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Quando arrivano al parcheggio dove i tour-bus li aspettano, Kellin non è sicuro di voler scendere. Qualcosa lo prende allo stomaco, stringendolo. Le mani riprendono a tremare. Fa un respiro profondo, cercando di calmarsi, ma così facedno, la morsa allo stomaco si stringe ancora di più. 

Apre lentamente la portiera della macchina.

Non è niente di che, si dice.

Comincia a uscire. Sono suoi amici.

Scende dalla macchina. 

Un felicissimo Vic gli salta addosso, stringendolo in un abbraccio. Kellin ricambia immediatamente l'abbraccio -quell'abbraccio che entrambi aspettano da tempo- e si calma. Le sue mani smettono di tremare. 

《Mi sei mancato Kells.》è un sussurro, leggero, timido. L'ha detto piano, giusto per farlo sentire solo a Kellin. Gliel'ha detto in un orecchio, come i bambini fanno quando si dicono i segreti. Gliel'ha detto piano, giusto per fargli capire che gli è mancato davvero.

E a sentirelo, Kellin si fa più felice, più leggero.

《Mi sei mancato anche tu, Vic.》gli dice in risposta, arrossendo leggermente. Nessuno degli altri ragazzi fa caso a loro, che si stanno ancora stringendo. E nessuno ha visto come Vic ha nascosto il viso, facendosi piccolo tra le braccia del suo migliore amico. 

Ed entrambi respirano a fondo, sorridendo a sentire il profumo l'uno dell'altro.

Vic lo stringe più forte prima di allontanarsi.

Sorridendo, gli fa cenno di andare dagli altri.

Gli altri lo salutano allegramente, dandogli alcuni abbracci veloci ed amichevoli, prima di dividersi e salire sui rispettivi tour-bus.

Silenziosamente si rifugia in quella che sarà la sua 'stanza' per i prossimi mesi. Si siede sullo scomodo letto, portando le gambe al petto. Non è pronto. Ma non può più tornare indietro.

Rimane così. Senza muoversi. E forse sono passati pochi secondo, o qualche minuto, o magari un'ora, e il suo telefono lo avvisa di un nuovo messaggio, facendo vibrare tutto il letto. Pigramente stende le gambe. Allunga una mano a prendere il cellulare e sorride involontariamente vedendo che è  -ancora- Vic.
Tutto ok?

Cosa?

Un altro messaggio gli scuote il telefono.
Prima tremavi.

Ah. Se ne è accorto.
Niente :)

Sicuro, Kells?
No, pensa. Non sto bene.
Non sto bene, ma va bene.
Si, stai tranquillo.

E, mentre scrive che sta bene, alcune lacrime gli arrivano agli occhi. In un lampo si ricorda di suo padre. Di come lo umiliava. E, dopo tempo che non piangeva, dopo tempo che aveva smesso di pensarci, lacrime amare gli bagnano il viso.

E si addormenta così.

Piangendo.

Si sveglia di colpo, perché un Jack rompipalle gli è saltato sul letto, schiacciandolo.

《Ciao.》gli dice con un sorriso innocente.

E Kellin grugnisce ancora.

《Principessina, so che ti ho svegliato, ma hai dormito circa tre ore. Dobbiamo scendere.》

Non ricevendo risposta, lo butta giù dal letto.

Un gemito di dolore lascia le labbra di Kellin.

《Su, principessa, alzati》

E lo lascia li.

Grugnisce ancora e, svogliatamente, si alza.

Quando esce dal bus, segue gli altri fino ad uno Starbucks.
Ma che ci facciamo qua?

《Tra poco arriveranno anche gli altri.》Li informa Gabe, dopo aver letto un messaggio. E Kellin vuole chiedere cosa ci fa li con loro, perché non l'hanno lasciato dormire, ma quando sta per aprire bocca, Vic si lascia cadere stancamente sulla sedia accanto alla sua, e decide che saperlo non ha più così importanza.

Kellic fanfic ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora