quanto andrai avanti cosi?

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Passarono dei giorni. Sembrava che il rapimento e tutto quello annesso fosse ormai lontano, ma i ragazzi non riuscivano a lasciarsi tutto alle spalle. Il loro pensiero fisso era Jason. Dove fosse? Perché non era lì? Come aveva fatto a scappare? Cosa avrebbe fatto adesso? I ragazzi non riuscivano a fare sogni tranquilli, ad ogni minuto rumore sobbalzavano dallo spavento, in particolare jimin. Quest'ultimo non dormiva più da giorni, per la paura che Jason nel cuore della notte si presentasse a casa loro. Erano controllati 24 ore su 24 da agenti, che restavano fuori dalla casa per ogni evenienza. Per Jimin non era abbastanza. Ogni notte si sdraiava con jk, il quale lo avvolgeva tra le sue braccia, e faceva finta di addormentarsi per non far preoccupare il suo ragazzo. Restava tutta la notte seduto di fronte alla finestra a fissare le luci della notte. Era spaventato a morte e come biasimarlo. Era stato sotto le grinfie di Jason per vari giorni, non avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivato a rapirlo. Era sempre stato un bravo ragazzo. Diligente, bravo in tutto e super educato e gentile, jimin non avrebbe mai immaginato che per gelosia lo avrebbe rapito e tenuto prigioniero.

Passò una settimana. Jimin risultava sempre più stanco, ma cercava di nasconderlo in ogni modo. Ogni mattina si riempiva il viso di trucco per camuffare il suo pallore e le sue occhiaie. Si faceva la doccia fredda per rimanere sveglio e per poi risdrairsi accanto a jk per far finta di svegliarsi insieme a lui.
-piccolo il tuo caffè è pronto-disse jk prendendo la tazza e porgendola a Jimin.
-grazie amore-rispose Jimin. Jk si sedette di fronte a lui, bevve un sorso del suo caffè e parlò.
-allora....per quanto vuoi andare avanti?-chiese diretto jk. Jimin sbarrò leggermente gli occhi fissando il tavolo
-c-ccosa?-rispose cercando di far finta di non sapere niente
-si fare finta di dormire ogni notte e rimanere sveglio-continuò jk. Jimin si guardò intorno spiazzato
-che dici....io non faccio queste cose-rispose jimin con una risata nervosa
-ah quindi mi stai dicendo che ogni sera non fai finta di addormentarti e non ti metti seduto davanti alla finestra e la mattina non ti fai la doccia gelata e ti riempi di trucco per non farmi capire che non hai affatto dormire-disse jk avvicinandosi a Jimin mentre diceva queste parole. Jimin abbassò lo sguardo, sentendosi messo all'angolo. Jk prese le sue mani e sospirò
-piccolo guardami-disse jk, alzando il mento di Jimin con due dita-so che è stata dura per te e so che ci vuole tempo per superare la cosa, ma io sono qui per qualsiasi cosa non ti lascerò mai-continuò jk accarezzandogli la testa dolcemente
-io....ho pausa-disse jimin-jason è ancora libero e....se tornasse a rapirmi di nuovo?-disse Jimin ormai in lacrime
-non lo permetterò piccolo a costo della vita-disse jk per poi abbracciarlo

Quella sera jk e jimin stavano preparando una cena romantica. Volevano festeggiare il mesiversario che non avevano potuto festeggiare prima. Stavano cucinando insieme e ballando e cantando. Si stavano divertendo a stuzzicarsi l'un l'altro. Ad un certo punto jimin prese un po' di farina e l'ha tirò in faccia a jk. Quest'ultimo non aspettandoselo rimase colpito, ma subito dopo fece lo stesso con lui finendo in una battaglia di farina. Nel mentre stavano scappando per tutta la casa, rincorrendosi come non mai, finché non caddero sul pavimento travolti dalle risate. Uno a fianco dell'altro. Dopo pochi istanti si voltarono a guardarsi intensamente negli occhi.
-ti amo chim-disse jk
-ti amo anche io kokkie-rispose jimin, sollevandosi un po' e baciando jk.
-jk, giurami che se sarò mai in pericolo tu non farai qualcosa di stupido-disse jimin
-che intendi?-chiese jk
-intendo che se tornasse Jason a rapirmi o peggio ad uccidermi, non metterti in mezzo...non voglio che tu soffra a causa mia....promettilo-disse jimin
-piccolo...io...-rispose jk
-devi promettermelo-comtinuò jimin guardandolo dritto negli occhi
-va bene te lo prometto-rispose jk continuando a fissarlo
Dopo di che appoggiò la sua testa sul petto di jk e si addormentò protetto da lui, infatti quest'ultimo lo aveva stretto tra le sue braccia quasi a farlo scomparire in esse.

guardami negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora