Capitolo 5

77 11 19
                                    

-alberi, alberi, alberi, a destra alberi, a sinistra alberi-, si lamentava Martina mentre osservava il paesaggio di montagna attraverso il finestrino dell'auto.

-hai accettato tu l'invito, di cosa ti lamenti ora?-, ribatté Anna, aveva le braccia incrociate al petto e lo sguardo fisso al panorama che stavano attraversando.

-non sapevo che saremmo venute in questo posto sperduto, non prende neanche il cellulare-, continuava a sbuffare Martina, fin quando l'auto che le stava accompagnando non si fermò all'entrata di un campo, il suo ingresso era rappresentato da un arco in legno e il giardino che accomunava i vari chalet sembrava molto accogliente.

-wow-, sospirò meravigliata Sofia, amava quei posti, fosse stato per lei sarebbe cresciuta in una di quelle casette in legno tra le cime innevate delle montagne.

-ragazze, siete arrivate!-, Stefano le accolse con un sorriso, i ragazzi erano arrivati in mattinata mentre loro, a causa del traffico, ritardarono di qualche ora.

-si siamo arrivate, non mi avevi detto delle montagne, degli alberi, delle casette in legno...-, prese parola Martina, come aveva confessato era attratta da Stefano e avrebbe fatto di tutto per far sì che anche lui lo fosse, "ottengo sempre ciò che voglio" ripeteva, ed era proprio così.

-volevo fosse una sorpresa, quando mi hai detto che qualcuna di voi è impegnata con l'università mentre altre con il lavoro, ho pensato che vi avrebbe fatto più che bene una vacanza-, spiegò il ragazzo mentre le scortava fino all'entrata del villaggio.

-questo villaggio è in gestione di mio padre ormai da molti anni, io e i miei amici veniamo spesso in vacanza qui-, continuò indicando un gruppetto di ragazzi seduti in cerchia ad un piccolo falò.

-sò arrivate le ragazze-, disse Adriano distogliendo lo sguardo dal fuoco che aveva accesso.

-Nì-, Gabriele toccò con un certo tono allarmato il braccio di Niccolò, richiamando la sua attenzione.

-c'è anche la ragazza della discoteca-, rispose allo sguardo interrogativo del suo amico.

-se si ricorda di te sei finito, neanche la conoscevi e l'hai baciata-, aggiunse piegando la testa di lato.

-è venuta in mente a te la scommessa!-, Niccolò spostò bruscamente il braccio dalla mano di Gabriele, posando lo sguardo proprio su Sofia.

Aveva avuto la fortuna di osservarla la sera della festa, nonostante in un secondo momento le luci fossero offuscate, era riuscito comunque a guardarla in viso.

-si ma sei stato tu a giocare con lei-, precisò Gabriele.

-stanno venendo qua, vado dentro a prendere la carne da mettere sul fuoco-, disse Niccolò alzandosi dal suo posto e raggiungendo lo chalet assegnato ai ragazzi.

-ragazze, loro sono Adriano, Gabriele, Alessandro, Valerio e da qualche parte dovrebbe esserci anche Niccolò-, Stefano fece le presentazioni, accompagnando poi le ragazze al loro chalet.

-queste sono le chiavi, per ogni esigenza o richiesta basta raggiungere la hall, ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarvi-, terminò il suo piccolo tour con un sorriso cordiale, lasciando del tempo alle ragazze utile per una doccia e per cambiarsi in vista della cena.

-potrei vivere una vita intera qui-, parlò con un sorriso enorme Sofia, osservando attentamente ogni dettaglio del posto in cui si trovavano.

-questo posto è fantastico-, disse Gioia trascinando la sua valigia lungo il corridoio che percorreva, raggiungendo l'area notte dell'abitazione.

-a che ora si cena?-, chiese Maria Sole controllando l'orario al cellulare.

-non so, scriverò a Stefano-, rispose Martina sfogliando le varie brochure poste sul tavolino davanti il caminetto.

-domani ci saranno varie attrazioni, giochi di gruppo, danza, calcio, pallavolo-, continuò leggendo una di esse.

-adoro, adoro, adoro-, disse Aurora prendendo un grappolo d'uva dal cestino sul tavolo, mangiandone qualche chicco.

-io vado a fare una doccia-, Sofia le rubò un chicco, sparendo poi in bagno per darsi una rinfrescata.

[...]

Un ristorantino, un tavolo per sei con vista sul giardino illuminato, del vino con del buon cibo e l'amicizia di quelle sei ragazze, niente di più bello poteva riempire le pareti in legno di quella struttura.

Ridevano ripensando alle volte in cui erano state punite per il troppo chiacchiericcio in classe, a tutte le cene improvvisate con una pizza divisa in sei, a tutte le notti che avevano passate sveglie a guardare film su film...

Non potevano passare meglio il loro tempo, ripensavano ai bei momenti passati insieme, vivevano con tutte loro stesse il presente e qualche volta immaginavano il futuro, a chi si sarebbe sposata per prima e alle vesti da damigelle per le altre, ai viaggi che avevano ancora da fare, a tutte le emozioni che ancora dovevano scoprire insieme...

-e quella volta che Aurora cadde dal letto?-, rise Sofia, trascinando nella sua stessa risata anche le altre.

-e tu invece di aiutarmi ridevi-, Aurora incrociò le braccia al petto, tenendo per poco tempo un finto broncio sul suo viso, scoppiando poi in una risata.

-scusate se vi interrompo, volete venire ragazze?-, Adriano e Stefano si avvicinarono al tavolo delle ragazze, inviandole a seguirle all'esterno del locale.

-dove?-, chiese subito Anna, non amava particolarmente gli inviti da parte dei ragazzi.

-fuori, è il compleanno di un nostro amico e ci saranno i fuochi d'artificio-, rispose Adriano e le ragazze annuirono, alzandosi e coprendosi con i loro giacchetti.

Raggiunsero l'esterno del locale, rimanendo non molto lontane dall'entrata del locale, accanto al gruppo composto appunto da Stefano e gli altri ragazzi.

I fuochi coloravano il cielo buio, c'erano giochi di luce ovunque, Sofia guardava ciò con il naso all'insù ed un sorriso tra le labbra, amava osservare scene di questo tipo.

Si fece sfuggire una risatina, poi si voltò al suo fianco, un ragazzo dal ciuffo ribelle la guardava e ciò la mise in imbarazzo, pensò subito di essersi messa in ridicolo per aver riso ad uno spettacolo come quei fuochi d'artificio sulle loro teste.

In realtà Niccolò non sapeva che fare, aveva paura, o forse era semplicemente preoccupato, che la ragazza che aveva baciato senza alcun preavviso lo riconoscesse, così cercò in qualche modo di non far ricadere troppo l'attenzione della bionda su di lui.

Si voltò e, dandole le spalle, si allontanò, dirigendosi allo chalet in cui soggiornava con i suoi compagni. Era solo la prima sera e già scappava, sarebbe riuscito a farlo per un'intera settimana?

Scelgo le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora