Fabrizio
Prima che potessi accendermi la mia canna, il campanello suonò, mi alzai scocciato e andai ad aprire, chi poteva mai essere in questo momento?
Appena la porta si aprì, quasi mi prese un colpo, che ci faceva qua? Il volto era imbarazzato e solo lì mi accorsi che mi ero scordato di indossare la maglia, ma infondo ero pur sempre in casa mia. -Marghe...- dissi come se quel nome mi strozzasse anche solo col pensiero -che ci fai qua?- domandai spostandomi di lato per farla entrare -volevo...parlarti...- disse intimidita. La guidai verso la sala dove presi la maglietta che infilai velocemente e ci accomodammo sul divano.
Parlare di che cosa?
-di cosa vuoi parlare? C'è qualche problema con Emiliano?- chiesi -no, con lui tutto bene...volevo chiederti se avessi qualche foto tua da ragazzo.- disse, rimasi confuso -non capisco...- dissi -ecco...ho appena ricordato una foto di un tipo con mia madre, e volevo capire se fossi tu...- rispose -ma che foto?- gli chiesi -non ricordo molto bene, almeno non tutti i particolari, avevo a malapena cinque anni quando vidi quella foto, però ricordo che erano molto attaccati, si vedeva chiaramente che non erano soltanto amici, e poi, c'erano molte foto assieme a lui, era ovunque.- raccontò. Com'era possibile che avesse ancora quelle foto, come faceva ad averle? -mmh, no non penso di averne qua. Sono tutte a Senigallia.- risposi rapidamente -almeno puoi dirmi com'eri?- chiese, sbuffai -come mai ti interessa così tanto?- risposi -perché è probabile che quello sia mio padre.- disse seria, mi venne da ridere e quasi da dirle davvero che ero io, sì ero io lo stronzo che non ha voluto saperne.
-capisco, ma non comprendo perché tu lo voglia. Meglio che tu stia alla larga.- dissi senza mezzi termini -lo conosci?- chiese -diciamo.- risposi vago. Oh sì bambina mia, lo conosco benissimo. -ti prego...dimmi qualcosa, almeno tu...- disse supplicandomi -non posso.- sussurrai -me lo ha detto anche mia madre, ma perché qual è il problema? Perché non devo saperlo?- chiese scoppiando in lacrime -perché poi ci resteresti male, perché poi staresti male e...onestamente penso che tu abbia già vissuto troppo per avere vent'anni.- dissi sincero, non volevo farle del male -non mi interessa Fabri, io voglio sapere chi è.- disse seria e con le lacrime agli occhi, gliele asciugai e quel gesto mi parve talmente naturale che era come se lo avessi fatto da sempre, le sorrisi e le diedi un leggero bacio sulla fronte, e mi stupì mentalmente di quanto alla fine fosse debole, nonostante il carattere scorbutico che dimostra -lo saprai se tu vorrai, ma non oggi, non sei pronta.- risposi accarezzandole il volto -ti prego, appena vorrai, qualsiasi cosa...dimmela.- disse alzandosi in piedi -subito, ma ora torna a casa, Emiliano si starà preoccupando.- le dissi guidandola verso l'uscita, lei a capo basso annuì e dopo avermi salutato se ne andò.
Appena chiusi la porta presi un grande respiro, era così soffocante non poter dire la verità alla persona che meriterebbe di saperla, ma era la cosa migliore da fare? Presi il cellulare, composi il suo numero, lo conoscevo a memoria, nonostante l'avessi chiamata poche volte.
-Patrizia.- dissi serio, la persona dall'altro capo del telefono non rispose -glielo voglio dire.- dissi -è giusto che lei sappia...- dissi, innervosendomi quando dopo questa mia decisione lei ha iniziò ad alterarsi -no, non me ne frega un cazzo. Ha passato troppe cose, è anche giusto che adesso lo sappia, almeno ha qualcuno da incolpare. - dissi - si lo so, non mi vorrà vedere, pazienza ha ragione che vuoi che dica, ma almeno sa la verità quella che avreste dovuto dirgli tu. Prima che io lo venissi a sapere. - dissi per poi riattaccare il telefono. Mi guardai attorno, in che stronzata mi stavo cacciando?
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Stavo Pensando A Te|| Fabri Fibra
Fanfiction«Prendo da bere ma non prendo sonno, c'è questo pezzo in sottofondo. Lei che mi dice "voglio darti il mondo" ecco perché mi gira tutto in torno»