Capitolo IV

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"L'anima non procede in linea retta, e neppure cresce come una canna. L'anima si schiude, come un fiore di loto dagli innumerevoli petali."
-Khalil Gibran





Villaggio della Foglia, Paese del Fuoco


Mentre scortava quella strana ragazza verso il villaggio, Kakashi non poté fare a meno di pensare che quella giornata era iniziata veramente male. Da quando un gruppo di banditi aveva minacciato i confini del villaggio, Tsunade costringeva tutti i jonin a continue ronde, e quel giorno a lui era capitata quella seccatura. Mentre varcavano l'ingresso del portone sud, l'argenteo alzò la mano destra in segno di saluto a Izumo e Kotetsu, che erano a guardia dell'ingresso.

<< Ehi Kakashi! >> ricambiarono in coro i due chunin, il cui sguardo fu poi attirato dalla giovane donna che affiancava il copy-ninja.

<< Chi è la bella ragazza che ti porti dietro? >> chiese Kotetsu, incapace di staccare gli occhi da Ran, che gli riservò un sorriso, ringraziandolo per il complimento.

<< Devo scortarla da Tsunade-sama. >> rispose lui con semplicità.

<< Bè tu sei un jonin molto impegnato, posso accompagnarla io dallo Hokage-sama! >> si offrì Izumo, che intanto, veloce come un lampo, aveva abbandonato la sua postazione e si era posizionato di fronte alla ragazza. << Come ti chiami, bellezza? >>

<< Sono Ran, piacere. >> rise divertita la corvina, ricordava bene che quei due erano un duo veramente comico.

<< Puoi andare Kakashi, ci pensiamo noi a lei! >> Kotetsu diede man forte all'amico, avvicinatosi anche lui alla giovane.

Mentre i due chunin parlavano animatamente con Ran, Kakashi ne approfittò per osservare minuziosamente la giovane. Fino a quel momento non aveva prestato molta attenzione al suo aspetto e al suo vestiario. Nel momento in cui aveva posato lo sguardo su di lei, tutta la sua attenzione era stata attirata dalle due pozze cristalline della giovane e, percorrendo la strada verso il villaggio in religioso silenzio, non aveva fatto altro che pensare a quelle due gemme azzurre e al suo sguardo deciso, quasi ferino.

Ran, così aveva detto di chiamarsi, aveva lunghi capelli neri come le piume di un corvo, lunghi fino a metà schiena. Nonostante la bassa statura, la sua figura era slanciata, era magra e con delle forme armoniose. Indossava un pantalone di uno strano materiale, che le fasciava le gambe magre, una giacca in pelle, anch'essa a parer suo strana ed una maglia che le lasciava una porzione di pancia scoperta. Ai piedi calzava quelli che sembravano stivali con un tacco spesso e non molto alto. Non poteva dissentire dal commento dei due shinobi, era una vera bellezza, a prescindere dallo strano vestiario.

<< Non ti preoccupare Ran-chan, ti accompagniamo noi! >>

La frase pronunciata da Kotetsu riscosse Kakashi dai suoi pensieri. Si rese conto che era arrivata l'ora di porre fine a quel quadretto e che doveva portare alla svelta quella strana giovane dallo Hokage, quella situazione lo stava tenendo fin troppo lontano dalla lettura del suo libro. Inoltre, non si fidava ancora di lei, per quanto ne sapeva poteva essere una spia. Tuttavia, non aveva il potere di rifiutare una diretta richiesta d'aiuto rivolta al villaggio. L'unico modo per scoprire la veridicità delle parole della giovane era presentarla dinnanzi allo Hokage.

<< Bene, noi dobbiamo andare. >> disse Kakashi, posando una mano alla base della schiena di Ran, invitandola a proseguire. << Vi lasciamo al vostro lavoro, buona giornata. >> sorrise cordiale, per poi imboccare la strada che conduceva al palazzo dello Hokage, ignorando le proteste e le imprecazioni dei due chunin.

Two worlds collide • Kakashi HatakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora