George Weasley

1.6K 49 7
                                    

Nella storia t/n è una ragazza italiana selezionata per uno scambio culturale ad Hogwarts. Quando arriva dovrà parlare inglese, ma ho preferito mantenere i dialoghi in italiano. Quando t/n parlerà in italiano davanti agli altri, sarà in corsivo. Ho preferito precisare. Baci ❤

~RubyBell394

Corro verso la Stazione di King's Cross. Ancora non mi capacito di essere qui, a Londra, a quasi 2000 chilometri da casa. Mi sembra ieri che la Scuola di Magia e Stregoneria Italiana mi ha scelto come una delle ragazze più talentuose del sesto anno che sarebbe partita per uno scambio culturale con la scuola di Hogwarts.

Sono arrivata a Londra due giorni fa, assieme ad altri 5 ragazzi della mia scuola. Non li conosco bene, li ho visti solo di sfuggita. Ma non importa, visto che il mio obbiettivo è quello di relazionarmi soprattutto con gli studenti di Hogwarts.

Salgo appena in tempo sul treno.
Tiro un sospiro di sollievo, poi vado a cercare gli altri ragazzi italiani.

Non riesco a trovarli e provo a cercare uno scompartimento libero. Non ho successo, così mi rassegno a chiedere a qualcuno di ospitarmi. Meglio, farò amicizia, no?

Faccio vagare gli occhi tra gli scompartimenti, cercandone uno con poche persone. La mia ricerca finisce quando ne trovo uno con sole due persone all'interno, così provo a bussare. Mi apre un ragazzo alto, molto alto, con i capelli rossi e il viso spruzzato di lentiggini.

«Ehm... Ciao, non ci sono posti liberi, posso sedermi qui?» Spero di non aver fatto errori madornali. In inglese me la sono sempre cavata egregiamente, anche se non ero mai riuscita a non far sentire l'accento italiano.

Il ragazzo dai capelli rossi mi guarda, incuriosito, poi mi sorride e si sposta da parte, invitandomi ad entrare.
«Certo, entra pure.» Dice, prima di sedersi, facendomi cenno di accomodarmi accanto a lui. Guardo l'altra persona, seduta davanti a me, e mi accorgo che è identifica a quella che mi ha accolto poco fa.

«Noi siamo Fred... » Inizia il ragazzo di fronte a me.
«... E George, i gemelli Weasley, al tuo servizio. E tu, bella donzella, come ti chiami?» conclude il rosso accanto a me.
«Io sono t/n t/c.»
«Sei una dei ragazzi italiani in scambio?» È Fred a parlare... O almeno credo.
«Si, ma non ho ancora visto gli altri, li ho persi di vista.» Uno dei due annuisce, come se la sapesse lunga.

«Ehm... Senti... Diresti qualcosa in italiano?»
«Tipo cosa?» Mi aspettavo questa domanda. Chissà quante altre cose mi chiederanno di dire durante questi mesi...
«Uhm... Come si dice "Sei bellissima"?» chiede George.
«Puzzo di ascelle.» Sono sempre stata brava a contenere le mie emozioni, quindi riesco a non scoppiare a ridere e a rimanere seria.
«Beh, allora t/n... Puzzo di ascelle.» dice George, in un italiano un po' stentato. A questo punto non riesco più a contenermi e scoppio a ridere. I gemelli mi guardano, non capendo per cosa io stia ridendo. Poi intuiscono che io abbia fatto loro uno scherzo, e si lanciano uno sguardo di intesa.
«Cosa mi hai fatto dire t/n?»
«Oh, niente di che George, hai appena detto che puzzi di ascelle.» George si porta una mano al cuore, fingendosi sconvolto.

Il viaggio passa così, tra battute, risate e racconti delle rispettive vite.

----

Scendo dal treno, saluto Fred e George, con la promessa di rivederci e di insegnare loro qualche parola in italiano, poi mi dirigo verso quelli del primo anno, visto che io e gli altri italiani attraverseremo il lago in barca con loro. Prendo posto assieme agli altro ragazzi della mia scuola, scoprendo che anche loro si erano divisi per cercare di socializzare con gli studenti di Hogwarts.

Dopo che siamo tornati sulla terraferma entriamo nel castello, scortati dalla professoressa McGranitt. Ci spiega brevemente quali sono le quattro case, dice che prima verranno smistati i ragazzi in scambio culturale, poi ci accompagna nella Sala Grande, gremita di persone. Io e gli altri ragazzi italiani siamo in testa al gruppo, impazienti di scoprire quale sarà la nostra casata per il resto dell'anno. La nostra attesa non è lunga, perché la professoressa di prima comincia a chiamare i nostri nomi uno a uno.

Immagina Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora