Capitolo 1

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《Liv. Devi andartene》Paolo è molto chiaro quando mi dice queste parole.
Io non sono convinta:《Perché? Io ho tutto qui in Italia!》
《Te l'ho già spiegato. Quello non si fermerà davanti a niente pur di avere la tua mente prodigiosa!》
《Prodigiosa, addirittura! 》《D'accordo, allora ti metto alla prova. Quanto fa...14 alla quinta più 2.568. E non fare la furba》

Sbuffo:《540.392》

Intanto lui fa il conto sulla calcolatrice del suo telefono:《Visto? Ci credo che poi ti vuole per la sua agenzia o quello che è! 》
《Sì, ma io non voglio andarmene!》
Paolo sbuffa, esasperato:《Ok, visto che io non riesco a convincerti, dovrò chiedere a Oly》digita il numero della mia migliore amica Olimpia sul telefono. Lei risponde subito:《Sì? Paolo, cosa c'è?》
Paolo mette in vivavoce:《Ciao Oly. Puoi venire un attimo? Sto cercando di convincere Livia a partire, per salvarsi la pelle, ma lei non vuole saperne! 》
Dall'altro lato del telefono, Oly ridacchia:《Dai, Paolo, la conosci! Comunque ok. Dove siete?》
《A casa di Angelo. Lui è in bagno al momento》
《Ok, sto uscendo》
Paolo termina la chiamata, per poi sedersi sul divano e massaggiarsi la tempia. Angelo arriva dal bagno mentre io mi siedo sulla poltrona del suo salotto. Il biondo si avvicina a Paolo chiedendogli sottovoce:《Allora? L'hai convinta? 》
《Figuriamoci, quella è più testarda di non so cosa》
Io strepito:《"Quella" ha un nome!》
In quel momento suona il campanello. Angelo si precipita ad aprire la porta. Olimpia entra,  scrollando via l'ombrello bagnato:《Accidenti, piove a dirotto!》
In quel momento mi rilasso: la presenza di Oly rende tutto più luminoso. Ora che ci ripenso, mi rendo conto che da ragazza adoravo tutto di Olimpia: dai capelli castani alla erre moscia, dai bellissimi occhi azzurri al principio di acne. Nonostante avesse qualche brufolo sulla faccia, era bellissima lo stesso. Si siede di fianco a Paolo:《Liv, devi andartene》così, senza nemmeno salutare. Io rimango zitta. Lei, impassibile, aggiunge:《Insomma, hai capito Liv? sta per cambiare tutto》
《Ma io non voglio andarmene, Oly!》
《È per la tua sicurezza. Possiamo farcela》
Inarco un sopracciglio:《"Possiamo"?》ripeto.
Olimpia sospira:《Ho deciso che verrò anch'io con te》
Angelo cade dal divano, mentre Paolo spalanca la bocca. Io protesto:《Non è giusto! Tu non devi andartene. Non voglio che abbandoni tutto quello che hai per colpa mia!》
《Cosa ho da perdere, Liv?》cerco di replicare, ma poi mi fermo. I genitori di Olimpia sono morti in un incidente, mentre suo fratello vive già da solo. Lei è rimasta nella sua vecchia casa, ormai vuota e silenziosa. Chi sono io per impedirle di fare ciò che vuole, anche seguire la sottoscritta in una survival squad? Ma trovo comunque qualcosa da dire:《Oly, tutti i nostri amici sono qui. Perderesti loro solo per causa mia》
《Ma altrimenti perderei te, ed è una cosa che non posso sopportare. Vieni, dobbiamo fare le valigie: partiamo per il Giappone》
Sprofondo nella poltrona, depressa come non mai. Sembra proprio che io non abbia voce in capitolo, a giudicare dalla situazione. Paolo e Angelo si alzano dal divano: il castano si mette dietro di me, accarezzando i miei capelli rossi. Angelo invece mi stringe la mano, fissandomi con quei suoi occhioni dolci. Olimpia si appoggia alla parete. Alla fine mi alzo dalla poltrona. Paolo interrompe il mio stato da depressa  dicendo:《Mancherete a tutti. Domano verrà tutta la squadra all'aeroporto, promesso 》
Io mi giro verso di lui:《Come sarebbe domani?》
Olimpia mi spiega:《L'aereo parte domani. Prima non te l'ho detto》poi sorride raggiante 《Dobbiamo andare a fare shopping! Così i tizi di Zoolan Rice non ci riconosceranno!》
Esattamente, quando hanno chiesto il mio parere sulla partenza?!?  Sorrido anch'io, in modo malinconico:《Si, shopping! 》dico, con falso estusiasmo. Ma che se ne vada a fanculo lo shopping.
Paolo ci apre la porta:《Ok, ora andate. Ci vediamo domani》

《Ma come sono felice. Domani si parte》borbotto. 
Io e Olimpia usciamo di casa, dirette verso il centro commerciale. È bello sapere che la mia amica mi sarà vicino anche in questa situazione difficile. Anche se preferirei che nessuna delle due fosse coinvolta. Entriamo nel primo negozio che troviamo: quello di scarpe. Olimpia inizia a saltellare:《Scarpe!!!》
Lei compra un paio di stivaletti senza tacco e delle Nike Air Force One. Io invece prendo degli stivali fino al ginocchio senza tacco con delle stringhe e un paio di Vans basse. Quando paghiamo la cassiera borbotta:《Dunque... allora il resto è di...》
Finisco il calcolo per lei:《Dodici e settantadue》lei si stupisce, anche se non più di tanto, poi ci dà il resto. Nel negozio di abiti Olimpia mi dice:《Mi raccomando, prendi vestiti diversi dal solito, altrimenti potrebbero riconoscerci》
Alla fine lei compra almeno una dozzina di cose, tra cui tre felpe, sei magliette, quattro paia di pantaloni e due gonne, una lunga e una corta. Io mi rassegno e compro due felpe senza cappuccio (ma una delle mie me la porto dietro), cinque jeans, qualche paio di pantaloni da ginnastica e diverse magliette tra t-shirt e camicette. Seguendo l'esempio di Olimpia, prendo due gonne, anche se le odio. Alcune più di altre, comunque. Appena usciamo le chiedo:《Oly, dovrei tingermi i capelli? Insomma, per non farmi riconoscere. La pozione polisucco qui non c'è》
Lei ridacchia, ci pensa su e poi conclude:《Meglio se li tingi in Giappone. Qui potrebbero vederti e far saltare il travestimento》Olimpia ha un senso pratico delle cose che a volte mi spaventa. Ma nel profondo lo so anche io. Dopotutto, io ho una cosiddetta "mente prodigiosa"...
Quella sera io e Olimpia ci godiamo l'ultima sera in Italia, guardando una vecchia registrazione delle prime puntate di Doctor Who. Poi ci alleniamo a parlare in inglese, per riuscire  a comunicare, e impariamo anche qualcosa di base in giapponese. Mentre studiamo stiamo separate: come dovreste immaginare, la mia mente riesce a imparare tutto molto in fretta. Dopo un'oretta, sono più o meno in grado dire qualsiasi cosa in giapponese, almeno al presente. Alle dieci parlo già abbastanza speditamente tutti i tempi dell'indicativo, e alle undici e mezzo tutti i modi e tempi. Olimpia è molto brava in inglese, perciò dà una ripassata a quello prima di cominciare col giapponese, che non è certo una lingua semplice. 
La notte non ho molto sonno. Mi sforzo di dormire, sapendo che domano sarà una giornata faticosa. Io e Olimpia ci stringiamo la mano per tutta la notte.

Senso di DubbioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora