Ace, sei tu?

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Stavo passeggiando lungo le vie della mia città in totale tranquillità.
Ammetto di essermi distratta con la musica nelle orecchie, perché un istante dopo mi scontro contro qualcuno e finisco con il fondoschiena per terra.
Dolore a parte, notai quaderni e libri sparsi per terra, tra quelli pure i miei.
"Oddio mi scusi tanto!Mi ero distratta solo un attimo e..."
Una risata dolce e cristallina giunse alle mie orecchie, mentre raccoglievo le mie cose, troppo imbarazzata per la figura pessima che feci.
"Non ti preoccupare! Stai tranquilla! Capita a tutti no?"
Neanche il tempo di dirlo che prendendo lo stesso libro, sbattiamo la testa l'uno sull'altra.
"Non so, qualche altra figuraccia no eh?" Pensai tra me e me mentre alzo la testa e per poco non mi venne un colpo.
Alto, muscoloso, lentiggini sparse sulle guance, capelli nerissimi e un sorriso da far resuscitare pure i morti.
Inutile dire che mi incantai a fissarlo come una scema.
"Ehi!Va tutto bene?" Mi sventolò una mano davanti al viso un po' preoccupato e mi ripresi subito.
Cavoli... le mie guance stavano prendendo fuoco di quanto caldo sentivo.
"S-Si c-certamente!" Balbettai imbarazzatissima.
Sorrise ancora.
Ma poi un evento strano accadde all'improvviso.
Si era addormentato ed era crollato per terra.
All'inizio non ci feci molto caso ma poi una lampadina si accese improvvisamente e pensai:"MA...HO TROVATO LA FOTOCOPIA DI ACE. RAGÀ NOOOO! QUI CI CREPO IO!"
Ero in tilt.
Volevo aiutarlo a svegliarsi ma il mio corpo non reagiva.
L'unica fortuna volle che nessuno vide la scena.
Ho parlato troppo forte.
Sento due voci in lontananza chiamare un nome.
Fabrizio.
Bel nome.
Un'altra idea mi venne in mente: presi un biglietto e scrissi il mio numero di telefono con il mio nome e glielo misi dentro un quaderno di lui, per poi scappare via come un razzo.
In quello stesso momento arrivarono i fratelli di Fabrizio e grazie a loro lo svegliarono.
"Eh?Uh?Dove sono? Dove sei?"La cercava con lo sguardo mezzo addormentato.
"Ma chi?Stavolta la botta l'hai presa bella forte fratellone!" Guardò il fratello più piccolo in cagnesco e prese il quaderno ancora per terra per poi vedere cadere un bigliettino.
Incuriosito lo prese e lesse il numero e il mio nome.
Sorrise ancora e felice come un bimbo, se ne andò per la sua strada insieme a i suoi fratelli.

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