Capitolo 1

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1 settembre 1977
Sono le 7 e io ho quasi finito di prepararmi. Lo so, lo so, sono in anticipo, ma è il mio ultimo primo giorno di scuola, e non voglio arrivare in ritardo per nessun motivo. Mi guardo allo specchio un ultima volta, per essere sicura che non manca niente, la divisa già messa (odio cambiarmi in treno), la spilla da caposcuola che spunta dalla divisa, i capelli in ordine, e sono apposto. Mi dirigo in cucina, ma a metà strada mi affaccio in camera di mia sorella, che dorme, o fa finta, non so. Sono ormai 2 anni che petunia ha tagliato del tutto i rapporti con me, prima almeno cercava di nascondere l'odio che provava nei miei confronti, adesso invece neanche se ne cura di non lasciar trasparire il disprezzo nel suo volto. Fa male, si, ma io ci sono abituata. Mi precipito nel tavolo dove mi aspetta una fetta della torta di mele preparata da mia madre, che si "materializza" nel salotto e dice - Ciao tesoro, già pronta? Non partiremo prima delle 8 30!- io gli sorrido e gli stampo un bacio sulla guancia, mentre rispondo - lo so, e solo che voglio essere sicura di non arrivare in ritardo - lei annuisce e torna a stendere la roba in veranda, mentre io continuo a fare colazione. Il mio sguardo vaga su tutta la casa, e scatta sulla finestra, dove si intravede una casetta vicina, quella del mio migliore amico, ormai ex. Io e Severus non ci parliamo da 1 anno, qualche volta a scuola incrocio il suo sguardo, ma lo distolgo subito. Di solito era lui che mi accompagnava alla stazione, ma dal giorno dei g.u.f.o il nostro rapporto è cambiato. Me ne sono resa conto, Severus non è più il bambino che ho conosciuto, quel bambino con cui passavo le ore a fissare le nuvole, o a contare i fiori, non è più il ragazzo con cui passavo il tempo a ridere ed inventare pozioni. Fa male, e mi manca tanto. Godric! Se Potter per una volta avesse deciso di farsi i cavoli suoi e lasciare in pace Severus quel giorno forse tutto questo non sarebbe successo. Lo odio! Lo odio con tutto il cuore. Lo odio perché non la smette di importunarmi, perché si crede Merlino in persona, perché pensa di essere speciale, perché non rispetta una sola regola della scuola, perché è immaturo e imbecille, ma sopratutto lo odio perché nel profondo del mio cuore, so bene che non è colpa sua se Severus mi ha dato della sanguesporco.

Flashback 5 anno
Mi sento leggera. L'ansia dei g.u.f.o se ne andata, e devo dire che tutto sommato non erano difficili. Mi sento la persona più felice del mondo, cosa c'è di più bello che starsene seduti sul prato di hogwarts a leggere un bel libro, con il sole alto e rovente che illumina il castello e tutti i suoi studenti?Mi sto rilassando immersa nella mia lettura, quando sento delle voci familiari - chi vuole togliere le mutande a mocciosus? - urla Potter in lontananza. Scorgo diverse figure vicine alle rive del lago nero, che osservano curiosi Severus appeso a gambe all'aria mentre Potter e Black sghignazzano, Remus ignora la scena intento a leggere un libro, e Minus sorride divertito. È a quel punto non resisto, questo è troppo. Mollo il mio romanzo, mi alzo in piedi e mi dirigo verso Potter a passi veloci, sto andando su tutte le furie, quel ragazzo la deve smettere! - lascialo stare - urlo. Potter preso alla sprovvista, lascia andare Severus mentre con una mano si scompiglia i capelli, patetico. - Evans - dice facendo finta di nulla - che cosa ti ha fatto!? - gli sbotto, non si può permettere di trattare così il mio migliore amico. Lui ghigna e si passa ancora una volta la mano sui capelli - è più il fatto che esiste, non so se mi spiego- risponde, mentre un gruppetto di persone ride. Sto per sbottargli in faccia qualcosa della sua di inutile esistenza quando vengo interrotta da Severus che inaspettatamente dice - non mi serve l'aiuto di una schifosa sanguesporco- improvvisamente cala il silenzio, tutti troppo scioccati per dire qualcosa. io mi volto di scatto verso di lui, mentre improvvisamente mi crolla il mondo addosso, gli occhi si riempiono di lacrime, lo stomaco mi si contorce dal dolore e le mie corde vocali vorrebbero urlare, ma dalla mia gola non esce niente. Deglutisco, ricaccio le lacrime indietro e dico soltanto- siete uguali voi due - Potter mi guarda e risponde - cosa? Io non ti avrei mai chiamata una tu-sai-come - vorrei gridargli in faccia, ma non riesco ad emettere nessun suono, così mi volto - la prossima volta cavatela da solo - sussurro, ma penso che l'abbiano sentito tutti, e me ne vado, piantando tutti quanti li, mentre in lontananza scorgo la voce di Potter che dice - un altro giro mocciosus-

OLTRE TUTTO E TUTTI (jily)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora