Capitolo 15

10 3 0
                                    

Il posto era pieno di pirati ubriachi che bevevano, ridevano e cantavano, alcuni se le davano di santa ragione, ma pareva che a nessuno interessasse, in ogni dove vi erano delle taverne con almeno una rissa in atto e almeno qualcuno piazzava scommesse. Metà della ciurma si era fermata nelle taverne precedenti, invece il capitano ed altri,compresa me, andammo in quella al centro della città, poiché aveva il miglior Rum di tutti i mari. L'unico problema era il fatto che non molti mi avrebbero accolta, nessuno sapeva la verità e non tutti erano disposti al perdono come il capitano; ero impaziente e terrorizzata allo stesso tempo.

Tutti non vedevano l'ora di entrare a bere, mentre io ero l'unica a non voler stare in mezzo a così tanta gente potenzialmente pericolosa, per me. Arrivati all'ingresso della taverna "L'impiccato", mi fermai e non entrai, al contrario, il capitano e gli altri non si accorsero di nulla. Stavo per fare retromarcia, quando una voce femminile disse: <Dove pensi di andare?>, girandomi, vidi Mevirik, Elekrer e Kalshara che mi sbarrarono la strada; tentai di cercare una scusa: <Beh, credo di aver dimenticato una cosa sulla nave, vado a prenderla...>, dalle loro facce si capiva che era una scusa penosa, infatti Mevirik disse: <La più penosa scusa che abbia mai sentito! Trovane un'altra migliore falchetto!!> e io: <Una scusa migliore è che voglio tornare sulla nave!>, Mevirik mi mise le mani sulle spalle e avvicinandosi, rispose: <Io dico che tu non ci torni per stasera e che invece, entrerai lì entro con noi!>; tutte tre mi spinsero dentro.

Non appena entrai dentro, ci fu un grande silenzio, tutti si erano girati per guardare, Elekrer si fece avanti e gridò con tono minaccioso: <Che avete da guardare?!> a quelle parole, tornarono a fare quello che stavano facendo, cioè bere come dei cammelli e ridere. Il mio cuore si tranquillizzò un pochino ma non abbassai la guardia, in un angolo del locale, trovammo un tavolo libero e ci fiondammo subito; era strano tornare lì dopo tanti anni, però notai che le ragazze si guardavano attorno spaesate: <Un consiglio, non mettetevi a fissare gli altri pirati, la prendono come una sfida!>, tutti e tre si misero a fissare il tavolo, io per una volta risi e dissi: <D'accordo che è la prima volta che mettete il piede qui, ma cercate di rilassarvi un po'. Tanto se si avvicinano lo fanno perché ci sono io!>; proprio in quel momento un boccale di birra mi colpì in testa, bagnandomi tutta.

Le altre si guardarono attorno cercando di capire chi fosse stato, io in tutta risposta non feci nulla, neanche mi arrabbiai. Kalshara disse: <Se becco chi lo ha tirato, gli sego le mani!> e io: <Non è successo nulla, tranquille! E poi non mi arrabbio con così poco!>; al piano di sopra si affacciò Atlas che disse: <Chi da' fastidio alle mie sorelline, dovrà vedersela direttamente con me!>, io e le altre arrossimmo dalla vergogna, però il suo avvertimento riuscì a calmare gli animi dei presenti.

Per tutta la sera io e le altre, passammo il tempo a chiacchierare e cercare di conoscerci, almeno nessuno ci interrompeva, eccetto qualcuno della ciurma di Atlas che si occupava di non far bere Elekrer. A tarda sera, un gruppo di pirati entrarono, quello che doveva essere il capitano gridò: <Ehi taverniere, portaci il tuo migliore rum!>, dal modo in cui entrò e dal tono usato, era uno che cercava soltanto rogne. Ovviamente il taverniere gli rispose, al quanto desolato: <Mi spiace ma, abbiamo finito tutti i barili del nostro rum! Forse nelle altre taverne ne hanno ancora, se va a chiedere!>, la sua espressione si indurì e rispose: <Bene...allora servi del whisky a me e alla mia ciurma!>; dopo un po' si mise a guardare in giro e, ovviamente, il suo sguardo si posò proprio sul nostro tavolo, infatti, con un ghigno fastidioso si avvicinò.

Non appena si avvicinò, sentii il suo fiato sul collo e una risatina fastidiosa: <Questo posto è riservato ai veri pirati, smammate mocciose!>, vedevo le ragazze molto irritate e potevo capirle, dato che volevo levargli quel sorrisetto dal suo brutto muso, ma con molta calma, mi alzai e risposi: <Ma certo, ci cercheremo un altro posto!>, la faccia del pirata non mi piacque, notai subito che non era la sua vera intenzione quella di prenderci il tavolo. Io e le ragazze ce ne andammo al bancone per stare tranquille ma, non passarono neanche due minuti che il pirata si riavvicinò a noi e disse: <Penso che il concetto non vi sia chiaro! Ho detto di smammare da qui!>, mi girai verso di lui e risposi: <Se sta cercando di farci irritare e farsi spaccare i denti,ci sta riuscendo! Inoltre, io non prendo ordini da un pirata da quattro soldi come lei! Quindi vada a cercare guai da un'altra parte!>, lui rise e chiese, in tono di sfida: <E se non volessi farlo, cosa può fare una mocciosa con le sue amiche?!>, gli stavo per rispondere con un calcio in faccia, quando mi sentii stringere il braccio.

Battle for the SeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora