Capitolo III

222 14 2
                                    




"Siamo fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita."

-William Shakespeare





Luogo non identificato


<< Una profezia? >> chiese Ran, perplessa, ma curiosa dalla piega che stava prendendo quella conversazione.

<< Esatto. Per questo sei giunta in questo luogo, per compiere il tuo destino. >>

<< Perché dovrei crederle? Tutto questo è impossibile, lei è il personaggio di un manga, un'opera di fantasia. >> disse Ran, iniziando a scaldarsi.

Non era affatto una persona paziente, si infiammava facilmente, soprattutto quando non aveva il controllo della situazione, proprio come in quel momento.

<< Posso capire la tua diffidenza, ma ascolta cosa ho da dirti, poi deciderai se credermi o oppure no. >> le concesse, ritornando a sorriderle.

Ran non rispose, si limitò ad annuire, il cervello che lavorava frenetico per trovare una spiegazione a quella situazione assurda.

Minato ritornò nuovamente serio, il sorriso aveva abbandonato i suoi bellissimi lineamenti.

<< Tanti anni fa, quando Konoha era appena nata, il Primo Hokage, Hashirama Senju, ricevette una visita dall'Ougama Sennin del Monte Myoboku. Aveva per lui una profezia, della quale solo lo Hokage del Villaggio della Foglia e pochi subordinati di fiducia vennero a conoscenza. Ougama Sennin rivelò al Primo che un giorno sarebbe giunta a Konoha una giovane donna, dai capelli neri come le piume di un corvo e dagli occhi del colore dei cristalli di ghiaccio. >>

<< Per quale motivo questa giovane sarebbe giunta a Konoha? >> chiese Ran, rapita dal racconto dello Hokage.

<< Purtroppo il Grande Rospo non aveva visto altro, ma rivelò al Primo Hokage l'esistenza di una dimensione parallela alla nostra, quella dalla quale arrivi tu, per l'appunto. Entrambe seguono linee temporali differenti, ma sono collegate e si influenzano l'una con l'altra. Il luogo in cui ci troviamo è il collegamento tra le due dimensioni, ed ogni Hokage, alla sua morte, prendendo il posto di colui che l'ha preceduto, è chiamato a custodire questo luogo. >>

In silenzio, l'uomo scrutò Ran, in attesa una sua reazione, che non tardò ad arrivare.

<< Diciamo che credo a tutta questa storia e che non mi trovo in uno strano sogno, come fa ad essere sicuro che sia io la prescelta? Non sono di certo l'unica ragazza dai capelli neri e gli occhi azzurri in circolazione. >>

Non riusciva a spiegarselo, ma le parole del Quarto Hokage le avevano istillato il dubbio che, forse, quello che stava vivendo non era un sogno.

<< Prima di tutto, il fatto che tu sia qui è già di per sé una prova, solo la prescelta può giungere al cospetto dello Hokage. Inoltre, ci è stato lasciato un piccolo indizio per accertarci della tua identità. >>

<< Un indizio? >>

<< "La prescelta porta con sé due fiori" questo disse al Primo Hokage il Grande Saggio. Il tuo nome è Ran, inoltre sulla tua spalla sinistra c'è un tatuaggio, giusto? Un fiore di loto. Quindi, ragazza mia, porti con te due fiori. Quando ti presenterai al cospetto dello Hokage in carica saranno i tuoi segni distintivi. >> terminò l'uomo.

Ran non sapeva più che pensare, nella sua testa c'era il caos, era vero tutto ciò che le aveva detto Minato? O si trovava in un maledetto sogno fin troppo vivido?

Two worlds collide • Kakashi HatakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora