capitolo 1

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Molto probabilmente in questa storia ci saranno delle parolacce.
Avverto per non essere segnalata.

Continuo a camminare con passo deciso mentre molti sguardi si appoggiano su di me.
Come al solito
Potrei dire che nei loro sguardi posso vedere l'invidia e non esporrei una falsità eppure posso,la maggior parte delle volte,vedere il terrore nei loro occhi e con sincerità è una cosa che mi piace particolarmente.
Ho sempre amato far paura alle persone,non nel senso di bulizzarle ma soltanto mettergli il timore giusto per non farle avvicinare a me.
Cerco di trovare l'ufficio della signora Smith ma mi risulta difficle anche dopo diciassette anni,provo a girare l'angolo ma trovo soltanto un muro di color bianco sporco come tutta la struttura d'altronde,mi lascio sfuggire un verso esasperato e continuo la mia ricerca.
Dopo circa una quindicina di minuti mi ritrovo davanti a una porta di un grigio così scuro da sembrare nero e con un sorriso falso,che conoscendomi non sarebbe durato a lungo,entro nella stanza senza nemmeno bussare.
"Cara ti sei persa di nuovo?" Chiede ridendo leggermente mentre io sbuffò infastidita
"Non è divertente"lei scuote leggermente la testa mentre continua a ridere mentre io rimango come al solito con un sorrisino sulle labbra.
"Comunque non ti ho convocato qui per parlare"
Lo presumevo penso senza però dire nulla.
Aspetto che continua a parlare,cosa che accade dopo nemmeno un minuto
"Sei stata scelta per frequentare una delle scuole più prestigiose di Londra"
La guardo aspettando ulteriori informazioni che però non arrivano
"Come vorebbe pagare una scuola così costosa?
Le vorrei ricordare che i miei genitori mi hanno lasciato in questo orfanotrofio senza nemmeno una lira" rispondo scocciata
"Quante volte ti ho detto di non darmi del lei?"
Faccio un leggero gesto con la mano,ora questo non è importante.
"Comunque tesoro ti ricordi quei giovani vestiti di nero che sono venuti ieri?"
Eh come dimenticarli
Erano dei uomini sulla quarantina pieni di soliti
Chissa come avranno fatto ad ottenere tutti questi soldi.
Mi limito ad annuire
"Ecco loro penseranno alle spese"
"E in cambio cosa vogliono?"
Sicuramente qualcosa come il mio corpo,diventare un'oggetto solo per studiare in una scuola prestigiosa?
Preferisco rimanere nella mia scuola
"Assolutamente nulla,vogliono solo darti un futuro"
Mi perdo in una sonora risata
"Non sono così ingenua,nulla viene per niente e lei lo sa bene"
Mi guarda sconcertata,molto probabilmente ricordandosi che un tempo non ero così
"Non tutti vogliono il tuo male"mi risponde con tutta la pazienza che possiede.
Scuoto le spalle
"Con te verrà anche Giuliet"aggiunge poi
Giuliet si può descrivere in una parola altezzosa,secondo lei nessuno è alla sua altezza e questo si può notare da come tratta le persona,l'unica che tratta con rispetto sono io nonché la sua migliore amica.
Al dire il vero il nostro rapporto è difficile,all'inizio persino ci odiavamo era un continuo stuzzicarsi ma con il tempo iniziammo a rispettarci;sinceramente non saprei dire il perchè forse i nostri caratteri così uguali ma allo stesso tempo che si distinguono per piccole cose.
Diciamo semplicemente che abbiamo un rapporto solido e questo ci basta.
"Già lo sa?"
"Si è devo dire che non ha reagito molto bene,probabilmente pensando di non poter più scappare durante le lezioni"
Annuisco con un sorriso sulle labbra
Sempre la solita
"Ma lei come lo sa?" Chiedo praticamente sconcertata
"Sono stata giovane anche io" risponde facendomi un occhiolino.
Rido mentre esco dalla stanza e mi dirigo nelle camera mia e di Giuliet preparandomi psicologicamente alla sua sfuriata.

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