per sempre"
Mac mi guardò per qualche secondo, per poi sorridere
"sono felicissimo per te! finalmente uscirai da questo posto di merda"
"anche io sono felice, ma non posso lasciarti qui.."
"non dire così, dovresti essere felice, verrai a trovarmi qualche volta, no?"
disse mettendosi a sedere sul letto con i piedi per terra
"certo! anzi, verrò quasi tutti i giorni! tranne il lunedi..."
"perché?"
"perché sono stanca il lunedì, sempre!"
ridemmo entrambi
"sai, forse mi mancherà un po' qualcosa..."
"non dirmi che ti mancherà questo merdaio!"
"no, di questo posto non mi mancherà assolutamente niente. ma mi mancherai tu"
fece un mezzo sorriso e si avvicinò a me abbracciandomi. Adoravo i suoi abbracci, misi la testa sulla sua spalla, bagnando la felpa, senza accorgermene stavo piangendo e credo che se ne accorse pure Mac, anzi, ne ero sicura.
"non piangere piccola"
amavo quando mi chiamava così, mi faceva sentire amata da qualcuno.
Si staccò dall'abbraccio e mi fece cenno di sedermi sul letto spostandosi di fianco, permettendomi di affiancarlo.
"stai tranquilla, andrà tutto bene. rimarremmo in contatto"
continuai a piangere, non volevo lasciarlo qui, perche non dimettevano anche Mac!?
"i-io no-non v-o"
non riuscii a parlare dai singhiozzi, egli lo capì e mi fece stendere nel letto, si mise dietro di me abbracciandomi
mi sussurrò un "ti voglio bene" e mi strinse forte a se, come se dovessi scomparire. Mi sentivo bene. mi sentivo protetta.

13.02
mi svegliai non capendo dove fossi, misi a fuoco e capii subito; mi ricordai di cosa accadde poco fa.
mi misi a sedere, cosa che svegliò anche Mac
"ci siamo addormentati"
dissi io sorridendo
"già. oggi andiamo alla mensa?"
"...sai che non mi piace..."
"lo so, però, se qualcuno ti farà qualcosa, sarò io li con te a difenderti"
"da quando sei un supereroe?"
"sono solo il TUO supereroe, il che è diverso"
ridemmo entrambi e mi alzai, sistemandomi un po'.
aspettai Mac, che mi prese per mano e ci incamminammo entrambi verso la mensa.
Arrivati, ci sedemmo entrambi nel tavolo infondo completamente vuoto.
"Ari, aspettami qui, io vado a prendere il cibo"
"no!"
urlai, credo che mi abbia sentito tutto l'ospedale
"non voglio stare da sola, vengo con te"
lui alzò gli occhi ma poi sorrise, facendomi segno di venire.
lui aveva in mano il vassoio e io lo tenevo a braccetto, finché una voce famigliare non mi salutò.