➪☽︎𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝑰☾︎

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𝑅𝑜𝑠𝑠𝑜.

Le mie mani sono sporche di quel liquido che lentamente sta scendendo lungo le mie braccia, fino al gomito, per poi andare a schiantarsi al suolo sottoforma di gocce rosse.

In una mano tengo con presa salda la mia arma, arma con la quale, con un colpo secco, ho appena tolto la vita ad un uomo.

𝑆𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑖' 𝑠𝑖 𝑝𝑢𝑜' 𝑑𝑒𝑓𝑖𝑛𝑗𝑟𝑒.

Io quegli esseri li definirei più come "gente deforme che non ha un corpo specifico, gente debole che si affida alle proprie capacità di trasformarsi in quei mostri".

Mi allontano dal cadavere che ormai giaceva a terra, non prima di aver sputato, con ribrezzo, sul suolo ormai sporco di sangue, accanto al cadavere.

"Mio lord..abbiamo vinto anche questa battaglia!" esclama con troppo entusiasmo per i miei gusti un soldato accanto a me; "Tsk. Mi sembra ovvio. Fin quando ci sarò io non perderete mai." Sembravano più parole rassicuranti che parole di disprezzo e ambizione, bleah.

Come se nulla fosse successo, qualche ora dopo mi ritrovo nelle mie stanze, a pulire con un panno la spada ancora sporca del sangue rossastro di quella gentaglia.

"Tsk. Che schifezza." Sulla mia faccia si fa spazio una faccia disgustata; soltanto pensare a quegli esseri immondi mi fa venire il voltastomaco.

Per fortuna qualcuno mi salva dai miei pensieri, bussando alla porta. "Chi diavolo è?!" Urlo contro la porta, già sapendo chi fosse. "Sempre gentile tu huh? È il momento Katsuki, apri!".

Mia madre.

La odio a volte.

È identica a me, sia come aspetto che come carattere, l'unico più calmo in famiglia è mio padre.

Controvoglia mi alzo dal mio letto e ,sbuffando, vado ad aprire a quella racchia.

"Te l'ho già detto che per queste cerimonie devi essere perlomeno presentabile!?" Mi urla appena esco dalla camera. "E IO TE L'HO GIÀ DETTO CHE MI HANNO ROTTO IL CAZZO QUESTE FOTTUTE CERIMONIE INUTILI?!" le urlo di rimando e come risposta ricevo uno schiaffo dietro la nuca. "NON OSARE ALZARE IL TONO DI VOCE CON ME KATSUKI! E POI SEI COSTRETTO A PARTECIPARE! VUOI O NO DIVENTARE IL RE DI RYOUIKI?!". Sbuffo sonoramente per poi annuire "E allora devi farlo." Mi dice lei con voce impassibile.

Che palle.

Odio queste stracazzo di cerimonie.

Questa in particolare.

Scaccio via le serve che mi ronzano attorno per aiutarmi a sistemarmi, so farlo benissimo da solo.

Mi sistemo un po' i capelli, e con sistemarmi intendo passarre una mano fa essi.

Dopo neanche due secondi esco dal bagno "Ma come, avete già finit-" "Non mi serve farmi bello, dato che lo sono già. E ora spostatevi." La interrompo io, guardandola minacciosamente e lei mi ubbidisce scostandosi di lato per farmi passare.

Esco dalla stanza e attraverso il lungo corridoio che mi separa dalla sala cerimonie e, dopo qualche minuto di camminata in totale silenzio, arrivo nell'enorme stanza.

Una vastissima sala protetta da cinquanta soldati. Il pavimento è interamente coperto da un tappeto rosso. Qualche quadro appeso sulle pareti, l'enorme portone in legno si trova alla fine di quest'enorme sala e proprio di fronte ci sono tre troni in quest'ordine a partire da sinistra: mia madre Mitsuki, la regina, mio padre Masaru, il re, e io, Katsuki, l'erede al trono.
Mi serve solo una donna per diventare re, tutti gli altri requisiti li ho già.

«𝐓𝐡𝐞 𝐝𝐫𝐚𝐠𝐨𝐧'𝐬 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭» ||𝑲𝒊𝒓𝒊𝒃𝒂𝒌𝒖//𝑩𝒂𝒌𝒖𝒔𝒉𝒊𝒎𝒂||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora