Thriller Bark

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Angolo Autrice: Ecco a voi una One Shot diversa dal solito.
Buona lettura.
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Conoscete tutti la storia di Thriller Bark, vero? E di come Brook, lo scheletro canterino viene accolto dai Mugiwara?
Ebbene, sono qui per dirvi che non la sapete del tutto.
Sorpresi vero?
È meglio raccontarvi la mia storia dall'inizio.
Mi chiamo (T/n) e purtroppo vivo da quest'isola fantasma da quasi cinque anni.
Io e le mie amiche siamo finiti nella rete del grande Gekko Moria, una specie di uomo, membro della flotta dei sette.
Non sapevamo dell'esistenza di questa immensa isola e da brave ragazze inesperte e sopratutto ingenue, siamo scese dalla nostra piccola nave per cercare nuove avventure mozzafiato.
Purtroppo però la fortuna ci ha abbandonate e molto presto siamo state catturate e derubate della nostra ombra direttamente dal flottaro. Tutte loro sono morte dopo essersi esposte ai raggi del sole. Avevo cercato in ogni modo di fermarle ma la tentazione fu troppo forte per loro e andarono incontro al loro fatale destino.
Ed eccomi qui: da sola a vagare come tutti i giorni, per le vie nebbiose e oscure di questo posto.
Una di quelle sere, noiosamente monotona, sentii una risata particolare.
"Yohohohohoooo..."
Subito dopo vidi la sua nave fantasma. Era enorme.
Presa dalla paura di quel momento, mi nascosi il più possibile per non farmi vedere e appena iniziai a sbirciare lo vidi.
Quello scheletro... Non mi mise paura, ma solo tanta tristezza e solitudine.
Sospirai. Infondo anch'io ero come lui: triste, sola e annoiata.
Da quella sera iniziai ad andare allo stesso punto tutte le sere ad ascoltarlo in segreto quella sua melodia che mi teneva compagnia e che dopo tanto tempo, mi faceva sorridere.
Non osavo mai farmi vedere da lui, mi bastava solo ascoltarlo.
Non sapevo il suo nome, non sapevo la sua storia ma in qualche maniera eravamo stati collegati dal destino crudele, che ci tormenta ancora adesso.
"Quanto vorrei conoscerti..."
Ahimè, io non ero mai stata una tipa coraggiosa e per questa mia fifa continua, io riesco a sopravvivere più o meno.
Restavo lì più o meno un ora, fino a quando la sua melodia non era più udibile da quel punto e tornavo a quel maledetto castello dove una ragazzina si divertiva a torturare noi poveri zombie.
Anche me.
Tornai dalla mia "padroncina" con la mia solita voglia di vivere.
ZERO.
"Horohorohoro! (T/n) su con il morale! Adesso ti faccio provare un paio di vestiti nuovi e farai da modella!"
*Quasi quasi provo a suicidarmi sul serio...*
Mi prese il polso e mi cambiò i vestiti per poi iniziare a sfilare.
*DILLO CHE MI ODI. PERCHÉ MI DEVI FAR SUBIRE QUESTA UMILIAZIONE?!*
Primo capo bocciato.
*Andiamo bene...*
Appena rientro in camerino sento delle voci sconosciute e mi bloccai.
Vidi un tizio con un nasone e Perona che dialogava con lui in maniera furente e lì l'idea di scappare arrivò lesta. Non ci pensai due volte e la lascia lì  Ntrìdici.*
Correvo e correvo. Sentivo chiamare il mio nome da lei ma non gli diedi retta. Finalmente era arrivata la mia occasione. Corsi cercando disperatamente quella nave per poterci salire ma non la trovavo. Stavo entrando nel panico più totale.
*Dannazione! Dov'è finita?*
Mi fermai un attimo per riprendere fiato per poi rimanere bloccata alla vista in lontanza di Odr.
Maledizione! Proprio ora che stava scappando!
Con non so quale coraggio corsi verso la battaglia tremando come una foglia sia per la stanchezza che per la paura.
Vidi quei strani ragazzi riuscire a bloccare il mostro con una bravura e una forza fuori dal comune e tra loro c'era quello scheletro.
Il mio cuoricino battè ancora più forte alla sua vista.
Era cambiato. Moralmente intendo.
Non era più quell'anima solitaria che vedevo, ma era deciso e determinato a sconfiggerlo.
Un pazzo.
Dovevo fermarli in qualche maniera, ma come?
Poi, il buio.
Non mi ricordo più nulla essendo svenuta per colpa di Moria.
Una mano ossuta mi accarezzò il viso e mi agita appena sentendo dolori un po' ovunque.
"(T/n)... quindi eri tu che mi ascoltavi di nascosto."
Non capivo bene che cosa stava succedendo e decisi di alzarmi e vedere chi era.
Rimasi pietrificata a vederlo nuovamente e rimasi immobile e un po' terrorizzata vedendomi esposta al sole e cercavo disperatamente l'ombra per non fare la stessa fine delle mie amiche.
"Yohohohohohoh! Adesso sei libera! La tua ombra è tornata e puoi continuare il tuo viaggio!"
Guardai per terra e mi commossi vedendo dopo tempo la mia ombra e presa da quella gioia incontenibile, lo abbracciai forte piangendo dalla gioia.
"Grazie, grazie, grazie!"
Mi staccai da lui tremando di gioia e lo guardai.
Sì era molto inquietante però lo stimavo e non potevo avere paura di una persona che adoro.
"T-Tu ti chiami Brook vero?"
"Esattamente. E tu sei (T/n) vero?"
Rimasi sorpresa. Come faceva a saperlo?
"C-Come sa il mio nome?"
"Yohohohoh! Perona ti chiamava sempre quando mi ascoltavi!"
Ah. E certo. Che stupida sono.
Altra figuraccia.
Devono darmi una medaglia per tutte le figuracce che faccio.
"Ah, ehm...vero. Il fatto è che mi piace la tua musica. Mi riempie il cuore ogni volta. Non so il perché, ma è come... non so come spiegarlo." Sorrisi spontaneamente mentre ricordavo la melodia.
Vidi lo scheletro canterino farmi il baciamano e guardarmi.
"Sono felice che la mia musica abbia reso felice una bella donzella."
Arrossii a quel complimento per poi rimanere totalmente scioccata dalla sua richiesta.
"Gentilmente, potrebbe mostrarmi le sue mutandine?"
M'infuriai e lo colpi con un pugno in testa con forza.
"PERVERTITO!"

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