Capitolo 2

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La musica continuava a rimbombare nelle orecchie di Sofia, erano partiti da una musica orecchiabile e leggera ed erano arrivati a quella che si ascolta comunemente nelle varie discoteche della città.

Le parve strano il fatto che in un luogo stesse risuonando quella musica, ma non sapeva, almeno fino a qualche momento prima, che le sue amiche le avevano nascosto un piccolo particolare, era una festa a tema e quello che le avevano detto era solo una bugia per convincerla ad andare con loro.

Sospirò e ripose il cellulare nella sua pochette, alzando lo sguardo dal suo posto, l'unico occupato in tutta la sala dato che era l'unica che si era rifiutata di scendere in pista.

Tutte quelle persone non le somigliavano per niente, c'erano ragazze che pensava fossero bambole tanto che erano belle rispetto a come si vedeva lei allo specchio, c'erano ragazzi che non perdevano tempo a cercare di accalappiare qualcuna di loro e, infine, c'erano le sue amiche che si erano perse tra tutta la folla.

Decise quindi di raggiungere il bagno, le avrebbe fatto sicuramente bene sciacquare il viso con dell'acqua fresca e così fece, lisciandosi poi il vestito.

Lasciò quella parte del locale per tornare alla festa e, quando si inoltrò nel corridoio, incontrò una coppia che non perdeva tempo a baciarsi come se non ci fosse un domani, tanto che dovette scansarli per paura di disturbarli.

-scusi, ha visto due ragazze, una con un vestito rosa e l'altra con uno nero, entrambe more-, si fermò all'angolo bar per chiedere informazione al barman, ma l'unica cosa che ottenne in risposta fu un cenno del capo che stava a significare un no.

-anche se le avessi viste non me le ricorderei, è pieno di ragazze more con vestiti neri e rosa-, specificò lui e Sofia annuì, non aveva tutti i torti.

-ti va qualcosa da bere?-, le chiese poi.

-no, grazie-, rifiutò lei cordiale, prima di salutarlo ed inoltrarsi tra la folla, in cerca delle sue amiche.

Odiava stare lì, quasi le mancava l'aria tra tutti quei corpi a stretto contatto tra loro, ma prima sarebbero tornate a casa, prima si sarebbe sentita meglio.

Non era il tipo da feste, discoteca, ballo, lei era quella sempre in disparte, la ragazza che amava leggere accanto al caminetto mentre si beava del rumore della pioggia, la ragazza che si accontentava con poco e con altrettanto poco la gente poteva farla star male.

-Martina, Aurora-, cercò di chiamarle, ma niente.

-Mary sei qui-, posò la mano sulla spalla di una ragazza dai capelli lisci e neri, pensando fosse la sua amica, ma quando la vide in volto notò che non era lei.

-cosa vuoi? Torna con i piedi per terra cara mia, le nuvole non sono un bel posto su cui stare-, parlò acida la ragazza, Sofia le aveva solo toccato la spalla ma a quanto pare la prese molto male, o forse era solo l'alcol a parlare.

-scusami, non l'ho fatto apposta-, si scusò più volte la bionda, continuando poi a cercare le sue amiche.

-io punto su quella lì, non ci vuole niente a giocare con una come lei-, una voce maschile, poco distante da lei, le arrivò alle orecchie.

Continuava a cercare con lo sguardo le ragazze, ritrovandosi una mano a circondare il suo polso e in poco tempo il suo viso poco distante da un altro.

Non aveva avuto neanche il tempo di assimilare ciò che stava succedendo attorno a lei che il suo respiro si unì ad un altro, non riusciva a decifrare chi era data la poca luce che c'era in pista.

Vedeva una sagoma e basta, posando una mano sul petto della persona che aveva davanti notò che indossava una camicia, era quindi uno dei tanti partecipanti alla festa, le risultava difficile capire chi fosse.

Non riusciva a parlare, era successo più in quei pochi minuti che in tutta la serata, sperava solamente che qualcuno la salvasse da quella situazione.

Vedeva il viso di quell'intera sagoma avvicinarsi sempre di più al suo, la sua mente le urlava di scappare ma il suo corpo non riusciva a reagire, sembrava incollata con i piedi al pavimento e con i fianchi alle mani di quello sconosciuto.

Abbassò lo sguardo quando sentì il suo respiro leggero sulle sue labbra, fissava quelle dell'altra persona insistentemente, sapeva che a breve sarebbe successo qualcosa a cui lei non avrebbe saputo reagire, eppure non riusciva a trovare il coraggio di muoversi.

Chiuse del tutto gli occhi quando le sentì sulle sue, le labbra di entrambi combaciavano alla perfezione, in quel momento sembrava che la musica si fosse stoppata e che tutte le persone intorno a loro fossero scomparse, esistevano solo loro, i loro corpi vicini e le loro labbra unite.

Era il suo primo bacio, Sofia non aveva mai avuto relazione di alcun tipo, eppure in quel momento non voleva importarsi del perché o del come di quel gesto, si lasciò solamente guidare dai gesti di quella sagoma, le sembrava di vivere in un sogno.

-Sofia, dove sei?-, la voce di Gioia la riportò con la mente a quella festa.

Di colpo si allontanò dal viso di quel ragazzo, lasciò scivolare le sue mani dai suoi fianchi e si voltò, vedendo la sua amica poco distante da lei.

-eccoti, ti stavamo cercando, andiamo-

Gioia la prese per mano e mentre la trascinava lontano da quella folla, Sofia si guardava le spalle, cercando di capire a chi avesse permesso di prendersi uno dei momenti più importanti della sua vita.

-si può sapere chi cerchi?-, le chiese Gioia vedendola muovere lo sguardo tra tutte quelle persone.

-le...le altre-, balbettò Sofia prima di deglutire.

-sono già fuori, andiamo-

Raggiunsero l'esterno del locale e, non appena la bionda si scontrò con l'aria fredda, respirò profondamente.

-finalmente possiamo tornare a casa, non sopporto più 'ste scarpe-, sbuffò Maria Sole vedendo Sofia, poteva finalmente dare pace ai suoi piedi togliendo i tacchi una volta a casa.

-ma dov'eri?-, le chiese Aurora una volta incamminate per la via di casa, il resto del gruppo parlottava un pò più avanti e in quel momento Sofia poteva confessare ciò che aveva vissuto, ma non lo fece.

-sono andata in bagno e poi ho cominciato a cercarvi-, disse una mezza verità, riuscendo a far cadere lì l'argomento.

Non poteva però nascondere il tutto ancora per molto, aveva dato il suo primo bacio ad uno sconosciuto e, se le altre ne sarebbero venute a conoscenza da terze parti, come minimo le avrebbero fatto una bella ramanzina prima di voler sapere tutti i minimi dettagli.

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