Shanks

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Tv, coperta e una serie nuova di zecca da vedere, cosa si può chiedere di più dalla vita? Il cielo è terso e la luna splende alta nel cielo insieme a tutte le stelle. Le aveva considerate sempre come se fossero le sue amiche di viaggi ed emozioni, quelle stesse stelle che l'hanno vista piangere in giardino e innamorarsi poi della vita come mai aveva fatto.
Ma in tutta questa calma, in realtà dentro la testa della nostra protagonista, aleggia il caos più totale.
Si riteneva la ragazza più fortunata del mondo ad aver trovato un ragazzo così speciale nella sua vita e lo amava con tutto il suo cuore.
Quel caos che aveva in mente era dovuta ad una scena vissuta la sera prima, quando era uscita insieme al suo ragazzo ed alcuni loro amici, quando ad un tratto una ragazza, molto avvenente, si avvicinò al loro tavolo per salutarlo. Nulla di particolare apparentemente, ma lei notò alcuni atteggiamenti che gli fecero scattare un allarme: sguardi fin troppo complici, sorrisi, abbracci fin troppo stretti e battutine a doppio senso anche fin troppo spinte e pessime.
Non accettava un comportamento simile e non accettava come "quella lì" gli stesse facendo una visita a "raggi x".
Odiava farsi vedere gelosa davanti ad altre persone, ma stava letteralmente bruciando dalla voglia di spedirla all'altro mondo.
La ragazza poi la salutò, ma da lei ricevette solo uno sguardo minaccioso.
Dopo quella sera non si parlarono per tutto il giorno, ma lei si rovellava su come fare per contattarlo senza sembrare una sottona di prima categoria.
"Spero che non se ne sia accorto..." Iniziò a torturarsi le labbra con le mani quando improvvisamente sentì il proprio gatto miagolare tutto festoso, mentre si dirigeva alla porta d'ingresso.
Di solito, non si comportava così. Stava sempre per i fatti suoi e raramente si faceva notare dagli ospiti.
Sarà forse in calore?
Sbuffò e con grande noia, andò ad aprire per poi rimanere immobile e con gli occhi sgranati.
Mai si sarebbe aspettata di trovarsi davanti il proprio ragazzo davanti alla porta di casa, con un mazzo di rose e leggermente sbronzo.
"Ma che cosa ci fai qui? Non dovresti essere uscito con i tuoi amici?"
"Cos'è, ti dò fastidio adesso?" La guardò inviperito facendola sbuffare sonoramente.
"Entra e chiudi quella bocca. Puzzi d'alcool lontano un miglio." Lei era così. Odiava l'alcool e non ne sopportava l'odore.
Cielo, quando faceva così lo mandava fuori di testa, in tutti i sensi.
Gli porse le rose e si sedette sul divano sbottonandosi leggermente la camicia.
"Quando la smetterai di tenerti tutto dentro?"
Lo guardò con aria confusa non avendo minimamente pensato a cosa si stava riferendo.
"Eh?"
Lui la guardò mettere i fiori dentro il vaso finemente decorato e pensava sempre che aveva degli strani gusti.
"Di ieri sera. Dai su, non dirmi che stavi serena perché non ci credi nemmeno te."
Aveva un pigiama orrendo, i suoi capelli corti, raccolti in un codino, ma nonostante tutto riusciva ancora a desiderarla più di quanto cercasse di nascondere.
"Che ti dico a fare? Lo sai, sono gelosa, quella ci stava PALESEMENTE provando con te e mi ha dato non poco fastidio, ma io di te mi fido e non voglio di certo abbassarmi così tanto per una qualunque."
Il suo tono aveva assunto un tono non poco scocciato e arrabbiato.
"E?"
"E ammetto che dargli una sberla sul suo viso e farla uscire a calci nel fondoschiena dal locale mi avrebbe dato soddisfazione. MOLTA soddisfazione."
Lo vide ridere compiaciuto e si sentì ribollire il sangue nelle vene.
"Contento adesso? Bene, adesso smamma. Voglio vedere finire il film in..." Non finì in tempo la frase quando vide il suo cellulare tra le mani.
Non ci mise molto a capire cosa stesse guardando notando il suo divertimento, ma poi lo vide lasciarlo perdere e guardarla fisso negli occhi.
"Adesso basta."
Allungò una mano, afferrandola per il braccio e la tirò verso di lui facendola sedere sopra di lui a cavalcioni.
"Cosa guardavi?" Le chiese.
"Le tue foto." Disse lui accarezzandogli i fianchi lentamente da sotto il suo maglione.
Sussultò a quel contatto del tutto inaspettato. "C-cosa stai cercando di dirmi?"
Perfetto, lei non se lo aspettava e quel suo rossore improvviso sul viso... Dio solo sapeva quanto lo faceva diventare matto.
Scese velocemente una mano e strinse con forza una delle sue natiche mentre si avventava sulle sue labbra  con foga preso completamente dal suo istinto, mentre con l'altra la stringeva a se.
Baci e piccoli morsi si alternavano e si staccarono dopo minuti infiniti solo per riprendere fiato.
"Adesso spegni la luce."
"Cosa?"
Strinse ancora di più la presa sulla sua natica.
"Forza, non costringermi a punirti."
Sapeva che la sua voce bassa era il suo punto più debole e infatti si alzò e fece come disse.
Nemmeno il tempo di girarsi, che lui la travolse bloccandola al muro.
"Non mi dai nemmeno il tempo di..." La zittì mettendo una mano sotto il suo pantalone e toccare il tessuto delle sue mutandine.
Iniziò a fare movimenti lenti toccandola, facendola ansimare di piacere e di conseguenza si aggrappò a lui.
Quel suono... ah maledizione a lei, nessuno era riuscita a fargli perdere il controllo in quel modo.
"Guardami negli occhi."
Sfiorò le labbra di lei aumentando leggermente i movimenti.
"Non...puoi...ah~" Veniva interrotta dai suoi stessi ansimi e aumentò la velocità mentre con l'altra mano gli tolse il maglione stringendo tra le mani uno dei suoi seni.
"...risolvere tutto così." Riuscì a fermarlo e lo guardò negli occhi nonostante il fiatone e il suo essere eccitata.
"Mh?" La guardò per bene e tenendola a sè sussurrò al suo orecchio:"Obbedisci, ora."
Si liberò come nulla dalla sua presa e spostando leggermente le sue mutandine iniziò a massaggiarla lentamente facendola scuotere dai brividi alternando movimenti lenti a veloci e viceversa.
"Io sono tuo. Tu sei mia. Non dimenticarlo."
Le labbra di lui si fiondarono sul suo seno lasciandogli segni di morsi e succhiotti piuttosto evidenti mentre si beava della sua voce.
Uno squillo del cellulare li interromperono prendendoli alla sprovvista.
"Non rispondere." La guardò negli occhi facendogli sentire il gonfiore che aveva nei pantaloni.
Lei sussultò e scendendo dalle sue braccia, si ricompose del tutto:"Devo farlo."
Prese il cellulare e rispose mentre guardava il suo ragazzo contrariato, stendersi sul letto mentre iniziava a spogliarsi.
Lei per poco non gli venne un infarto, nonostante non fosse la prima volta che lo vedesse nudo, ma nulla ci poteva; l'imbarazzo e la timidezza la travolgevano all'istante e distolse lo sguardo riprendendo a parlare:"Eh, come? Nono tranquilla, non ne ho bisogno ho già fatto!" Un piccolo sorriso apparve sulle labbra di lei:"Figurati, grazie ancora per l'aiuto!" Poi salutò e lo fissò:"E-Era proprio necessario spogliarsi? Ti avrei creduto lo stesso!"
In tutta risposta, la prese per I fianchi e la baciò dolcemente mentre la faceva sedere su di sè.
"A-Allora v-vuoi..." Disse lei completamente in panne con la testa.
"Abbiamo tutta la notte, piccola."
Sorrisero entrambi e si unirono in un bacio ricolmo di desiderio e passione che li tenne svegli tutta la notte.
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Nota Autrice: sono viva! Allora questa era nelle bozze da un bel po' di tempo e ho cercato d'immaginare uno Shanks un po' diverso ai nostri tempi.
Spero vi piaccia! 💕

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 27, 2023 ⏰

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