Capitolo 55

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Beh? Che fai lì impalata? Di' qualcosa!
E cosa?
Beh, sì, per esempio.
Ah. Ok.
Muoviti!!!!
Ora!!!!

Guardo Shawn. Mi sento nervosa, e anche felice. Non ho mai pensato a un matrimonio. Dovrei? Shawn mi incalza con lo sguardo. Io balbetto:《Beh, allora... prima che capisci male, la risposta è sì! Però...insomma...diciamo che non voglio che ci sposiamo appena saremo maggiorenni. Prima voglio andare all'Università. Farmi una vita. Altrimenti non accetto. Ah, e non voglio assolutamente che mi regali dei fiori ogni volta che torni a casa. Li userei solo per fare il concime per le piante》
Questa per me è la realtà del dopodomani. ☢️ Non un sogno. La realtà. Anche se sinceramente credo di non potermi fidare più del mio istinto. Gli esseri umani non hanno abbastanza percezione per capire cosa è vero e cosa no. Nemmeno io, con il mio cervello. Platone diceva che un essere umano, quando nasce, ha già nella testa un'idea "perfetta" di qualcosa. Un'idea perfetta di un cavallo, di una mucca, di un archeotterige, di un albero, di una persona. Della vita. Ma la mia idea perfetta di vita non è la stessa di chiunque altro. Possibile che Platone si sbagliasse? Forse. Aristotele, poi, ha controbattuto dicendo che queste idee perfette non ci sono da subito, bensì si acquisiscono con il tempo. Ma l'influenza altrui non rischia di storpiare queste idee perfette? Insomma, se fossi una ragazza comune, forse direi che la vita perfetta è sposarsi e avere una bella casa. Ma non è questo che penso. Non credo che sarei capace di alzarmi la mattina con la consapevolezza che la giornata che mi attende sarà identica a quella precedente. In un certo senso, l'avventura mi ha fatto capire che, per quanto più semplice, la vita mondana è banale. Ormai il mio ego è abituato ad un'esistenza complicata, e non sarebbe capace di accettare una vita "normale". È come quando uno si compra un sacco di manga, e ci sta appresso per giorni. Poi li finisce tutti, si guarda intorno e chiede:《E ora che faccio?》Per me è lo stesso.

Shawn ridacchia:《Va bene. Devo firmare un contratto, già che ci siamo?》
Sbuffo, sorridendo:《Oh, chiudi il becco》
Appoggio la testa alla sua spalla. Shawn osserva:《Sei perfetta. Insieme siamo perfetti. La coppia perfetta, forse》
Eeeeeeeh?!?!?!
Cosa?!?!?
Come si permette?!?!
Questa è una cosa proibita.
Non si può dire. È tabù.
The perfect pairing is just one.
Per chi non avesse capito: la coppia perfetta è una sola.
Ovvero...
Jack...
E...
Rose.
Assolutamente vietato dire il contrario.
Sarebbe un oltraggio.
Oltremodo sconveniente.
Glielo dobbiamo dire a Shawn?
No, lasciamogli credere che sia come dice lui.
Concordo.
Anche io.
Lui si alza, porgendomi la mano:《Torniano agli alloggi, allora?》
Prendo la sua mano e mi tiro su. Camminiamo mano nella mano a lungo, senza pensieri, senza preoccupazioni. Io, però,  continuo a pensare ininterrottamente a Elizabeth. Giuro su me stessa che appena avrò la facoltà di fare qualcosa, la tirerò fuori di lì. Costi quel che costi.

Agli alloggi, l'allenatore Travis mi viene incontro in tutta fretta. Io lo fisso, incapace di carpire nulla dalla sua espressione. Lui mi fa un cenno con la mano:《Seguimi》
Mi congendo da Shawn, camminando dietro all'allenatore finché non raggiungiamo il suo ufficio. Lui si siede dietro alla scrivania, io su una delle tre sedie poste lì davanti. Mi sembra come il primo giorno, quando io e Olly siamo arrivate in Giappone. L'allenatore mi dice:《Ho saputo cosa è successo poco fa》
Ma porca di quella...
Ehi, ehi, ehi! Le parole!
È arrivata lei!
Oh, beh, non hai tutti i torti.
Cosa pensi che ci dirà?
Non lo so. Ma ho un brutto presentimento.
Non sei l'unica. Spero solo che non sia una cosa tanto tragica.
Incrociamo le dita!

Io non proferisco parola. L'allenatore continua:《Ci siamo visti costretti a chiamare i tuoi genitori》
Oh cavolo. Loro. Per forza loro? Ma l'allenatore non ha finito con le brutte notizie. Infatti dice:《E loro hanno convenuto con noi su una cosa》
Io domando, maleducatamente:《E cosa, se mi è lecito saperlo?》
Lui risponde:《Devi andare via da qui》
Spalanco la bocca:《Come sarebbe a dire?!?!》
Ehi, scusate, e questo cosa significa?
Ma vi pare il caso?
Io sto benissimo qui, graaazie.
E secondo te saremo noi a fargli cambiare idea?
Si?
Ma se siamo due voci di una coscienza! Chi vuoi che ci senta oltre a Liv?
Oh. Giusto.

Non piango. Piangere non risolve nulla. Serve solo a mostrarsi deboli e fragili. Chiedo:《E dove dovrei andare, allora?》
Lui risponde:《Ti hanno trovato un posto in una rinomata scuola berlinese》
Berlinese? Ma stiamo scherzando? Dovrei andare in Germania? Non ci credo. Qualcuno mi dica che nulla di tutto questo è reale. È tutto un sogno.
《E quando parto?》
《Domani pomeriggio. So che è difficile. Forse dovresti salutare i tuoi amici》
Mi alzo dalla sedia, mormorando:《Grazie》
Esco dall'ufficio. Shawn mi aspetta fuori. Devo avere proprio una faccia sconvolta, perché lui mi chiede subito:《Ehi, Lily! Perché quella faccia?》
Borbotto:《Hanno chiamato i miei. Vado a Berlino》
La sua espressione allarmata si tramuta in tristezza e rabbia impotente. Sussurra tra sé e sé: 《Non di nuovo》
So a cosa sta pensando. A Aiden. Ai suoi genitori. Lo abbraccio, e lui fa lo stesso. Stiamo lì fermi per quello che a me pare un sacco di tempo. Tra i due, al momento, quello che ha più bisogno di aiuto è lui. Shawn è più fragile di me. Lui fa fatica a rialzarsi dopo una caduta. Io invece cado così spesso che ormai non ci faccio quasi caso. Solo che stavolta è diverso. Vado a Berlino. Vado via. Mi separo da Shawn, dicendo:《Vado a dirlo a Olly. Tu aspettami nella tua stanza. Io arrivo》
Annuisce. Saliamo entrambi le scale, io diretta verso la stanza di Olly e lui nella sua. La mia ex sorella è con Axel, il quale le tiene le mani sussurrandole delle parole che non riesco a sentire. Mi avvicino a loro, chiedendo:《Axel, puoi uscire un minuto per favore?》
Lui pare sorpreso dalla richiesta, ma annuisce e si alza, uscendo dalla stanza. Io prendo il suo posto. Olly ovviamente sgama che qualcosa non va, perché mi chiede:《Ehi, Lily, che succede?》
Entrambe non siamo più abituate ad usare i nostri nomi, ma mi sembra normale. Io spiego:《L'allenatore Travis mi ha detto che ha parlato con i miei genitori》
Olly incalza:《E?》
Sospiro:《Hanno detto che devo andare via da qui. Vogliono mandarmi a Berlino》
Olly spalanca la bocca, scioccata e intristita dalla notizia. Poi mi abbraccia:《Mi dispiace così tanto! Quando partiamo?》
Rispondo:《No. Tu non vieni》
Mi guarda. Nei suoi occhi leggo solo confusione e depressione:《Come sarebbe a dire? Tu non vai da sola! Come diceva Jack, you jump, I jump, remember?
Scuoto la testa:《Non ti permetterò di scombussolare la tua vita di nuovo. Qui hai Axel. C'è anche la Orfeo. Ti vieto assolutamente di venire con me》
Lei comincia a piangere. Mi prende le mani tra le sue e mi dice:《Quando parti?》
Sospiro:《Domani. Di pomeriggio》
Ci abbracciamo. Un abbraccio che sa di addio.
Hai fatto la cosa giusta.
Sì. Non avrei sopportato di aver strappato a Oly anche la sua seconda vita.

Senso di DubbioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora