-routine-

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BEA'S POV
Il risveglio migliore di tutti fu quello che mi aspettò la mattina seguente. Avevo leggermente caldo ma ciò non era nulla in confronto a quanto fossi felice. Pur essendo successe tutte quelle cose era riuscito a risistemare tutto, o quasi. Dovevo comunque farlo smettere di conciarsi in quel modo, ma per il momento mi sarei goduta quella sensazione di serenità che portavo nel mio petto.

Ale dormiva tranquillo sotto di me ed io avevo poggiato la mia testa sul suo petto così che lui potesse fasciare il mio corpo con le sue braccia.
La sera prima mi ero espressa del tutto riguardo i miei sentimenti per lui e ne ero preoccupata anche se aveva ricambiato. Non che me ne fossi pentita perché io lo amo e ne sono sicura. Lo conosco da molto e conosco ogni sfumatura del suo carattere. Ciò che a volte mi risulta estraneo è il suo comportamento che mi fa sentire vicina a lui perché sono cose nuove per entrambi.

Strofinai delicatamente i miei occhi accorgendomi del fatto che fosse abbastanza tardi visto che la luce che penetrava dalla finestra era molto accesa e il sole era bello alto in cielo da poter illuminare il viso di Ale e tentarmi di baciarlo.
Così feci. Delicatamente cominciai a dare dei baci sul suo collo per poi spostarmi sulla mascella e poi sulla guancia.
Un lamento lasciò la sua bocca e pensai che forse non ero stata così delicata.

"Scusa."dissi piano accarezzando la sua fronte.
"Dormiamo ancora un po'."disse solo e potei immaginare che le notti precedenti non dormì molto e che quindi dovesse recuperare le forze.
"Io mi alzo. È tardi. Rimani io torno dopo."tentai di voltarmi ma fui tirata verso di lui dalle sue grandi mani che erano poggiate sulle mie spalle.
Aprì gli occhi e mi posò un bacio a stampo che poi approfondì dolcemente.
Sorrisi sulle sue labbra e scesi a fare colazione lasciandolo a dormire.

Constatai che era parecchio tardi: 12.00am
Decisi di non fare colazione o avrei rovinato il pranzo quindi convinsi il mio stomaco a resistere ancora un po'.
Salutai i miei amici che erano in piscina da un pezzo e decisi di raggiungerli non prima di aver messo il costume.
Fui contenta di passare del tempo con loro perché ultimamente non fu così.
Addison mi aggiornò sulla sua situazione con Bryce e fui contenta di sapere che erano più vicini del solito e che forse ci avrebbe raggiunto per qualche giorno.

Erano solo pochi giorni che ci trovavamo in quella casa e ne erano successe di tutti i colori, cosa poteva succedere prossimamente?
Spero nulla di brutto.
Quando i ragazzi cominciarono a preparare il pranzo decisi di controllare se Ale avesse fame, un motivo in più per coccolarlo ancora un po'...

Era steso sul letto con gli occhi chiusi e mi domandai chi avrebbe potuto resistere a quel suo bel faccino.
"Ehi."dissi sedendomi al lato del letto per poi posare le miei mani sulle mie gambe.
In risposta si girò nella mia direzione e sorrise, parecchio sveglio.
"Stiamo preparando il pranzo, ti andrebbe di scendere?"
"Perché ultimamente ti comporti come fossi mia mamma?"chiese ridendo e roteai gli occhi al cielo facendo un gesto con la mano.
Non che ci fossi rimasta male ma mi stavo semplice preoccupando per lui.
"Mi prendo cura di te, non è un mio problema se non vuoi mangiare." dissi scherzando e strappandogli un sorriso che mi fece sicuramente brillare gli occhi visto che lo potevo percepire.
"Stavo scherzando mamma. Piuttosto vieni qui."aprì le braccia muscolose e in un secondo mi trovai tra di esse.
Mi accarezzò la guancia con il pollice e tenne i suoi occhi scuri fissi nei miei. Le nostre labbra si sfioravano ma non si toccavano del tutto e ciò rendeva il bacio più delicato.
Posai le mie labbra sulle sue morbide e sentii la sua lingua picchiettare sul mio palato e schiusi la bocca per dare l'accesso.
Sentivo di essere al posto giusto nel momento giusto, cosa mai successa prima.

Non avrei mai immaginato di potermi sentire così a mio agio con una persona al di fuori dei miei amici, intendevo nell'ambito sentimentale.
Ci staccammo senza fiato, mi alzai e lo presi per un braccio per costringerlo ad alzarsi. Lo fece e mi seguì di sotto con le mani salde sui miei fianchi e sorridente.

Niente come prima| Alejandro Rosario|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora