23° Capitolo

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LAVANDA: Ma cosa sta....succedendo?
HERMIONE: Ben svegliati.
Lavanda e Cormac si guardarono intorno e si accorsero che erano legati a delle sedie. Lavanda si dimenava da una parte all'altra per liberarsi.
LAVANDA: LIBERACI SPORCA MEZZOSANGUE! AVEVAMO UN PATTO!
HERMIONE: Si avevamo un patto. Io mi lasciavo con Ron e voi mi dicevate dove erano nascosti i miei genitori ma non avete detto che dopo vi dovevamo liberare.
LAVANDA: Cosa?! Dov'è il mio Ron-Ron?!
Hermione si avvicinò a Lavanda arrabbiata e la prese dal colletto della maglia.
HERMIONE: Ascoltami bene stupida asina giuliva. Ron-Ron come lo chiami tu non è tuo ma è mio. E se pensi di rubarmelo così facilmente, ti sbagli di grosso.
Lavanda rimase a bocca aperta mentre Hermione si allontanava e si andava a sedere su una sedia stanca e stressata.
CORMAC: Bene. E adesso che cosa ci fate.
HERMIONE: Niente di così cattivo. Ho chiamato gli auror e vi arresteranno e se provate di nuovo ad avvicinarvi alla mia famiglia vi giuro che vi ucciderò.
Intanto Ron riuscì a riportare i genitori di Hermione a casa.
Sig. Granger: grazie mille Ron. Ma adesso se non ti dispiace andiamo un attimo a vomitare.
Sig.ra Granger: Già.
Ron rise.
RON: Certo andate pure ahaha.
I signori Granger corsero dentro casa. Ron non riusciva a non pensare ad Hermione. Ma sarebbe rimasto con i signori Granger perché si fidava di sua moglie.

CORMAC: AAAAAH MA QUANTO CI METTONO. NON CE LA FACCIO PIÙ.
HERMIONE: POTETE STARE DUE MINUTI ZITTI SENZA CHE VI LAMENTATE?! TUTTO QUESTO NON SAREBBERO SUCCESSO SE NON VENIVATE DA NOI A ROMPERCI.
CORMAC: È stata un'idea di Lavanda. Io non c'entro niente.
LAVANDA: COOSA?! MA SE TU SEI STATO IL PRIMO A DIRE CHE HERMIONE SI DOVEVA LASCIARE CON RON PER STARE CON TE.
HERMIONE: Ma perché. Perché proprio noi. Ci sono trecento ragazzi e ragazze che non sono fidanzati o sposati. Perché dovete rompere perforza me e Ron.
CORMAC: Bé perché tu sei unica bellezza.
Disse Cormac mandando un bacio ad Hermione che si mise una mano in testa.
HERMIONE: O mio dio. Ti prego fai che vengono subito gli auror. Non riesco più a resistere.
Dopo aver pronunciato quella frase si sentí un rumore che proveniva fuori casa. Hermione si affacciò alla finestra e spalancò gli occhi. C'erano quasi una trentina di auror tra cui Harry. Insieme agli auror c'era anche la famiglia Weasley e gli amici di Hermione.
HERMIONE: O.Mio.Dio.
LAVANDA: cosa? Che succede?
HERMIONE: Bé sono arrivati gli ospiti.
La porta venne spalancata ed entrò una Ginny molto arrabbiata.
GINNY: DOV'È? DOV'È?
HERMIONE: Ciao anche a te Ginny.
GINNY: ECCOTI QUA.
LAVANDA: Chi? Io?
Ginny si avvicinò a Lavanda e la prese dalla maglia.
LAVANDA: Mi spiegate cosa avete contro la mia maglia?!
GINNY: COME TI PERMETTI STUPIDA ASINA GIULIVA!
LAVANDA: A fare cosa?
GINNY: A FARE QUELLO CHE HAI FATTO A MIO FRATELLO MA SOPRATTUTTO ALLA MIA MIGLIORE AMICA!
LAVANDA: Quindi mi vorresti dire che è più importante la tua migliore amica e non tuo fratello.
GINNY: RISPONDI!
Intanto arrivò anche Harry che andò verso Ginny.
HARRY: Ginny, Ginny calmati.
GINNY: IO SONO CALMA!
HARRY: Ok, allora lasciala. Ora ci sono gli auror che pensano a loro.
Ginny si allontanò controvoglia perché voleva tirare un pugno a Lavanda. Dopo un pò si riprese.
GINNY: Scusate. Scusate. Un attacco improvviso.
HARRY: Non ti preoccupare. Ora vai da Hermione. Così ti calmi. Ti fai una camomilla.
GINNY: HARRY POTTER NON DIRMI CHE NON SONO CALMA PERCHÉ LO SONO
HARRY: Si si certo cara.
GINNY: Bene.
Ginny si avvicinò ad Hermione e l'abbracciò.
GINNY: O mio dio Hermione. Tutto bene?
HERMIONE: Ora si.
Disse Hermione con le lacrime agli occhi.
GINNY: Tutto questo non doveva succedere. Doveva essere un viaggio da sogno. E invece si è trasformato in un incubo.
HERMIONE: Ma ora è passato e sono felice che adesso io, i miei genitori e Ron stiamo bene....o mio dio.
Hermione spalancò gli occhi.
HERMIONE: O mio dio. Ron. Sarà preoccupato.
HARRY: Ehi Hermione tutto bene?
Harry andò ad abbracciare Hermione
HERMIONE: Si si tutto bene. Grazie Harry.
HARRY: Non c'è di che. Stanno portando via Lavanda e Cormac. 
Hermione si avvicinò a Lavanda.
LAVANDA: Tanto non finisce qui. Riuscì prima o poi a riprendermi il mio Ron.
Hermione gli tirò uno schiaffio. Tutti rimasero senza parole.
HERMIONE: Ti ho detto che non è il tuo Ron e non sarà mai tuo, e sai perché? Perché mi ama. E non mi lascerà mai per una stupida asina giuliva come te.
Mentre Lavanda veniva portata via continuò a guardare male Hermione finché non scomparve insieme a degli auror. Harry si avvicinò.
HARRY: Bene. E adesso andiamo a riprendere Ron.

RON: Ma quanto ci mettono.
Ron continuava a cammianre su e giù per il salotto.
Sig.ra Granger: Ron perfavore stai calmo. Così ci fai venire il mal di testa.
RON: Scusate, scusate. È che sono in ansia.
Sig. Granger: Cosa ti ha detto Hermione che non ti devi preoccupare e che ti devi fidare di lei.
RON: Ma come faccio a non preoccuparmi. Ho paura. Ho sempre paura che gli succede qualcosa di brutto. È il mio incubo. Non so cosa farei se le succedesse qualcosa. Non riesco a vivere senza di lei.
Sig.ra Granger: E lo dici a noi? Da quando ci hai fatto il contro incantesimo e ci hai raccontato tutto eravamo molto preoccupati. Ma anche prima quando andava ogni anno ad Hogwarts. Avevamo paura che le succedesse qualcosa di brutto. È la nostra unica figlia. Ma quando ritornava per le vacanze e non faceva altro che parlare di te noi eravamo felici e piano piano quella paura scompariva perché avevamo capiti che lí aveva incontrato amici veri e che l'avrebbero protetta sempre.
RON: Sempre.
Ron sorrise. Ad un certo punto si sentí un forte rumore fuori casa. Ron e i signori Granger uscirono e videro alcuni auror, la famiglia Weasley e Hermione.
HERMIONE : RON!
RON: HERMIONE!
Ron corse verso di lei e l'abbracciò.
RON: Come stai? Sei ferita, ti hanno fatto qualcosa?
Chiese Ron preoccupato guardando Hermione.
HERMIONE: No Ron sto bene.
Ron sorrise e la baciò. Un bacio che trasmetteva tutto il loro amore. Si staccarono ed Hermione andò ad abbracciare i suoi genitori.
HERMIONE: State bene?
Sig. Granger: si stiamo bene. E tu?
HERMIONE: Benissimo.

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