Capitolo 7

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-ho acceso il fuoco-, avvisò Niccolò mettendo a posto qualche pezzo di legna avanzato.

-e io ho tagliato le castagne-, Sofia raggiunse il ragazzo davanti al caminetto, prendendo posto a terra e mettendo le castagne vicino la fiamma.

-caldarroste-, appurò Niccolò sorridendo, facendo sorridere anche la bionda.

-mi piacciono tanto-, alzò le spalle lei, sembrava una bambina in quel momento, aveva il suo cappello di lana in testa, un maglioncino rosa e l'aria di qualcuno che amava il calore del camino che la proteggeva dal gelo dell'esterno.

-mi piace questo periodo, mi piacciono le foglie arancioni sugli alberi, mi piace la neve, mi piace il calore del caminetto, mi piace avere un plaid addosso ed una cioccolata calda tra le mani mentre guardo un film natalizio-, cominciò ad elencare mentre di tanto in tanto controllava le castagne.

Niccolò, nel frattempo, le fissava le labbra, la sua mente continuava ad essere occupata dalla stessa immagine  dal momento in cui aveva visto Sofia agli chalet, non poteva fare a meno di pensare di starsi nascondendo dalla persona che aveva proprio davanti gli occhi.

-tu cosa preferisci?-, la voce della ragazza lo riportò con la mente in quella stanza in un baleno.

-l'estate-, rispose di getto, lasciando trasparire tutto il nervoso che provava in quel momento.

Sofia notò subito lo strano atteggiamento di Niccolò e, con un'espressione stranita in viso, cercò di lasciar cadere quel discorso, immaginando che il moro non volesse scambiare alcuna parola con lei.

Fissò per qualche attimo il fuoco che scoppiettava e poi si alzò, raggiungendo la cucina e scostando un'antica teiera dal fornello su cui bolliva. Prese due tazze e le riempì della cioccolata calda che aveva preparato, erano poche le cose in quella casetta e in qualche modo dovevano adattarsi. Ritornò al suo posto, davanti il divano, posando la tazza di Niccolò a terra, che in quel momento controllava le castagne.

-hai qualche sogno?-, fu il ragazzo ad intraprendere il discorso, la neve scendeva ancora e ancora e in qualche modo dovevano passare il tempo.

-si, ce l'ho-, annuì lei portando lo sguardo alla finestra, verso il cielo.

Le stelle continuavano ad essere il suo punto di riferimento, per quanto strano o stupido potesse sembrare quelle erano la sua certezza, un pò come una casa in cui rifugiarsi quando il mondo diventava troppo stretto.

-anch'io-, disse Niccolò tornando accanto a Sofia, sorseggiando poi la cioccolata.

-la musica, la amo, di tanto in tanto mi capita di cantare in qualche pub, altre volte in vari bar del quartiere, penso sia un buon passo per cominciare-, continuò voltandosi verso la bionda.

Sofia si mise su un fianco, posò un gomito sul divano e portò una mano tra i capelli, come per tenere la testa, mentre con l'altra mano stringeva la tazza calda.

-lo pensi?-, gli chiese guardandolo in viso.

-cosa?-, chiese in risposta Niccolò, non capiva dove voleva andare a parare.

-che sia un buon passo per cominciare-, parlò ovvia la ragazza.

Le parole di Sofia zittirono per un pò Niccolò, bastava davvero solamente pensarlo?

-dovresti crederci, se non sei tu a farlo nessuno lo farà per te-, continuò pensando ai suoi di sogni, quella frase era una parte di ciò che aveva appreso nel corso degli anni e le risultava così vera...

-quali sono i tuoi sogni invece?-, Niccolò sviò il discorso, gli avevano chiuso così tante porte in faccia che ormai non riusciva più a crederci, gli rimaneva solo sperare.

-cambi discorso?-, sbuffò lei in una risata, abbassando per un momento lo sguardo.

-comunque la moda, per ora ho un quaderno che riempio di schizzi, oltre alle mie migliori amiche nessuno ha visto niente, un giorno lavorerò in una casa di moda e firmerò una linea tutta mia-, spiegò Sofia, era da sempre il suo sogno più grande, ci credeva con tutta sé stessa.

-sembri sicura del fatto della tua linea, della casa di moda...-, parlò titubante Niccolò, ai suoi occhi Sofia era fin troppo sicura, pensava alla sua delusione se non fosse riuscita a realizzare il suo sogno.

-io nei sogni ci credo tanto, puoi avere tutto se lo vuoi davvero-, i suoi occhi erano sognanti mentre parlava e la sua mente vagava tra i suoi desideri come un razzo tra le stelle.

-le vedi quelle?-, indicò con l'indice le stelle che si intravedevano dalla finestra.

Niccolò seguì il suo dito con lo sguardo, tra le nuvole e la neve spiccavano due punti che brillavano senza fine, sembravano due diamamti tra la sabbia.

-vedi come brillano? Finché loro sono in grado di farlo, lo saranno anche i miei sogni, finché loro bruceranno tra il buio, anche i miei sogni arderanno tra il buio della vita-, aveva un tono di voce basso che si miscelava perfettamente con lo scoppiettio del fuoco e il silenzio che riempiva quelle pareti.

-non preferisci la luna? Lei brillerà sempre-, chiese sottovoce Niccolò, voltandosi verso la ragazza e venendo travolto dal profumo dei suoi capelli.

-ho sempre scelto le stelle-, sussurrò a sua volta Sofia, voltandosi anch'essa e ritrovandosi a poco dal viso del ragazzo.

Un pensiero fece capolino nella sua mente, più precisamente un ricordo, un'immagine scura e indecifrata, il bacio di quella notte che era indelebile dalla sua mente.

-eri tu?-, chiese subito, come se la sua mente non connettesse con le sue labbra, in quel momento sembrava vulnerabile a tutto.

-sei stato tu a baciarmi quella sera, alla festa, vero?-, ne era sicura, i lineamenti bui delle labbra che ricordava erano uguali a quelli che aveva davanti agli occhi.

-ero io-, confermò lui, l'idea di riunire le loro labbra non abbandonava la sua mente ma si trattenne, non poteva fare un solo passo finché non sapeva cosa voleva davvero lei.

E fu proprio Sofia a lasciare la tazza, a portare le mani sul viso di Niccolò e ad unire le loro labbra, sentiva come una festa intorno a lei eppure l'unica cosa che spezzava il silenzio era il fuoco.

Si allontanarono piano, Sofia abbassò subito lo sguardo mentre Niccolò continuava a guardarla, non sapeva cos'era successo negli ultimi istanti, non aveva ancora metabolizzato neanche un secondo, era davvero la realtà o era un sogno?

Scelgo le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora