11° Capitolo

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Sono passati un paio di mesi e oggi è l'anniversario di Hermione e Ron. Ron si svegliò prima di Hermione. Scese in cucina e preparò la colazione da portare in camera per Hermione. Rientrò in camera con il vassoio in mano. Lo mise sul comodino. Poi si avvicinò e cercò di svegliare Hermione. Dopo un po' di baci dolci Hermione si svegliò.
RON: Buongiorno amore e buon anniversario. Ti ho preparato la colazione.
HERMIONE: Grazie Ron. Buon anniversario anche a te.
Si baciarono.
RON: Che vuoi fare oggi?
HERMIONE: Ron. Lo sai che anche se è il nostro anniversario devo andare lo stesso a lavoro. E anche tu.
Hermione aveva accettato quella proposta di lavoro qualche mese fa e adesso è Ministro della Magia. Mentre Ron ha accettato di fare l'auror.
RON: Si ma oggi finiamo prima di lavorare, quindi stasera è la nostra serata.
HERMIONE: Certo. Ti amo.
RON: Anche io. Tantissimo.
Dopo finito di fare colazione si prepararono e andarono al Ministero.
HERMIONE: Allora ci vediamo dopo.
RON: Certo. Buon lavoro amore.
Si baciarono.
HERMIONE: Ciao Ron.
RON: A dopo.
Ognuno andò a lavorare.

Hermione stava firmando dei documenti quando sentí un senso di nausea. Andò in bagno e rimise tutta la colazione. È da un po' di giorni che va avanti così ed Hermione le venne un dubbio. Prese un test di gravidanza che comprò giorni fa però non lo fece mai perché non aveva coraggio e poi perché la nausea era passata. Ma adesso lo avrebbe fatto. Dopo aver aspettato guardò il test ed era positiva. Era incinta. Hermione pianse di felicità.
HERMIONE: E adesso. Come lo dico a Ron?
Pensò Hermione.
HERMIONE: Lo vorrà?
Ritornò nel suo ufficio e continuò a firmare dei documenti pensando a come dire questa cosa a Ron. Dopo un po' si sentí bussare.
HERMIONE: Avanti.
HARRY: Hey Hermione. Cioè volevo dire signor Ministro.
HERMIONE: Dai Harry. Sei come un fratello per me. Sai che puoi non chiamarmi così ahahaha.
HARRY: Scusa. Mi scordo sempre. Ahahaha.
Harry guardò Hermione.
HARRY: Hey Hermione stai bene? Sei un po' pallida.
HERMIONE: Si si. Sto bene. Forse troppo lavoro.
HARRY: Hermione sai che con me puoi dire tutto. Che c'é? Hai litigato con Ron? Che ha fatto questa volta?
HERMIONE: No no. Non ho litigato con Ron. Anzi da quando stiamo insieme non litighiamo quasi mai.
HARRY: Allora cosa c'è?
Hermione non rispose. Aveva paura di quale reazione avrebbe avuto Harry.
HARRY: Hermione.
HERMIONE: Oh e va bene. Non dirlo a Ron però.
HARRY: Ok.
Hermione prese un respiro e disse velocemente.
HERMIONE: Sono incinta!
Harry sgranò gli occhi.
HARRY: Veramente! Congratulazioni. Sono felicissimo per voi.
HERMIONE: Si però non so se Ron lo vorrà.
HARRY: Non dire sciocchezze. Certo  che lo vorrà. Anzi è da tempo che mi dice sempre che vorrebbe avere una famiglia con te.
HERMIONE: Veramente.
HARRY: Si. Non...non dire che te lo detto.
Hermione annuì divertita.
HARRY: E chi aspetti a dircelo.
HERMIONE: Glielo dirò stasera.
HARRY: OK.
Harry corse da Hermione e la abbracciò.
HARRY: Sono così felice per voi. Vado  a dirlo a Ginny.
HERMIONE: Miracomando...non a Ron.
HARRY: Non ti preoccupare.
Harry uscì e andò da Ginny a riferire tutto.

La giornata a lavoro era quasi finita.
Erano le 17 e Ron entrò nell'ufficio di Hermione.
RON: Amore. Sei pronta? Andiamo a casa a cambiarci e poi ti porto in un posto speciale.
HERMIONE: Ok Ron.
RON: Tutto bene?
HERMIONE: Si si.
RON: Se non ti va posso sempre fare una cenetta romantica a casa.
HERMIONE: HO DETTO CHE STO BENE RON!
Gridò Hermione che si rese conto soltanto dopo che aveva alzato troppo la voce contro suo marito.
HERMIONE: Scusa. Scusami tanto amore.
RON: No....non ti preoccupare.
Hermione si avvicinò a Ron e lo baciò molto intensamente.
HERMIONE: Sono solo un po' stanca e una cenetta fuori in un bel ristorante mi farebbe bene. Ovviamente se sto con te sto sempre bene.
RON: Allora ti porto in un bel ristorante.
HERMIONE: Ti amo. Non sai quanto.
RON: E io ti amo più della mia stessa vita.
Si baciarono.
RON: Andiamo?
Hermione annuì e insieme andarono a casa per vestirsi eleganti e andare in un bel ristorante che aveva prenotato Ron. Oltre a mangiare si ballava anche. Ron ha voluto portare qui Hermione per rimediare per non averla invitata al ballo del Ceppo al terzo anno di Hogwarts. Dopo la lunga serata ritornarono a casa.
HERMIONE: Aspetta Ron. Ti devo dire una cosa.
Disse Hermione mentre Ron cominciava a dare piccoli baci sul suo collo.
RON: Me lo dici domani.
Disse Ron continuandò con i baci.
HERMIONE: No Ron è importante.
Ron si staccò di malavoglia. Hermione lo portò sul divano.
RON: Dimmi.
HERMIONE: Io e te ci amiamo molto giusto.
RON: Certo.
HERMIONE: Ok. Un futuro con me lo vorresti?
RON: Certo. Già siamo sposati. Già questo è il futuro.
HERMIONE: Solo che adesso dovrò amare non solo te. Ma anche qualcun'altro.
RON: Hermione cosa stai dicendo?
HERMIONE: Che in questo momento non sto amando solo te.
RON: Hermione hai un altro?! Perché? Pensavo che mi amassi?! Mi stai tradendo con qualcun'altro?!
HERMIONE: Cosa?!
RON: E dimmi. Chi è?! Perché lo devo uccidere. Perché nessuno deve.....
Hermione lo interruppe baciandolo.
HERMIONE: Ma che dici. Non ho un altro. Amo solo te.
RON: Io non ti capisco. Vai dritta al punto.
In quel momento Hermione prese la mano di Ron e la portò sul suo ventre. 
Dopo prese un respiro e disse.
HERMIONE: Aspettiamo un bambino.
Ron sgranò gli occhi. Era rimasto senza parole. Hermione si preoccupò di questa sua reazione. Non lo voleva?
RON: Veramente?!
HERMIONE: Si. Ma perché non lo vuoi? Senti Ron se tu non lo vuoi.....
Adesso è Ron che la interruppe baciandola.
RON: Ma che discorsi fai Hermione. Certo che lo voglio. È da tutta la mia vita che aspettavo questo momento.
Hermione sorrise. Avevano gli occhi lucidi di felicità.
HERMIONE: Lo so. Me lo ha detto Harry.
RON: Certo che Harry non si sta mai zitto!
Risero entrambi.
RON: Diventeremo genitori.
Si guardarono e sorrisero.
HERMIONE: Ti amo.
Ron la baciò.
HERMIONE: Ora se vuoi...puoi continuare a fare quello che stavi facendo prima.
Disse Hermione con una faccia maliziosa.
Ron la prese in braccio, la portò in camera e cominciò a baciarla e a spogliarla. È da lì cominciò la magia.

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