Capitolo 7- L'ombra

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Draco era insieme preoccupato e pentito. Anche se per qualche strano motivo la relazione tra Hermione e Ron gli dispiaceva, non voleva che Hermione soffirisse per colpa sua. Li aveva sentiti litigare, poco prima. Non li vedeva, era nascosto dietro ad un muro, ma poteva benissimo immaginare la faccia da babbuino di Ron che si contraeva e il volto candido di Hermione che s'imbronciava. 

- Hermione, hai appena accettato di uscire con un Malfoy!- disse Ron.

- E allora? Tutti meritano una seconda possibilità!-

-Andiamo, ti ha sempre insultata! E chi ti ha difeso? Io!- 

- Già, mi ricordo come mi hai difeso, lanciandoti lumache addosso! Bell'aiuto che mi hai dato, eh!-

- E' stato un errore e tu lo sai!-

- Beh, in ogni caso Draco si è scusato!-

- E tu gli credi? Poi, da quando lo chiami per nome?-

- Da quando... Da quando ho capito che è una brava persona!-

-Tu sei pazza!-

-No! Tu sei pazzo, se pensi di conquistare una ragazza criticando i suoi amici e facendole fare i tuoi compiti di Pozioni!-

-Ah, Malfoy è un tuo amico?-

-Si, e ora se non ti dispiace vado a prepararmi per fare una passeggiata con lui!-

-Su, tesoro, non mi piace litigare con te! Dammi un bacio dai!-

- No! Senti, tra me e te non può funzionare. Forse non mi piaci, anzi, non mi sei mai piaciuto, sei come un fratello per me.... - 

- Ah, non ti piaccio? Bene, allora. Addio - e Ron se n'era andato. Draco aveva sentito Hermione singhiozzare, poi aveva deciso di tornare al dormitorio di Serpeverde: anche se non l'avrebbe mai ammesso, vedere Hermione soffirire lo rattristava.D'altra parte era anche pentito per averla invitata: avrebbe avuto il coraggio di dirle quello che doveva dirle? 

A cena non toccò cibo, continuava a guardare Ron ed Hermione al tavolo di Grifondoro scambiarsi sguardi irritati. Dopo un po' scoppiarono a ridere e lui sentì indistintamente Hermione dire: - Oh, Ron, non riesco proprio ad essere arrabbiata con te!- e risero ancora, e ancora.

Fuori c'era già buio pesto quando il ragazzo s'inoltrò nella Foresta. Oltrepassò la capanna di Hagrid e  si appoggiò ad un albero, aspettando Hermione. Aveva le mani e i piedi gelati e il cervello in pappa. Un fruscio alle sue spalle lo risvegliò dai suoi pensieri: poco più in là si muoveva un'ombra scura e Draco riuscì a distinguere due occhi giallognoli dalle pupille strette e nere guardarlo con aria maligna. Poi distinse nell'oscurità anche delle zanne sporche di... Sangue? 

Un urlo. Un urlo tremendo con una voce che era senza dubbio quella di... Hermione. 

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