[32] Andare via, forse è la scelta giusta

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Ero nella mia stanza a preparare le ultime cose per il mio ritorno a Los Angeles, Alyssa nel corso di tutta la giornata non ha fatto altro che provare di convincermi a rimanere, ma sarebbe peggio per tutti se lo facessi, specialmente per il mio cuore. Fortunatamente Alyssa si arrese dopo qualche ora visto che Colin questa sera l'avrebbe aiutata a portare alcune cose a casa sua.

Nel giro di trenta minuti Alyssa sparì dalla stanza con alcuni scatoloni tra le mani, continuai a preparare le ultime cose così che domani non debba andare in panico, nel mentre stavo preparando gli ultimi dettagli bussano alla porta della stanza e chi mi ritrovo davanti ad essa mi lascia molto perplessa <<Non fare domande o altro prendi il costume e andiamo>> dice prima che potessi dire qualsiasi cosa, ma non dovevamo prendere le distanze? <<Ti muovi o no?>> chiede e solo adesso mi accorgo di essermi fermata a fissarlo come un ebete, Byron Wesley perché mi attiri così tanto? <<Dammi cinque minuti>> dico correndo verso la mia stanza non pensando nemmeno a chiudere la porta.

<<Andiamo sono pronta>> dico infilandomi la maglietta <<Finalmente>> dice lui dirigendosi verso le porte dell'ascensore. Il viaggio in ascensore è stato molto silenzioso, tirai un sospiro di sollievo quando le porte dell'ascensore si spalancarono così trascinandomi fuori da quella situazione imbarazzante <<Dove andiamo?>> chiedo visto che lui si sta dirigendo nella direzione della spiaggia e non ho ancora capito cosa ha in mente <<Cosa non hai capito del mio "Seguimi e non fare domande"?>> chiede facendo le virgolette, alzo le mani in segno di resa e incomincio a seguirlo.

Arrivammo a riva dove trovammo due tavole da surf <<Cosa ci facciamo qui?>> chiedo guardandomi attorno <<Non puoi andartene via da Sunshine Coast senza aver mai surfato>> dice prendendo la sua tavola sotto al braccio <<Allora ti muovi?>> chiede sperando che anche io faccia lo stesso <<No, io non salirò su una tavola da surf>> dico alzando le mani come per respingere <<Va bene>> dice Byron poggiando la sua tavola sulla sabbia, è stato più facile di ciò che credevo. Improvvisamente si avvicina a me e mi prende a mo di sposa capisco già cosa voglia fare infatti provo a dimenarmi, mi porta verso il mare e quando l'acqua gli arriva ai fianchi mi lascia, lo ringrazio di avermi buttata in acqua con tutti i vestiti, anche lui si è buttato con la maglia <<Sei uno stronzo>> dico quando risalgo <<Me lo dicono in molti>> dice con un sorrisetto da schiaffi <<Non dovevamo prendere le distanze?>> chiedo curiosa, lui non rispose continuò a guardarmi cosa che iniziai a fare anche io, mi persi in quegli occhi così scuri <<Forse infondo Hayley ti somiglia>> dice continuando a guardarmi ma quando vede che io sgrano gli occhi comincia a sorridere <<Hayley è solo una mia copia, venuta male>> dico con le braccia incrociate al petto <<Forse sei tu quale venuta male>> dice lui con sempre lo stesso sorrisetto che mi fa venir voglia di ammazzarlo, mi avvicino lentamente a lui e appena davanti al suo petto gli tiro un pugno su esso, però la cosa non è andata come speravo visto che al posto di farsi male lui mi sono fatta male io, lui invece sorride continuando a guardarmi, tiro l'ennesimo pugno e ovviamente per lui e come se gli avessi fatto il solletico <<Hai finito?>> chiede e io annuisco, mi giro per andarmene ma poi decido di girarmi nuovamente e tirargli un pugno quando abbassa la guardia, inizialmente si piega in due dal dolore credo ma poi ritorna normale <<Credevi sul serio di avermi fatto male?>> chiede scoppiando a ridere <<Potevi darmi questa soddisfazione visto che domani me ne vado>> dico per poi vedere il suo sorriso spegnersi <<Giusto, domani>> dice distogliendo lo sguardo dal mio <<Credo che ora dovrei andare>> dico cercando di andarmene sperando che lui mi prenda per il polso mi dica che non vuole che io vada via, invece rimane a guardarmi mentre vado via, andare via forse è la scelta giusta.

Rientrai nella mia camera ed ero letteralmente fradicia, presi l'intimo, una maglia e un paio di pantaloncini e poi andai verso il bagno. Aprii l'acqua e mi misi sotto ad essa ripensando al perché tutto deve essere così difficile, perché è così complicato e nel mentre mi è sembrato di sentire una serratura ma con il rumore dell'acqua è difficile capirlo improvvisamente le porte del box doccia si spalancano mostrando Byron <<Ma come sei entrato?>> chiedo sconvolta, lui non risponde ed entra in doccia con tutti i vestiti, abbasso lo sguardo dall'imbarazzo ma lui mi posa sue dita sul mento così e lo alza nella sua direzione <<Perché deve essere tutto così complicato?>> chiede a qualche centimetro dalle mie labbra <<Non lo so>> sussurro e non ho il tempo neanche di realizzare che le sue labbra sono premute contro le mie, poso le braccia attorno al suo collo mentre lui le posa sul mio sedere e mi spinge contro la sua intimità, nel mentre di questo bacio lui mi alza per i glutei e attacco le mie gambe attorno al suo bacino, mi stacco dal bacio e lo guardo dritta negli occhi stessa cosa la fa pure lui, noto che è leggermente bagnato visto che siamo sotto al getto d'acqua, ripensando a lui bagnato mi scappa un sorrisetto <<Cosa devo il sorrisetto?>> chiede stranamente sereno <<Perché tutto deve essere così complicato?>> chiedo passandogli una mano tra i capelli <<Perché noi facciamo diventare questa cosa semplice, complicata>> dice e annuisco leggermente <<Ma..>> inizio a dire ma non finisco che mi interrompe <<Basta parlare, mi sto trattenendo abbastanza>> dice sorridente ricordandomi che sono nuda, questa volta sono io che mi butto sulle sue labbra, questo bacio è diverso dal precedente è molto più veloce e pieno di passione. Proprio quando passa dalle mie labbra al mio collo decido che è il momento di fermarci, non voglio che poi possa essere considerato come un errore <<B-Byron fermati>> dico mettendo le mani sul suo petto muscoloso per allontanarlo <<Non voglio che tu lo consideri un errore>> dico continuando a guardarlo negli occhi e noto dentro essi qualcosa spegnersi <<Hai ragione>> dice deluso poggiandomi con i piedi, ho evitato di commettere un errore.

Ma chi dice che sia realmente un errore?

Inseguo Byron che ormai era già fuori dal bagno, mi avvolgo un'asciugamano in vita <<Byron>> lo fermo nel momento in cui posa la sua mano attorno alla maniglia <<Bay>> esclama lui voltandosi verso di me, mi guarda in un modo così intenso che mi vengono le farfalle nello stomaco. Non riesco a dire nulla che corro verso di lui e gli regalo un bacio, un bacio come se lui in questi pochi minuti mi fosse mancato, come se avessi bisogno di quel contatto. Lui mi alza dai glutei e io avvolgo le mie gambe attorno a lui mentre lui mi fa strada verso il divano distante poco da noi. Mi stende sopra esso e lui mi si piazza sopra, i baci diventano sempre più veloci e profondi, sfilo a sua t-shirt, passo una mano sui suoi addominali scolpiti, mentre lui passa a baciarmi il collo scendendo sempre di più, ciò mi provoca le farfalle nello stomaco. Sfila l'asciugamano che avvolgeva il mio corpo lasciandolo così mentre io abbasso i suoi pantaloncini da basket. Sento come un bisogno che non riesco a fermare, ho bisogno, ho bisogno di sentire Byron <<Ho bisogno di te Byron>> sussurro ansimando, sento che lui smuove qualcosa e improvvisamente lo sento, sento Byron dentro di me, con movimenti sempre più veloci <<Resterai?>> mi chiede improvvisamente ansimando Byron mentre continua ad entrare ed uscire da me, non rispondo alla sua domanda.

<<Credo che tu debba andare>> dico appena lui si poggia sfinito sul mio petto, lui non dice nulla, si riveste e lo vedo sparire dalla mia vista.

☀️Spazio Autrice🌊

Hey hey...

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☀️Al prossimo capitolo 🌊

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