La grande scritta "Emerald" color dorato splendeva illuminata dalla luce dei lampioni circostanti che si specchiava sulla sua superficie lucida. La porta di vetro e legno che faceva intravedere l'interno.
Il loro locale abituale aveva grandi tavoli di legno scuro, con sedie e sgabelli che avevano la caratteristica di essere tutti diversi l'uno dall'altro, seppure dello stesso materiale.
In un angolo, alla fine del bancone, stava un piccolo spazio rialzato che chiamare "palcoscenico" era un po' esagerato, ma lì si esibivano le band locali in alcune serate a scelta.
Si vedevano alcuni ragazzi circa della loro età montare amplificatori e strumenti, per cui Brian dedusse che quella sera avrebbero approfittato della passione di Crystal, il titolare, per la musica dal vivo.Ebbe una stretta al cuore vedendo uno dei musicisti maneggiare una chitarra, probabilmente accordandola, e pensando che se avesse colto qualche occasione in più forse ci sarebbe stato lui lì al suo posto con la sua Red Special.
Ma si riscosse.
Dopotutto aveva molte altre cose da fare e per quanto fosse divertente suonare nel tempo libero una band era un impegno importante, fin troppo per uno come lui.
Brian spinse la porta di vetro, lasciando entrare Roger e rilassando i muscoli contratti sentendo la piacevole temperatura del locale.Appena entrati, vennero accolti dal caloroso saluto di Crystal, il proprietario, che stava dietro al bancone ad asciugare pinte vuote. Erano suoi clienti abituali da quasi un anno, da quando avevano scoperto quel piccolo bar vicino a casa loro.
Era rustico, caldo e accogliente un po' come il proprietario.
Dopo aver ricambiato per entrambi, dato che Roger aveva fatto a malapena un cenno con la testa, Brian si avviò verso il tavolo.Vide subito due ragazzi che conversavano.
Quello di schiena, con un laccio nero legato al collo e la giacca dello stesso colore con inserti in filo dorato, era Freddie, mentre la ragazza dai lineamenti delicati e la pelle più scura era sua sorella Kashmira.
La ragazza portava i lunghi capelli scuri, come quelli di suo fratello, sciolti fermati solo da una catenina sulla fronte, che le dava un po' l'aria di una principessa orientale.
I suoi occhi scuri brillavano mentre annuiva e rideva ascoltando il fratello che parlava.
A Brian, che era figlio unico ed era sempre stato solo, sarebbe piaciuto tanto avere una sorella come lei, che era gentile e faceva bene al cuore con la sua risata leggera.
Fu la prima a vedere i due ragazzi che si avvicinavano, e fece un cenno a suo fratello che si voltò.
Il viso di Kash si aprì in un grande sorriso, mentre Freddie si alzò per salutare i suoi amici:《Ed ecco che sono arrivati il famoso Roger Taylor e…》
Squadrò l'abbigliamento di Brian dalla testa ai piedi e fece una smorfia:
《E suo nonno. Tesoro, lo sai vero che siamo qui per bere e non ad un simposio sulla rotazione delle nebulose?》
Brian roteò gli occhi al cielo:
《Fred, le nebulose non ruotano.》
A quel punto il moro fece un gran sorriso e gli somministrò due sonori baci sulle guance, che il ragazzo ricevette in modo naturale e lasciandosi andare ad un sorriso.
Era abituato, il suo amico era molto espansivo e salutava quasi tutti in quel modo.
Freddie provò ad abbracciare anche Roger, ma venne fermato da una sua occhiataccia e si limitò a qualche pacca sulla spalla.
Kash aveva imitato il fratello alzandosi in piedi, ma si limitò ad un altro dei suoi calorosi sorrisi e un cenno della mano per entrambi.《Siete in anticipo, non vi aspettavamo prima di-》
Fece il ragazzo scrutando un orologio inesistente sul suo polso carico di braccialetti sonanti:
《dieci minuti circa. Secondo le nostre scommesse stavate ancora battibeccando sulla strada più corta da prendere.》《No, mi ha trascinato contro la mia volontà per la strada più lunga.》
Borbottò Roger, che nel frattempo si era accomodato a capotavola senza chiedere nulla a nessuno.
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My Fairy King
General Fiction《Il desiderio è metà della vita, l'indifferenza è metà della morte...》 Gli disse la donna, fissando le sue orbite bianche in quelle del cavaliere, che davanti a quello sguardo apparentemente cieco si sentì gelare: 《Oh, e tu sei così indifferente. Pe...