11 Capitolo

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La sera tornando a casa, raccontai l'accaduto a Tommaso. Incredulo non si aspettava tutto ciò e mi promise che in settimana sarebbe venuto a prendermi. Ormai era troppo contenta. Finalmente la mia vita stava per cambiare, anche se questa felicità non durò molto perché tornando a casa per prendere le mie ultime cose per portare a casa di Tommaso (sarei stata lì fino a quando non sarebbe arrivato), lei era lì, ormai si era impadronita, nulla la staccava da lì.
"Stella vieni a mangiare dai."
"Eva non mangio cibo fatto da te. Non so cosa ci sia in mezzo lì. E soprattutto dov'è mia madre?"
"Ah si, mi ha detto che sarebbe tornata tra poco. Credo. O forse no."
"Di cosa stai parlando?"
"Ok, diciamo che ho fatto tanti errori, ma questo è uno dei migliori!"
"Ti riferisci al veleno immagino!"
"Ecco, vedi Stella, tu non sei come tua madre, tu non pendi dalle mie labbra e questa cosa mi fa tanto arrabbiare. Si!"
"Si, cosa?"
"Sono stata io a mettere il veleno nella bottiglia di tuo padre, tua sorella pendeva dalle mie labbra, quindi ha avuto un bonus, durare 20 minuti in più rispetto a tuo padre e tua madre."
"Hai ucciso la mia famiglia?"
Come diavolo ha fatto a fare uno sterminio!
"Di quale famiglia parli? Dai Stella, ora tocca a te. Avanti bevi." Mentre pronunciava quelle orrende parole prese un coltello da cucina e me lo puntò allo stomaco.
Ho avuto la prontezza prima di scrive SOS CASA MIA a Tommaso, che sapeva di questo codice rosso.
Chiamò la polizia e la mandò a casa.
Ma ci misero più tempo del dovuto, perché quando arrivarono, Stella non c'era gia più.

4 settimane dopo..
Aprìi gli occhi lentamente, la frequenza del battito cardiaco era assordante fino a che una voce familiare cominciò a chiamare il dottore.
"Stella, ben tornata tra noi." Mi disse il dottore sexy, lui l avevo riconosciuto. Mi girai mentre sentivo qualcun altro che mi chiamava.
"Stella, amore mi senti? È finita sai! Eva non c'è più."
Capii le sue parole ma facevo fatica a rispondere. Gli sorrisi solo.
I ricordi cominciarono a farsi sentire, avevo paura e ma sapevo che non riuscivo a parlare. Facevo segno a Tommaso di aiutarmi a capire cosa fosse successo ma appena mi girai per svegliarlo, ho avuto la sensazione di uno strappo allo stomaco. Mi toccai sulla parte dolorante ed era fasciata con tante bende. Ad un tratto ricordai l erruzione delle guardie, io con il bicchiere di cocktail e veleno in mano ed Eva con un coltello da cucina puntandomi allo stomaco. 3 coltellate velocissime e vedo lei tagliarsi la gola.
La fortuna ha girato dalla mia parte. Per una volta.
Appena sarò pronta per ricominciare voglio partire e non guardarmi più indietro e le prossime persone che incontrerò future saranno selezionate severamente, non si sa mai che dovessi incontrare un altro parassita.

FINE

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 19, 2020 ⏰

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