Desideri proibiti

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Ohohoh! Più si va avanti più la vostra Mamma Barto vi lascia leggere queste cose.
Ma so che siete tutti dei piccoli pervertiti 😏
puccigirl questa è tutta per te come promesso 💕
Grassetto= Pensiero della protagonista
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Avevo urgentemente bisogno di caffeina.Un'altra notte in bianco e sul serio poi crollo a terra senza forze.
Confusi eh?
Beh, allora meglio che vi racconti un po' di me.
Mi chiamo (T/n) ho (T/a) e da 4 anni sono a servizio di Sir Crocodile.
Una specie di segretaria, insomma.
Il fatto è che dal giorno che mi ha salvata, io ho perso letteralmente la testa per lui.
No sul serio, sono peggio di una ragazzina in piena crisi ormonale che rischia lo svenimento ogni volta che vede la propria cotta avvicinarsi.
Inizialmente era riluttante se prendermi o meno, ma grazie a qualche piccola bugia, tipo che soffrivo di ipertensione e roba simile solo per spiegare i miei quasi svenimenti, sono riuscita a conquistare la sua fiducia.
Già... solo la sua fiducia.
Dopo la guerra di Marineford è tornato più attivo di prima nel mondo del crimine organizzato e mi stupisco ogni volta come faccia a non avere una crisi di nervi.
Comunque, tornando a noi.
Stavo alla macchinetta per prendere l'ennesimo caffè della giornata, l'ultimo di una giornata lunga e stressante.
Sperando di poter tornare a casa, ALMENO STASERA.
"(T/n) nel mio ufficio. Ora. Ah, stasera rimarrai qui ad aiutarmi."
Mi blocco.
*Noooo. Sei bono e tutto il resto ma adesso ti picchio male.*
È proprio in quei momenti che vorrei prenderlo, sbatterlo al muro e...
"Allora?Ti muovi o no?"
Non mi da nemmeno il tempo di picchiarlo mentalmente che già mi richiama.
"Sì capo, arrivo."
Bevo tutto d'un sorso quella cosa chiamata caffè e lo raggiungo in ufficio.
Entro, chiudo la porta alle mie spalle (altrimenti so dolori) e mi siedo di fronte a lui.
Prendo il quaderno dove prendo gli appunti e una penna quando una mano, decisamente più grande della mia, e il mio cuore accelera improvvisamente.
Poco dopo mi fa alzare e lo vedo abbassarsi.
Un abbraccio.
Così.
Dal nulla.
Sembrava non volermi più lasciare andare e tra quelle braccia...eccome se mi sentivo protetta.
Ero senza alcun dubbio imbarazzata e mi stavo godendo quell'abbraccio sorridendo di nascosto quando sentii la sua presa più stretta e le sue labbra sfiorarmi l'orecchio.
"Ipertensione eh?"
Mi bloccai all'istante e un brivido mi scese lungo la colonna vertebrale facendomi staccare da lui immediatamente.
"Di che cosa sta parlando capo?"
Iniziò ad avvicinarsi a me fino a farmi arrivare al bordo del tavolo in vetro.
Avvicinò il suo viso al mio tanto da farmi girare la testa.
Poi il colpo di grazia.
Mi fece avvicinare di più a lui e la mia fantasia più perversa su di lui si accese improvvisamente facendomi avvampare completamente.
Sentivo troppo caldo e stavo iniziando a non ragionare con lucidità.
"Tu non mi freghi ragazza mia." La sua voce roca e calda mi ha mandato in tilt il cervello sul serio, tanto da fare un gesto al di fuori delle mie aspettative.
Lo afferrai per il colletto e premetti le mie labbra contro le sue con decisione notando solo per un attimo la sua sorpresa.
Mi staccai da lui del tutto notando solo in quel momento la gravità della situazione e subito prendo le mie cose, nel panico più totale, dandogli le spalle.
"M-Mi scusi capo, non succederà più, glielo prometto! A-Adesso devo andare."
Brutta decisione quella di volermene andare via il più in fretta possibile.
Non avevo visto il ghigno che aveva in quel momento che dipingeva quel suo volto burbero e sempre serio.
Mi fece cadere tutto quello che avevo in mano, sul pavimento, tenendomi a lui, con la schiena attaccata al suo petto.
"Dillo che mi vuoi."
Dannazione.
Sapeva tutto dall'inizio!
Mi fece girare il capo per poi baciarmi.
Un bacio rude, come ci si aspetterebbe da un uomo come lui.
La punta del suo uncino mi accarezzava la gamba destra facendomi rabbrividire.
Il bussare alla porta ci fece bloccare entrambi.
Non si staccò da me di un millimetro e con fare seccato rispose:"Che cosa c'è ancora?"
"Capo, alcune persone vorrebbero parlare con lei adesso."
Era una voce femminile, piuttosto acuta.
Mi strinse ancora più a se ma io ero totalmente impanicata per capirci qualcosa.
Era seccato.
"Sono impegnato. Inventati una scusa e adesso lasciami lavorare!"
Si concentrò a baciarmi sul collo.
Sobbalzai leggermente per la sorpresa.
"C-Capo..."
Baci languidi e lussuriosi percorrevano il mio collo mentre la sua mano era intenta a sbottonarmi la camicetta.
"Zitta e godi."

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