Capitolo 6

116 9 0
                                    

Eliminai l'ormai quinto messaggio che Jason mi aveva lasciato nella segreteria telefonica. Volevo solo scomparire e non creare più conflitti fra persone. Non soffrire più. Ma la morte é da vigliacchi. Ti arrenderesti davvero sotto il peso della vita? Confermando a tutti di essere una debole.

Non era il mio caso. Io non volevo essere una debole. Io dovevo essere forte. Per Tris, per mia nonna.

Andai a lavarmi la faccia, che aveva visto troppe lacrime quel giorno e poi uscii.

Quando bussai alla porta di Jason mi venne ad aprire suo fratello. Aveva gli stessi lineamenti che ti toglievano il fiato al primo sguardo.

Mi portò da Jason che si trovava in camera sua.

"Ciao Luisa." Mi accolse probabilmente stupito.

Mi sedetti sul letto ricadendo in quel tunnel di emozioni che mi riportavano in mente tutti i momenti passati in quella camera.

"Solo perché. Dimmi il perché." Mormorai con lo sguardo perso nel vuoto.

"Io... Io ti devo spiegare, davvero." Rispose.

"Solo il perché. Non voglio sentire nessun'altra parola uscire dalla tua maledetta bocca."

Aspettai quei secondi che mi sembravano eterni, osservando quegli occhi di cui mi ero innamorata. No, non era più la persona di cui mi ero innamorata, era diverso, e io lo amavo e lo odiavo allo stesso tempo. Volevo odiarlo, ma non ci riuscivo appieno, perché era l'unica persona che era riuscita a prendermi il cuore e a rompermelo con una facilità quasi incredibile.

Interruppi il silenzio: "Addio Jason, sempre che ti chiami così... Ormai non ti riconosco più."

Detto questo uscii dalla casa di corsa, per evitare che lui potesse asciugarmi le lacrime che mi aveva provocato.

Chiamai Margherita e la obbligai a venire con me a casa di Tris.

Odiai quello che feci, odiai vedere la faccia della mia migliore amica quando vide Meggie. I suoi occhi, le sue lacrime. Restava solo da capire se fossero per la felicità di averla rivista o no.

Prendi meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora