capitolo 5

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Continuo a mangiare senza pensare più a quei ragazzi o almeno è quello che cerco di far credere.
Un ragazzo di 18 anni è andato in riformatorio,perchè?
Cosa può aver fatto due anni fa?
Aveva solo sedici anni
Continuo a guardarlo anzi a guardare le sue spalle essendo girato,forse troppo a lungo o magari solo perché volesse ma si girò facendo incontrare i nostri sguardi.
Ha degli occhi castano scuri quasi neri,lo sguardo perso e vacuo continua  a vagare sul mio corpo per troppo tempo.
Mi sento violata come se con un semplice sguardo potesse spogliarmi di tutto e questo gioco dura per svariati minuti.
Ci scrutiamo a vicenda per un tempo indefinito; osservo ogni piccolo dettaglio,i capelli neri corti che si incastrano benissimo con il suo viso,le labbra carnose accompagnate con un nasino perfetto poi il mio sguardo ricade sul suo fisico scolpito che probabilmente molte ragazze hanno visto nudo.
Diversi minuti dopo torno alla sua faccia cercando un contatto visivo che non trovo,cerco di capire dove si trova il suo sguardo e in un secondo capisco e arrossisco per l'imbarazzo.
Sembra accorgersene perchè smette di fissare il mio seno evidenziato ancora di più dalla camicia stretta e mi guarda negli occhi con un ghigno per poi tornare a parlare con i suoi amici continuando però a fissarmi.
"Certo che il ragazzone ti sta fissando da ore"mi dice la mia amica emettendo una leggera risata
Finta
Molto probabilmente una risata finta,ho visto il suo sguardo quando i ragazzi gli hanno parlato degli anni al riformatorio e sembrava preoccupato e persino pauroso.
"Stai tranquilla"sussuro per poi dirigermi a lezione
"Dove vai?"
"A lezione"
"Ma mancano dieci minuti"
Per risposta scuoto le spalle fregandomene del fatto che sta continuando a parlare.

Sospiro appena finisce l'ultima lezione per poi iniziare a cercare Giuliet.
Ma appena faccio un passo fuori dall'aula sento una presa ferrea al polso che mi trascina verso un posto a me indefinito
"Lasciami" quasi urlo quando mi ritrovo dentro al bagno sopra al lavandino con un'amico di quel ragazzo della mensa che prova ad aprirmi le cosce che io tengo ben strette.
"Su fammi stare comodo"
Mi da un leggero schiaffo sulle cosce per poi aprirmele e intrufolarsi tra esse.
"Hm dai che ci divertiamo"
Inizia a baciarmi delicatamente il collo mentre io cerco di liberarmi dalla sua presa troppo stretta
Mi verranno i lividi
"Lasciami "riprovo urlando in modo quasi disperato
Per un secondo lui lascia la presa per levarsi i pantaloni,grosso sbaglio direi dato che riesco a scendere dal lavandino e iniziare a correre fuori scuola fregandomene delle persone.
"Dove stai andando bella" dice riprendendomi un polso e stringendolo forte
"Via da te"
Si mette a ridere
Bene almeno sono un clown
"Prima ci divertiamo"sussura in modo lurido nel mio orecchio mentre inzia a mordermi il lobo dandomi un senso di disgusto.
Il problema è che non sono abituata a stare con un ragazzo sopratutto in modo così vicino per di più in questa situazione.
"Davvero lasciami,non voglio divertirmi con te" cerco di convincerlo e di allontare il mio polso che però viene stretto con più forza.
"Non mi interessa cosa tu vuoi"
Mi spinge contro il muro e inzia con le mani a slacciare la mia camicia
"Cavolo lasciami"
"Ha detto di lasciarla" dice una voce roca che mi fa salire i brividi e non di paura
"Alexander ma.."
Si chiama Alexander,bene
"Ho detto lasciala" scandisce bene per poi avvicinarsi mettendo ancora più timore.
Il suo amico abbassa la testa e se ne va con la coda tra le gambe
"Stai bene?"
Annuisco mentre mi richiudo la camicia che per fortuna non era stata aperta del tutto.
"Grazie"sussuro ma lui se ne sta  già andando nella direzione dell'amico con le mani chiuse a pugno.

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