Capitolo3

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07.06.2014

Il locale era pieno di ragazzi dai 16 ai 20 anni e la musica era altissima.
Io e i miei amici ci dirigemmo al bancone e ordinammo due vodka alla pesca e una birra per Nico.
Poi io e Sofi andammo in pista a divertirci un po' mentre Nico stava al bancone per finire la birra.
Era una serata perfetta.
Ad un certo punto vidi Simone Lucchi avvicinarsi a Sofi. Le disse qualcosa nell'orecchio e io decisi di lasciarli soli.

Ero alla ricerca di Nico quando..
Non può essere!
"Oh merda."
Il mio tubino, approvato da Filippo, era ora fradicio.
Una bevanda.
Alzai lo sguardo per sbraitare contro l'artefice di quel disastro e vidi due occhi blu e un ragazzo davvero niente male.
Castano, alto e... occhi stupendi.
Ok Ele, concentrati! Puoi farcela.
Abbassai lo sguardo e il vestito gocciolava.
"Io... Il mio vestito è... Tu.." Balbettai.
"Mi dispiace... Io non so come sia successo."
Poteva anche essere una divinità greca, ma il mio vestito era andato e io ero decisamente furiosa. Molto furiosa.
"Mi spieghi dove cazzo avevi la testa?!"
"Okay, calmati ora. Io..."
"Calmarmi? Il mio vestito è andato e non posso andare in giro così."
Il ragazzo era passato da mortificato a scocciato nel giro di pochi secondi.
Alzò gli occhi al cielo e mi prese per un braccio.
"Dove stiamo andando?!" Esclamai.
Occhi blu mi portò davanti a una porta, la aprì e ci trovammo in uno sgabuzzino pieno di vestiti.
"Sei contenta ora?" Domandò sarcastico.
Afferrai un abito scuro e lo indossai dietro a un telo in modo che Mr. Simpatia non mi vedesse. Misi il mio tubino in borsa, dopo vari sforzi per farcelo entrare, e mi guardai allo specchio. Può andare.
"Muoviti, che non ho tutta la sera per stare dietro a una ragazzina viziata."
Come?
"Viziata? Stavo camminando liberamente quando un coglione mi viene addosso con delle bibite ghiacciate... E ora mi viene a dire che sono pure viziata?"
"Sei tu che mi sei venuta contro, non fare la vittima ora."
"Potrai essere bello quanto vuoi ma ciò non ti impedisce di essere un'emerita testa di cazzo."
Non ci credo! L'avevo veramente detto ad alta voce? Ele, sei da ricovero psichiatrico.
"Io me ne vado." Disse il ragazzo afferrando la maniglia della porta.
"Merda. È bloccata."
"Cosa? No! Non può essere."
"È bloccata, non si apre. Dobbiamo uscire dalla finestra."
Mi guardai intorno e ne trovai una piccola in un angolo della stanza.
"Io non ci passo, devi uscire e venirmi ad aprire dalla porta. Vieni, ti aiuto." Disse.
Mi aiutò a raggiungere la finestra e in un secondo fui al di fuori del locale. Rientrai e mi diressi verso lo stanzino. Dovevo aprire la porta a quel bacato mentale.
A un tratto però, una mano mi afferrò e mi trascinò nei bagni femminili.
Sofi.
"Ehi So, che hai?" Domandai riferendomi alle lacrime che le rigavano il viso.
Mi abbracciò.
"Lucchi? Io lo ammazzo quello. È solo un povero sfigato Sofi, tu meriti di meglio. Credimi."
La guardai negli occhi e si calmò.
"Voglio andare a casa, Ele."
"Andiamo subito. Dov'è Nico?"
Si sistemò un po' il trucco e andammo alla ricerca dell'amico.
Lo trovammo con degli amici al bancone.
Gli riferì all'orecchio l'episodio in breve e lo vidi mentre cercava le chiavi della sua Range Rover in tasca.

...

Accompagnammo Sofia a casa.
"Ehi Ele, ti va una birra?"
"Che stupido! Sei stato tutto il tempo al bancone dei drink." Lo scherzai tirandogli una pacca sulla spalla.
"Lo so ma muoio di fame e ho bisogno di una birra. Che ne dici di una pizza?"
In effetti, non avevo mangiato e il mio stomaco iniziava a farsi sentire.
Guardai l'orologio. 00.31.
"Okay amore, portami dove vuoi."
"Subito principessa."
Trovammo un posto vicino e ci sedemmo.
Dopo aver ordinato, lo guardai.
"Che hai?" Sorrise.
"Mi mancherai, Nico."
"Anche tu."

Alle 02.07 eravamo tutti e due fusi.
Lasciammo il locale un po' brilli ma abbastanza sobri da reggere un viaggio in macchina e mi accompagnò a casa.
Dopotutto era stata una bella serata.
Io e Nico avevamo parlato un po' di tutto quando ancora le nostre menti non erano influenzate dall'alcool.
Mi aveva raccontato di Stefano, il ragazzo di cui è innamorato. E della loro lontananza.
Possibile che io ero l'unica ad esser sola come un cane?
Parlando di ragazzi mi venne in mente il tipo della festa e...
Merda!
Me ne ero completamente dimenticata.
Avrà chiamato qualcuno e la situazione si sarà risolta.
Di certo non sarebbe morto per qualche minuto in più trascorso lì dentro. Magari sarà diventato più gentile.

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SPAZIO AUTRICE.
Ehiii.
Scusate se mi faccio sentire solo ora ma prima voleva lasciare un po' di spazio alla storia.
Come vi sembra?
Lo so che ora, voi lettori siete pochi ma non siate timidi.
Commentate e fatemi sapere le vostre opinioni riguardo la storia che mi fa sempre piacere.
Un bacio. Elena.

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