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Nove mesi dopo...
Ormai sono passati tanti mesi da quando abbiamo iniziato il programma di formazione per diventare detective. Io ed Elle è da tanto che non insegniamo più ad A, B e Chloe, ma anche Watari ha già finito. Hanno imparato molto velocemente: A e B hanno già risolto dei casi di omicidio, Chloe molti di rapimento.
A non si è ancora fatto avanti con Beyond. Non so cosa stia aspettando, ma infondo è stato molto occupato cercando di apprendere tutto quello che serve per essere il successore di L. È molto stanco e si vede; sono abbastanza preoccupata per lui. È fragile e ha troppa pressione sulle spalle. In più Elle mi ha detto che visto che è A il più bravo dei tre, è il prediletto per il ruolo di prossimo L. Non credo sia ancora l'ora di dirglielo, è molto sensibile come ho detto prima e mettergli ancora più ansia addosso non è necessario. Ma con Elle non si sa mai, potrebbe dirglielo anche in questo momento.
Watari continuava a rimproverare Elle perchè dice che fa poco movimento, il che è vero: noi abbiamo due volte settimana delle ore di mantenimento, ed Elle non ha mai voglia di farle, e quindi l'ha costretto ad iscriversi ad un corso di tennis, anche se ha iniziato da poco è molto bravo, e sembra gli piaccia abbastanza, ha già partecipato ad alcune competizioni e ha pure vinto. Sono contenta per lui.
Ora è mattina e scendo al piano di sotto per fare colazione. Come al solito trovo tutti riuniti al tavolo, ma stranamente si sono aggiunti anche X e Y.
"Buongiorno! Dormito bene?" Chiedo sorridendo. Tutti annuiscono tranne Elle.
"È ovvio che non hai dormito, ma ogni tanto ti farebbe bene." Lo sgrido scompigliandogli i capelli. Lui annuisce e sorride.
Mi siedo vicino a lui e X mi dice: "Elle mi ha detto che vi servirebbe imparare il giapponese. Io lo so bene, visto che i miei erano giapponesi, quindi se volete posso insegnarvelo."
Elle gli ha detto questo? Beh, in effetti è vero, ora abbiamo casi da risolvere in tutto il mondo; l'altra settimana ne ho risolto uno in Corea, ma gli ha detto veramente che siamo L e K?
"Sì, certo. Mi piacerebbe molto." Dico con un sorriso, guardo Elle con uno sguardo dubbioso, ovviamente capisce al volo cosa gli sto chiedendo.
"Non preoccuparti. Ormai gliel'ho già detto che siamo noi K e L. Quindi puoi stare tranquilla. E comunque Watari ha intenzione di dirlo a tutto l'orfanotrofio, così da cercare più persone che possano essere detective." Mi risponde al volo col solito tono monotono. Watari non mi ha detto niente; dice sempre le cose prima ad Elle e poi a me, si vede che è il suo preferito in tutta la Wammy's House, e anche Elle si lascia un po' troppo viziare da lui. Fa sempre il freddo con tutti ma con Watari è sempre docile come un coniglietto: ci manca poco che lo chiami papà, ma di sicuro vede in lui la sua figura paterna; un po' come tutti qua.
"Non me l'aveva detto... meglio così, magari i teppistelli come Jonhson inizieranno a portarci un po' più di rispetto." Lo dico ad alta voce apposta, so che mi hanno sentito, perché sono proprio dietro di noi, e come previsto lui si alza dal posto e viene vicino a me mettendomi il braccio intorno al collo, come se fosse un gesto di affetto.
"Toglimi le mani di dosso." Lo spingo e manca poco che lo faccia cadere.
"Ok, scusa Knight, ma hai fatto il mio nome ed ero curioso." Dice sogghignando.
"Hai presente L e K?" Gli chiede Elle guardando ancora sul tavolo.
"Sì, per forza, sono menzionati ogni due secondi al telegiornale; ma ora cosa centrano quelli lì?"
"Siamo noi" dico fieramente. Mi sono accorta solo ora che tutti ci stavano guardando. Ho fatto il lavoro per Watari. Meglio così.
"Non ci credo. Va bene che siete dei secchioni, ma non a quei livelli." Perchè dovremmo dire una bugia del genere?
"È vero, sono loro due." Interviene Roger. A lui crederanno di sicuro.
"Allora vi credo. Vi stimo molto; non si direbbe veramente che voi due abbiate una doppia vita. Complimenti, però adesso voglio essere vostro amico!" Si mettono tutti a ridere, non vedo dove sia la parte divertente.
"Perchè dovresti? Fino a poco da eravamo degli sfigati da quello che dicevi te." Dice B, guardandolo negli occhi.
"Ma solo perché stavate solo tra di voi, ora che si è spiegato il perchè non vedo dove sia il problema."
È abbastanza stupido per gli standard di questa struttura, però potrebbe tornarci utile come spia, nessuno farebbe mai caso ad un ragazzino.
Elle mi anticipa si alza e va vicino a lui. Gli sorride e gli dice:
"Perchè no Beyond, le persone migliorano, non ti ricordi quando sono arrivato qua? Mi sono messo a menarti ma ora siamo migliori amici." È ovvio che Elle non lo pensa veramente, gli ci è voluto molto tempo per fidarsi del nostro piccolo gruppo, e ora dovrebbe fidarsi di Jonhson di punto in bianco? Non sarà mai nostro amico, al massimo di Chloe, conoscendo il suo animo gentile proverà pena per lui.
"Allora è fatta!" Esclama Jonhson battendo il cinque ad Elle, lui sorride lievemente; poi ci mettiamo a fare colazione tranquillamente.
"A, sei molto bravo a risolvere i casi..." Elle comincia a parlare. Ho già capito cosa vuole dirgli. Ormai non posso più fermarlo. Ma se lui non volesse essere veramente il suo primo successore allora può sempre rifiutare.
"...quindi stavo pensando che tu potresti essere il mio primo successore. Ovviamente puoi rifuitare; e comunque prima che io muoia ci vorranno ancora tanti anni. Ma non si sa mai"
Elle ironizza, ma lo guardiamo tutti con uno sguardo rimproveratorio.
"Sì, mi piacerebbe molto, ma non dire così per favore; hai ancora molto tempo da vivere." A parla per tutti. Elle è sempre così drastico.
A non è molto convinto della prima frase, ma non sa dire di no.
Dopo che abbiamo finito tutti lo chiamo in sala per parlare in camera mia.
"Si vede che non vuoi farlo, perchè gli hai detto di sì?" Chiedo guardandolo negli occhi, ma lui non fa lo stesso, guarda fuori dalla finestra fissando i bambini più piccoli che giocano in giardino.
"Perchè altrimenti non sarei capace di fare altro." Questa frase era l'ultima che mi aspettavo.
"Insomma, lo vedi anche te che non so fare niente; quasi un anno fa ti ho detto che voglio confessarmi a Beyond; ma non lo ho fatto, perchè ho paura. Ma facendo il detective posso rendermi utile in qualcosa!" Comincia a piangere io lo abbraccio sussurandogli nell'orecchio.
"Non devi essere utile, devi fare quello che ti piace, e se fare il detective ti rende felice fallo tranquillamente, altrimenti molla tutto." Gli dico seccamente.
"Ci penserò." Risponde con queste due parole ed esce dalla stanza. Lo capisco solo nel fatto che non riesca a dichiararsi a B. In effetti l'amore è complicato: io ed Elle ci abbiamo messo circa dieci anni a capire di essere innamorati.

Revenge|| L Lawliet- ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora