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"Hey Kate!" sento dire dietro di me.
Mi giro per scoprire chi mi ha chiamato, ma prima ancora che potessi realizzarlo mi arriva una lattina sul naso. Riapro gli occhi dolorante e vedo arrivare i soliti quattro bulletti dell'orfanotrofio. "Ehi, sfigatella, dov'è la tua guardia del corpo oggi? Ti ha abbandonata anche lei?". Partono le solite risate da idioti. Mi vengono gli occhi lucidi, per non farmi vedere debole corro via. Semino i bulletti e vado in una parte semi-nascosta del cortile. Mi siedo sotto il mio albero preferito e comincio a piangere.
Dopo un po' sento dei passi avvicinarsi a me. Si fermano di fianco e me. Alzo leggermente lo sguardo per vedere chi è e mi asciugo le lacrime.E' la mia migliore amica:"Che ti hanno fatto quegli idioti?" chiede inginocchiandosi e asciugandomi le lacrime con un fazzoletto di stoffa lilla.
"Le solite prese in giro, non preoccuparti." rispondo tirando su col naso. Finisce di asciugarmi le guance per poi porgermi il fazzoletto per soffiare il naso.
Chloe si siede di fianco a me, mi abbraccia e inizia ad accarezzarmi la testa per consolarmi. Mi sento sempre al sicuro tra le sue braccia.
Restiamo abbracciate finchè non sentiamo la campanella suonare. Sta inizianzo l'ora del pranzo. Ci alziamo e andiamo insieme in mensa, a incontrare altri nostri amici.
Entriamo nell'edificio e cerchiamo nel disordine più totale la zona del nostro tavolo. Ci mettiamo sempre in disparte, perchè non sopportiamo quasi nessuno qui dentro. Parlano di cose troppo stupide e superficiali. Preferiamo parlare di cose intelligenti per i fatti nostri. Arriviamo al nostro tavolo dove ci aspetta il nostro gruppo. A e Beyond parlano tra di loro come sempre mentre Elle sta seduto nella sua solita posizione a leggere un libro.
Mi siedo di fianco ad Elle e lo saluto sorridendo; "Come va'?" gli chiedo e lui risponde dicendo: "Piuttosto come stai tu... perchè hai questo bernoccolo e gli occhi lucidi?" Io abbasso lo sguardo ma poi lo rialzo subito.
"Sono caduta dal salice, niente di che preoccuparsi. E poi non ti hanno insegnato che rispondere a una domanda con un'altra domanda è maleducazione?" dico sviando l'attenzione da me. Ma Chloe mi rimprovera; "Dai, Kate, povero, non trattarlo così. E' stato carino, si è preoccupato per te, e poi digli la verità, girare attorno all'argomento non risolverà la situazione." sospiro annoiata: "Cosa è successo Kate? Sono stati di nuovo quei quattro cretini?" Chiede Beyond e io confermo.
Elle già sospettava che stessi mentendo, lo conferma il fatto che non ha avuto nessuna reazione.
Beyond invece si arrabbia e continua a mangiare imbronciato. Il fatto che si sia zittito così non è un buon segno. Non vorrei che si cacciasse nei guai a causa mia. "Ma sì, non è nulla. Sono bambini stupidi, vanno ignorati, non voglio abbassarmi al loro livello" dico provando a tranquillizzare Beyond, senza successo. Finiamo di pranzare, sparecchiamo e poi andiamo in camera di A a fare le solite attività. Io e Chloe continuiamo il puzzle che avevamo iniziato tutti insieme. Ha 3mila pezzi, raffigura un viale col gli alberi di ciliegio, con i petali che cadono. L'abbiamo scelto io e Chloe tra quelli che ci aveva proposto Watari. L'abbiamo iniziato 4 giorni fa e siamo quasi a metà. Sono abbastanza facili le cose di questo genere. A e Beyond invece stanno giocando a scacchi, hanno vinto due partite a testa, devono finire l'ultima per decidere il vincitore. Elle è andato da Watari. Non ci ha detto il motivo. Vorrei che si confidasse di più con gli altri, sta troppo in disparte. "Ehy, Kate, puoi andarci a prendere da bere? Grazie." Mi chiede A. "Anche per me Kate!" Continua Chloe; "Se continuate così finiremo per prosciugare tutta Manchester!" Finisco ridendo; esco dalla stanza e vado in cucina a prendere l'acqua dal frigo, perché Chloe, da brava principessina, non beve l'acqua a temperatura ambiente. Mentre torno dai miei amici passo di fronte all'ufficio di Watari dove sento la voce di Elle che dice "Entro domani mi servono tutte le prove che avete trovato sulla scena del crimine, e possibilmente già analizzate dalla scientifica, grazie". Cosa vuol dire? Con chi sta parlando? Come sempre ha un tono monotono, ma mentre da degli ordini a chissà chi, pare molto deciso e determinato: come se fosse un uomo che ha già visto tutto della vita, e non un ragazzino di undici anni.
Voglio davvero sapere che sta succedendo in quella stanza, però non mi pare il caso di entrare. Se provassi a chiedere delle informazioni a Elle sicuramente svierebbe il discorso su altro. Ma vale la pena tentare, anche se sono sicura del risultato che otterrò.
Torno in stanza e do l'acqua ai miei amici, e dopo alcuni minuti arriva anche Elle. Ora posso chiedergli delle spiegazioni. "Elle.... posso parlarti un attimo? In privato." Chiedo in modo deciso. "Certo, arrivo subito." "Di cosa dovete parlare voi due? Eh Kate?" Mi domanda in modo sarcastico Chloe. Non le rispondo nemmeno, ormai sono abituata; continua a dire che staremmo bene insieme, e secondo me un po' è vero ma siamo troppo piccoli, e poi Elle non sembra affatto interessato ad avere una relazione con me all'infuori dell'amicizia.
Usciamo dalla stanza e ci mettiamo in un angolo in corridoio vicino all'ufficio di Watari. "Ok. Dimmi cosa stai facendo. Perché ti servirebbero delle prove del crimine?" Lui è confuso ma poi mi prende la mano ed entra subito nella stanza di fianco a noi: è molto buia e l'unica luce che c'è è quella emanata dal computer che ora sta usando Watari. "Ciao Kate. Perché siete qua, voi due?" Ci chiede con la sua solita voce gentile con il sorriso stampato sulla bocca. "Ha sentito mentre parlavo con la polizia e ora esige delle spiegazioni." Risponde Elle. "Ah. Prima o poi avrei dovuto dirtelo lo stesso: Elle ora è un detective, e anche molto famoso. Anche te sei molto abile nel risolvere i problemi e vorrei che tu accettassi quello che ti sto per chiedere. Vorresti diventare anche tu una detective? Ti porterebbe molti vantaggi anche quando sarai grande." Rimango a fissare un punto sul pavimento per qualche minuto. Io dovrei fare la detective? Come Elle? Potrei riuscirci, se non tento non potrò mai saperlo... "Va bene. Accetto." Dico con un sorriso sul volto: per dire che questo è quello che voglio fare.
Usciamo dalla stanza e ci dirigiamo in camera di Elle per parlare meglio di questa cosa.
"Quindi sei un detective..." penso ad alta voce. "Sì. E da oggi lo sei anche tu. Non è un lavoro molto difficile, se sei una persona intelligente, e visto che tu lo sei molto non avrai problemi ad avere un certo successo." Ha ragione. Sorrido e lo ringrazio per il complimento abbracciandolo. All'inizio resta un po' scioccato dal mio gesto, non essendo in grado di esprimere bene le sue emozioni, ma dopo alcuni secondi ricambia dicendo "Non c'è di che." Mi chiedo che espressione abbia in viso.

Revenge|| L Lawliet- ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora