Partenze & Ritorni

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UNICA AVVERTENZA:VIETATO AI MINORI.
Grazie.
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Non ci conoscevamo è vero, ma è stato il caso più bello della mia vita.
Inizialmente credevo che eri uno dei tanti che cercava di fare lo scemo con me e magari poi allontanarci, come è sempre successo con tutte le persone che ho incontrato, uomini e donne, nessuno escluso e invece mi hai sorpreso.
So che magari potrei sembrare una che ripete sempre le stesse cose, però è così.
Mi sono affezionata a te lentamente e vorrei davvero abbracciarti e stringerti forte a me.
Quella volta in paese, durante una festa annuale ti sei avvicinato a me e quel sussurro... oddio mio, mi ha letteralmente mandato in tilt, anche se un po' mi avevi fatto preoccupare.
Quel "Ti devo parlare" non mi era piaciuto per niente e con un po' di timore ti seguii in un vicolo buio e stretto. 
"Che cosa c'è?"
Mi guardasti negli occhi con una intensità mai vista prima e quell'espressione così seria sul tuo volto mi fece sussultare.
Poi, in un secondo mi travolgesti. Un bacio inizialmente piccolo, un po' indeciso e insicuro mi prese alla sprovvista lasciandomi senza fiato. Ah, com'ero felice in quel momento! Nessuno intorno a noi era più importante di te in quel momento e con grande gioia mischiata all'incredulità del momento, ti strinsi a me così forte che ancora adesso ho il tuo profumo sui miei vestiti. Ero davvero la donna più felice del mondo. Ricambiai con gioia quel suo gesto facendo rinascere in lui una sicurezza al di là delle mie aspettative.
Volevo che quel momento non finisse mai.
Con mio grande dispiacere ci staccammo per mancanza d'ossigeno e con ancora il fiatone iniziammo a parlare, ancora stretti l'uno all'altra, senza la minima voglia di staccarci e rovinare quel momento magico tutto nostro.
"(T/n)... Vieni via con me, ti prego."
"Lo sai che non posso... Ho qui tutta la mia vita e abbandonarla adesso me ne pentirei per il resto della mia vita."
"Non voglio lasciarti qui da sola piccola. Troppi occhi ti guardano con fin troppa malizia e ne sono estremamente geloso." La sua presa si fece più decisa facendomi sussultare vedendo le sue mani sui miei fianchi.
"Ace io..."
Mi zittì con un altro bacio più passionale e travolgente di prima facendomi appoggiare al muro mentre tenevo le mani sul suo petto.
Arrossii come mai sentendo una sua mano intrufolarsi sotto la mia maglietta accarezzandomi la pelle nuda e delicata della mia schiena facendomi rabbrividire con la sua lentezza esasperante.
In un colpo di lucidità lo fermai staccandomelo di dosso.
"No. Non mi sento pronta." Cercai di essere autoritaria, ma senza alcun successo.
Mi riprese con una facilità sbalorditiva mentre mi guardava con quel suo sguardo seducente mentre si leccava le labbra in maniera provocatoria, poi si avvicinò al mio orecchio abbassando la sua voce di parecchi toni fino ad arrivare a quella voce roca che tanto mi faceva sognare e impazzire.
"Avanti piccola! Lo sento che mi vuoi, è il tuo corpo che mi reclama..." Passò una mano tra i miei capelli scoprendo il mio collo di più.
"...Sei così accaldata, anzi oserei dire, eccitata..." Il suo fiato sulla mia pelle mi fece mordere il labbro d'istinto.
"...Dimmi che mi vuoi e sarò tuo." Mi baciò sul collo facendomi arrossire ancora di più e un sussulto carico di piacere, scappò dalle mie labbra. Sentivo stringermi a lui ancora di più facendomi mancare il respiro mentre quel briciolo di lucidità che avevo, stava svanendo con quella piccola tortura, inizialmente lenta e delicata ma più andava avanti, più i suoi succhiotti mischiati a piccoli morsi, diventavano sempre più violenti.
"Tu un giorno mi farai ammattire sul serio." Ammise tra un succhiotto e l'altro mentre iniziava a tirarmi i capelli facendomi alzare la testa con una mano mentre l'altra era intenta a non lasciarmi via di scampo. I nostri corpi sembravano non volersi staccare nemmeno un attimo e la sua erezione era ben più che sentita da me.
"A-Ace..." Parlai flebilmente tra un ansimo e l'altro tenendo gli occhi chiusi essendo completamente in balia delle emozioni, cosa che non dovevo fare vista poi la sua reazione.
Un piccolo ghignò spuntò dalle sue labbra facendolo fermare per un istante.
"Se continui così, ti finisce male..."
Cercai di riprendermi in quell'attimo e di dare una risposta di senso compiuto.
"Ah, ma davvero? E cosa mi faresti?" Una sua mano smise di tirarmi i capelli per poi scendere lungo il mio corpo semi svestito.
"Non tentarmi..." Arrivò fino alla mia gamba iniziando ad accarezzarla come solo lui sa fare.
"...potresti bruciarti e poi..." Quella sua tortura era infinita. Scese ad accarezzarmi fino al ginocchio per poi risalire verso l'interno coscia, sotto la mia gonna a ruota, fino ad arrivare al mio intimo. Salì un altro po' fino all'elastico per poi abbassarle iniziando ad accarezzarmi dove non doveva. "...se dovessi dare il meglio di me adesso..." Quella sua tortura finì infilando un dito dentro la mia intimità, facendomi sgranare gli occhi e le mie gambe iniziarono a tremare. "...potresti non camminare per giorni mia cara." Gemetti sentendolo muovere e poggiai la fronte al suo petto non riuscendo a guardarlo in faccia mentre lui mi teneva a sè.
"E no mia cara..." Mi alzò lo sguardo e mi costrinse a guardarlo negli occhi facendomi arrossire mentre lui ghignava soddisfatto.
Maledetto stronzo, me la pagherà per questo.
"...adesso tu mi guardi e dimmi che mi ami, altrimenti non ti lascerò andare tanto facilmente."
Giuro che lo volevo ammazzare in quello stesso momento, ma nemmeno il tempo di formulare un pensiero omicida verso di lui che prontamente inserì un altro dito facendomi mancare il respiro e le forze.
"S-Sei uno stronzo... C-Così non vale.." Non riuscì a continuare che iniziai a gemere senza ritegno costringendolo a baciarmi per non farci scoprire.
Ero completamente nelle sue mani.
Un burattino, ecco cosa ero.
"Non ci siamo piccola." Iniziò a fare movimenti a forbice e con quelle poche forze che avevo ancora in corpo mi aggrappai a lui così forte da lacerare leggermente la sua camicia.
Stavo raggiungendo il limite ed ero davvero K.O.
"T-Ti amo..." gemetti ancora e ancora per poi poco dopo venire intensamente.
Non riuscivo nemmeno più a parlare.
Ero completamente sfinita.
"Adesso sì che ti riconosco." Mi baciò ancora sorridendo.
è stata una delle notti più pazzesche che abbia mai vissuto ed ora eccomi qui, sulla spiaggia ad aspettare il tuo ritorno imminente.
Da quella notte è passata più di un anno e la notizia del tuo ritorno, mi fa emozionare come nessuna.
Improvvisamente vidi buio. Due mani grandi e gentili mi oscurarono la vista.
"Ma che..."
"Chi sono?"
Alla sua domanda tolsi le sue mani dai miei occhi e sorrisi come una scema e subito mi buttai ra le sue braccia.
"ACE!!!"
La tua risata mi riscalda il cuore come nessuno aveva mai fatto ma quella gioia durò poco.
Almeno per lui.
Lo presi per mano e sorrisi poco amichevole.
"Ho una sorpresa per te..."
Lo vidi deglutire e impallidire all'improvviso.
"C-Che genere di sorpresa?"
Non gli diedi nemmeno il tempo di dire o fare altro che lo bendai improvvisamente.
Mi avvicinai al suo orecchio e con voce minacciosa sussurrai: "è l'ora della mia vendetta, Pugno di Fuoco."

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