Ero nella mia stanza a preparare le ultime cose per il mio ritorno a Los Angeles, Alyssa nel corso di tutta la giornata non ha fatto altro che provare di convincermi a rimanere, ma sarebbe peggio per tutti se lo facessi, specialmente per il mio cuore. Fortunatamente Alyssa si arrese dopo qualche ora visto che Colin questa sera l'avrebbe aiutata a portare alcune cose a casa sua.
Nel giro di trenta minuti Alyssa sparì dalla stanza con alcuni scatoloni tra le mani, continuai a preparare le ultime cose così che domani non debba andare in panico, nel mentre stavo preparando gli ultimi dettagli bussano alla porta della stanza e chi mi ritrovo davanti ad essa mi lascia molto perplessa <<Non fare domande o altro prendi il costume e andiamo>> dice prima che potessi dire qualsiasi cosa, ma non dovevamo prendere le distanze? <<Ti muovi o no?>> chiede e solo adesso mi accorgo di essermi fermata a fissarlo come un ebete, Byron Wesley perché mi attiri così tanto? <<Dammi cinque minuti>> dico correndo verso la mia stanza non pensando nemmeno a chiudere la porta.
<<Andiamo sono pronta>> dico infilandomi la maglietta <<Finalmente>> dice lui dirigendosi verso le porte dell'ascensore. Il viaggio in ascensore è stato molto silenzioso, tirai un sospiro di sollievo quando le porte dell'ascensore si spalancarono così trascinandomi fuori da quella situazione imbarazzante <<Dove andiamo?>> chiedo visto che lui si sta dirigendo nella direzione della spiaggia e non ho ancora capito cosa ha in mente <<Cosa non hai capito del mio "Seguimi e non fare domande"?>> chiede facendo le virgolette, alzo le mani in segno di resa e incomincio a seguirlo.
Arrivammo a riva dove trovammo due tavole da surf <<Cosa ci facciamo qui?>> chiedo guardandomi attorno <<Non puoi andartene via da Sunshine Coast senza aver mai surfato>> dice prendendo la sua tavola sotto al braccio <<Allora ti muovi?>> chiede sperando che anche io faccia lo stesso <<No, io non salirò su una tavola da surf>> dico alzando le mani come per respingere <<Va bene>> dice Byron poggiando la sua tavola sulla sabbia, è stato più facile di ciò che credevo. Improvvisamente si avvicina a me e mi prende a mo di sposa capisco già cosa voglia fare infatti provo a dimenarmi, mi porta verso il mare e quando l'acqua gli arriva ai fianchi mi lascia, lo ringrazio di avermi buttata in acqua con tutti i vestiti, anche lui si è buttato con la maglia <<Sei uno stronzo>> dico quando risalgo <<Me lo dicono in molti>> dice con un sorrisetto da schiaffi <<Non dovevamo prendere le distanze?>> chiedo curiosa, lui non rispose continuò a guardarmi cosa che iniziai a fare anche io, mi persi in quegli occhi così scuri <<Forse infondo Hayley ti somiglia>> dice continuando a guardarmi ma quando vede che io sgrano gli occhi comincia a sorridere <<Hayley è solo una mia copia, venuta male>> dico con le braccia incrociate al petto <<Forse sei tu quale venuta male>> dice lui con sempre lo stesso sorrisetto che mi fa venir voglia di ammazzarlo, mi avvicino lentamente a lui e appena davanti al suo petto gli tiro un pugno su esso, però la cosa non è andata come speravo visto che al posto di farsi male lui mi sono fatta male io, lui invece sorride continuando a guardarmi, tiro l'ennesimo pugno e ovviamente per lui e come se gli avessi fatto il solletico <<Hai finito?>> chiede e io annuisco, mi giro per andarmene ma poi decido di girarmi nuovamente e tirargli un pugno quando abbassa la guardia, inizialmente si piega in due dal dolore credo ma poi ritorna normale <<Credevi sul serio di avermi fatto male?>> chiede scoppiando a ridere <<Potevi darmi questa soddisfazione visto che domani me ne vado>> dico per poi vedere il suo sorriso spegnersi <<Giusto, domani>> dice distogliendo lo sguardo dal mio <<Credo che ora dovrei andare>> dico cercando di andarmene sperando che lui mi prenda per il polso mi dica che non vuole che io vada via, invece rimane a guardarmi mentre vado via, andare via forse è la scelta giusta.
Rientrai nella mia camera ed ero letteralmente fradicia, presi l'intimo, una maglia e un paio di pantaloncini e poi andai verso il bagno. Aprii l'acqua e mi misi sotto ad essa ripensando al perché tutto deve essere così difficile, perché è così complicato e nel mentre mi è sembrato di sentire una serratura ma con il rumore dell'acqua è difficile capirlo improvvisamente le porte del box doccia si spalancano mostrando Byron <<Ma come sei entrato?>> chiedo sconvolta, lui non risponde ed entra in doccia con tutti i vestiti, abbasso lo sguardo dall'imbarazzo ma lui mi posa sue dita sul mento così e lo alza nella sua direzione <<Perché deve essere tutto così complicato?>> chiede a qualche centimetro dalle mie labbra <<Non lo so>> sussurro e non ho il tempo neanche di realizzare che le sue labbra sono premute contro le mie, poso le braccia attorno al suo collo mentre lui le posa sul mio sedere e mi spinge contro la sua intimità, nel mentre di questo bacio lui mi alza per i glutei e attacco le mie gambe attorno al suo bacino, mi stacco dal bacio e lo guardo dritta negli occhi stessa cosa la fa pure lui, noto che è leggermente bagnato visto che siamo sotto al getto d'acqua, ripensando a lui bagnato mi scappa un sorrisetto <<Cosa devo il sorrisetto?>> chiede stranamente sereno <<Perché tutto deve essere così complicato?>> chiedo passandogli una mano tra i capelli <<Perché noi facciamo diventare questa cosa semplice, complicata>> dice e annuisco leggermente <<Ma..>> inizio a dire ma non finisco che mi interrompe <<Basta parlare, mi sto trattenendo abbastanza>> dice sorridente ricordandomi che sono nuda, questa volta sono io che mi butto sulle sue labbra, questo bacio è diverso dal precedente è molto più veloce e pieno di passione. Proprio quando passa dalle mie labbra al mio collo decido che è il momento di fermarci, non voglio che poi possa essere considerato come un errore <<B-Byron fermati>> dico mettendo le mani sul suo petto muscoloso per allontanarlo <<Non voglio che tu lo consideri un errore>> dico continuando a guardarlo negli occhi e noto dentro essi qualcosa spegnersi <<Hai ragione>> dice deluso poggiandomi con i piedi, ho evitato di commettere un errore.
Ma chi dice che sia realmente un errore?
Inseguo Byron che ormai era già fuori dal bagno, mi avvolgo un'asciugamano in vita <<Byron>> lo fermo nel momento in cui posa la sua mano attorno alla maniglia <<Bay>> esclama lui voltandosi verso di me, mi guarda in un modo così intenso che mi vengono le farfalle nello stomaco. Non riesco a dire nulla che corro verso di lui e gli regalo un bacio, un bacio come se lui in questi pochi minuti mi fosse mancato, come se avessi bisogno di quel contatto. Lui mi alza dai glutei e io avvolgo le mie gambe attorno a lui mentre lui mi fa strada verso il divano distante poco da noi. Mi stende sopra esso e lui mi si piazza sopra, i baci diventano sempre più veloci e profondi, sfilo a sua t-shirt, passo una mano sui suoi addominali scolpiti, mentre lui passa a baciarmi il collo scendendo sempre di più, ciò mi provoca le farfalle nello stomaco. Sfila l'asciugamano che avvolgeva il mio corpo lasciandolo così mentre io abbasso i suoi pantaloncini da basket. Sento come un bisogno che non riesco a fermare, ho bisogno, ho bisogno di sentire Byron <<Ho bisogno di te Byron>> sussurro ansimando, sento che lui smuove qualcosa e improvvisamente lo sento, sento Byron dentro di me, con movimenti sempre più veloci <<Resterai?>> mi chiede improvvisamente ansimando Byron mentre continua ad entrare ed uscire da me, non rispondo alla sua domanda.
<<Credo che tu debba andare>> dico appena lui si poggia sfinito sul mio petto, lui non dice nulla, si riveste e lo vedo sparire dalla mia vista.
☀️Spazio Autrice🌊
Hey hey...
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☀️Al prossimo capitolo 🌊
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This Summer you will Remember Me
Literatura Feminina|COMPLETATA| Baynevir Wayne una ragazza proveniente da una benestante famiglia di Los Angeles prende un aereo per Sunshine Coast, Australia. Bay aveva previsto che nella sua vacanza ci sarebbe stato solo divertimento, non aveva compreso anche l'amor...