Capitolo 4

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-va bene, tranquillo, certo, certo, ci saremo, a domani-

Martina terminò la chiamata con un sospiro, prima di posare il cellulare al suo fianco.

-dato che la festa era aperta a tutti non avevano pensato ad una lista di invitati e tanto meno i bodyguard hanno chiesto i nomi ad ogni singola persona che era alla festa-, annunciò ciò che aveva scoperto dalla chiamata del barman, lo stesso che aveva servito lei e Aurora alla festa.

-che peccato però-, sospirò anche Gioia, portando lo sguardo su Sofia, intenta ad osservare il cielo nuvoloso.

-fa niente ragazze, ormai è passato, mi lascerò alle spalle quella serata e andrò avanti come ho sempre fatto, in fondo è solo un bacio-, prese parola quest'ultima, voltandosi verso le altre con aria triste e rassegnata.

-comunque Stefano ha organizzato una settimana fuori città con il suo gruppo di amici, ci ha invitate e naturalmente non diremo di no-, annunciò Martina alzandosi per dirigersi in camera sua e preparare le valigie.

-io non verrò-, disse Sofia alzandosi e cominciando a cercare il telecomando della TV.

-invece tu ti alzi e vai a preparare la valigia-, Maria Sole le sfilò il telecomando dalle mani, spegnendo la TV che Sofia aveva acceso.

-chissà cosa intende Stefano con fuori città e poi ho un paio di commissioni da sbrigare-, parlò annoiata la bionda.

-commissioni tipo tenere il figlio dei vicini?-, Anna alzò gli occhi al cielo mentre parlava, citando il lavoretto che Sofia settimanalmente svolgeva per guadagnarsi qualcosa da mettere da parte.

-Sofì vai a fà quella valigia o te meno-, urlò Martina dalla sua stanza, così la sottoscritta, a malavoglia, si convinse di quella scelta.

Chiuse la porta della sua camera alle sue spalle, guardò il vestito che indossava alla festa fino a che, velocemente, non lo prese e non lo piegò, posandolo in uno dei cassetti del suo armadio, proprio quello che usava di meno, quello infondo, lo stesso in cui teneva ben conservati tanti oggettini, tra cui qualche scatolina o qualche fiocchetto appartenuti a qualche regalo che le avevano fatto nel tempo.

Era così, conservava tante piccole cose che la facevano sorridere solo a vederle, metteva gelosamente da parte le carte dai colori sgargianti con cui le sue amiche decoravano i vari pacchetti regalo che le facevano, teneva persino i bigliettini, i nastrini...

-Sofì-, una voce la fece voltare, notato la presenza di Aurora sulla soglia della porta.

-posso?-, chiese subito dopo e la bionda annuì.

Entrambe presero posto sul letto, Aurora notò subito che l'abito non era più appeso all'armadio, così si voltò verso la sua amica per chiedere spiegazioni.

-è inutile che resti lì, è stato solo uno stupido bacio che mi ha fatta illudere, niente di più-, disse Sofia, la voce le tremava alle ultime parole.

Quel niente di più era più che una bugia, quel bacio l'aveva segnata in qualche modo dentro, era come se tutte le stelle che brillavano in cielo si stessero spegnendo e allo stesso tempo una di loro continuava a brillare più delle altre e il bacio era appunto quest'ultima.

Sofia era sempre stata una sognatrice, adorava tutto ciò che era legato alle piccole emozioni, alle stelle, ai sogni, adorava rinchiudersi nel cielo buio e dedicare ogni suo desiderio alle stelle, finché loro brillavano, il suo desiderio poteva esprimersi.

Quelle stesse stelle, però, stavano pian piano smettendo di brillare, stavano perdendo la loro luce, si stavano spegnendo e non sembrava esserci un modo per farle continuare a vivere.

-non è stato uno stupido bacio, né un momento volato via col vento, per te è stato importante e anche se tutto ciò non mi sfiora minimamente, diventa importante anche per me dal momento che ti riguarda-, Aurora le puntò l'indice al petto, era sicura delle sue parole, le serviva solamente che Sofia capisse il suo discorso.

-è stato veloce come un lampo ma ti ha cambiato le giornate, non sai se conoscendo questo sconosciuto possa cambiarti anche la vita-, continuò la mora, era convinta del fatto che Sofia avrebbe trovato quel ragazzo e che avrebbe costruito un qualcosa con lui.

-impossibile-, l'altra si fece sfuggire una risata amara, alzandosi e recuperando la sua valigia, quella settimana di vacanza le sarebbe sicuramente servita.

-si sa dove andiamo?-, chiede cambiando discorso, voleva solo dimenticare quel bacio e con esso l'intero ultimo periodo.

-non lo so ma so che devo fare le valigie anch'io-, scherzò Aurora, lasciando poi la camera di Sofia.

Forse era vero, forse conoscendo quella persona che per lei era solo una sagoma la sua vita poteva cambiare, o forse stava solo sognando troppo.

Con il tempo si era convinta sempre di più del fatto che le favole non avessero un lieto fine, addirittura che non esistessero, come poteva quindi credere che poteva nascere una storia da uno stupido bacio?

[...]

-chiamo mio padre per confermare i posti-, disse Stefano poggiandosi al bancone, la serata era finalmente finita e con essa anche la settimana, poteva finalmente dire di essere in vacanza.

-ma se siamo sei, che devi confermare?-, chiese Adriano prima di sorseggiare la sua birra, erano tutti al locale in cui lavorava Simone, aspettavano la chiusura per passare del tempo insieme.

-non siamo soli, la maggior parte degli chalet sono pieni, le montagne sono una buona meta nel periodo invernale e poi ho invitato Martina e le sue amiche-, spiegò cercando il numero di suo padre in rubrica, non gli costava niente aggiungere altri sei posti, essere il figlio del capo di un'impresa turistica giocava a suo favore.

-chi è Martina?-, chiese Gabriele rivolgendosi a Stefano, ma era troppo occupato a parlare con suo padre per rispondergli.

-chi è Martina?-, chiese nuovamente rivolgendosi al resto del gruppo.

Tutti alzarono le spalle, non sapendo cosa rispondere, finché la loro attenzione non venne catturata dalla porta del locale che sbattè.

-buonasera a tutti-, salutò l'ultimo arrivato, posando il casco della sua moto sul bancone e prendendo posto ad uno degli sgabelli posti davanti ad esso.

-te va 'na birra Nì?-, chiese Adriano raggiungendo il retro del bancone.

-lo chiedi pure?-, domandò lui in risposta con un sorriso.

-quindi? Chi è Martina?-, chiese il ragazzo dai capelli ricci una volta che Stefano ebbe chiuso la chiamata.

-l'ho conosciuta la sera della festa, era con le sue amiche ed è venuta con una di loro qui a prendere dei drink-, rispose mettendo da parte il cellulare e finendo di riordinare i vari bicchieri.

-mi ha chiamata oggi, cercava la lista degli invitati dell'altra sera ma non ne abbiamo scritta una, non so a cosa le serviva-, continuò scuotendo la testa, a cosa poteva mai servire una lista con su scritto i nomi degli invitati di una festa?

-almeno sò belle?-, chiese Niccolò posando la testa sul palmo della mano.

-non dirmi che ancora state giocando a quella scommessa, non siamo più all'asilo, ve ne rendete conto?-, ribatté Stefano indicando Niccolò e Gabriele.

-l'ultima però l'ha persa, è scappata dopo mezzo bacio-, rise Gabriele in faccia al suo amico, che lo guardò con la coda dell'occhio.

-non è scappata, qualcuno l'ha chiamata-, precisò Niccolò.

-daje che stasera se beve e basta, da domani vacanza!-, alzò la voce Adriano, offrendo un altro giro di birra al resto del gruppo.

Scelgo le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora