Capitolo 24

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Decido di andare a fare un giro. È quasi buio, ma la cosa non mi interessa più di tanto. Però fa abbastanza freddo, quindi apro l'armadio e prendo un giubbino di jeans, abbastanza leggero, vista la stagione calda. Facendo attenzione a non farmi sentire dagli altri, men che meno dal mister, apro la porta ed esco dalla sede. L'aria è appunto un po' fredda, ma è normale la sera.

Non so bene dove sto andando, ma l'importante è che non mi perda. Decido di andare a fare un giro negli altri quartieri dell'isola. Il primo che mi capita è quello argentino. È buio e silenzioso, ma mi ricorda molto Buenos Aires. Non che ci sia andata, ma ho letto diversi libri ambientati in Argentina, quindi una mezza idea ce l'ho. Passo davanti a quella che dovrebbe essere la sede della nazionale, e sento una musica allegra, probabilmente latino-americana, che riempie l'aria, e trasmette un senso di serenità. Cosa che, in questo periodo, mi manca parecchio. Anche se non sembra, ho sempre paura che sbuchino fuori da qualche parte gli uomini di Zoolan Rice. In realtà sono ancora qui che mi chiedo come si faccia a chiamarsi riso di cognome, ma non penso sia colpa sua. Tralasciando le battute, non so se mi posso fidare a stare in giro da sola. Forse non avrei dovuto uscire. È vero che ho fatto diversi corsi di autodifesa, ma non penso servirebbero contro una decina di uomini alti il doppio di me. In realtà non penso nemmeno che Zoolan Rice mandi addirittura dieci uomini per catturare una ragazza di quindici anni, ma è una persona astuta, e sono sicurissima che non mi sottovaluti. È probabile che sappia più cose su di me lui che io. E la cosa non mi ispira.

☢️Senza che me ne accorgessi, le costruzioni argentine hanno fatto spazio a una miriade di grattacieli e palazzi di vetro. Zona statunitense, senza dubbio. Mentre mi guardo intorno, abbastanza spaesata, sento una voce alle mie spalle:《Ehi, tutto bene?》

Mi giro bruscamente, pronta a colpire, se necessario:《Chi sei? Cosa vuoi?》

Dall'ombra sbucano due ragazzi: entrambi con i capelli biondi, anche se uno li ha un po' più chiari dell'altro. Quest'ultimo ha degli strani occhiali stile Jude, mentre l'altro ha dei bellissimi occhi azzurri. Noto che indossano la divisa della squadra statunitense. Mi rilasso. Poi quello con gli occhi azzurri si presenta:《Scusa, non volevamo spaventarti. Mi chiamo Mark Krueger. E lui è... 》

L'altro ragazzo lo interrompe:《Io sono Dylan. Dylan Keats. Siamo della nazionale statunitense. E tu sei...? 》

Cerco di darmi un contegno:《Lily Lauren. Faccio parte dello staff della nazionale giapponese》

Mark inarca un sopracciglio:《Tu? Giapponese?》

Mi correggo:《Origini italo-americane》

Dylan sorride:《Americana? Di dove?》

《Denver》

Mark sorride ancora più di Dylan:《Ma non mi dire! Anche noi siamo di Denver!》

Cavoli. Ora salta la copertura. Me lo sento nelle ossa.

Ok. Manteniamo la calma.

Ma quale calma!!!! Siamo morte, finite, distrutte!!!!

Così non aiuti.

Non so proprio cosa fare. Cerco di farmi venire in mente qualcosa per dirottare la conversazione, ma come ho già detto,  non so proprio come fare. Dylan mi chiede:《Di che zona sei? Di Denver, intendo》

Cerco di fare appello a quel poco che so di Denver. E dire che l'avevo scelta come città di origine nella speranza di non incontrare nessuno che ci abitasse, o che comunque la conoscesse bene. Evidentemente dovevo scegliere un minuscolo paesino nell'Oregon, altro che la capitale del Colorado. Per rispondere alla domanda di Dylan invento:《Della zona del giardino zoologico》

Senso di DubbioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora