1. Nel campo di battaglia arrivano cattive notizie.

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   In molti la definivano come una ragazza intelligente e virtuosa, mentre altri la reputavano un ottimo capitano.
   Da quando i suoi genitori erano passati a miglior vita, lei ed il fratello gemello erano gli unici componenti della famiglia.
   L'incidente successo molti anni prima le provocava ancora ricordi dolorosi ed ogni notte veniva sopraffatta dagli incubi. Provò a cucire fino a tardi o leggere storie per bambini per sfuggire ai ricordi, ma a quanto pareva l'unico modo era quello di vedere altro sangue.
   Il fratello Philip era prossimo alle nozze, intenzionato a mettere un confine tra il suo passato ed il suo presente, ma la gemella non ci riusciva.
   Aveva provato a pensare ad un matrimonio combinato con uno dei migliori amici di suo fratello, ma non era riuscita a pensare ad un futuro bello senza le ombre del passato e non aveva intenzione di aspettare un principe azzurro che venga in suo aiuto, volendo invece rimanere libera come il vento che soffia tra le chiome degli alberi.
   Quando era ancora una bambina, si divertiva a giocare nel bosco, a cavalcare ed a fare la lotta insieme al fratello, ma poi i loro genitori li divisero e li obbligarono a seguire delle strade differenti.
   La ragazza doveva dedicarsi al ricamo e all'etichetta, studiare le lingue e gli spartiti per il pianoforte, ballare e cantare.
   Tutte cose che la divertivano, ma mai quanto una spada in mano. Così iniziò ad uscire di nascosto dalla sua stanza per andare nelle stalle ad allenarsi.
   Dopo la morte dei genitori non era riuscita a scegliere una delle due vite che portava avanti, decidendo di tenersi strette le sue due identità. Le mattine si alzava per cavalcare e per battere di scherma, mentre i pomeriggi e le sere si riuniva assieme ai pochi ospiti che la visitavano insieme al fratello Philip. Nessun altro oltre a lui ed alcuni loro domestici sapevano di questo piccolo segreto e ne momento in cui una guerra era alle porte, decise di partire per dare il suo supporto.

   Un piccolo pensiero che la disturbava tutte le notti era nuovamente nella sua testa.
   Non so se riuscirò a vincere nuovamente come nelle altre battaglie, ma mio fratello non può abbandonare gli affari della nostra famiglia e tocca a me andare al suo posto.
   Con il pretesto di andare in aperta campagna per passare le vacanze autunnali, si preparava alla battaglia.
   Seduta difronte allo specchio ammirava il suo riflesso notando le piccole somiglianze con la sua defunta madre.
   La pelle candida e gli occhi azzurri come il cielo durante una primavera fiorita e i lunghi capelli bianchi che crescevano sempre in fretta, ora le arrivavano a solleticare i polpacci.
   Era la copia esatta del fratello, tralasciando la lunghezza dei capelli che anche lui aveva di colore bianco, avevano gli stessi occhi e gli stessi tratti del viso.
   Nessuno nel paese aveva mai visto dei giovani con quei capelli. La loro madre, mentre era ancora in vita, affermava che erano i figli della luna e dell'alba che sorgeva bianca offuscano la luce debole della luna.
   Tutte le persone che non li avevano mai visti, rimanevano confusi difronte a loro perchè erano diversi e per questo motivo i genitori decisero di non esporli agli sguardi indagatori dei cortigiani, preferendo nasconderli nella loro casa.
   "Eadlyn. Veramente vuoi partecipare a questa battaglia? È pericoloso e dalle notizie che vengono date, gira voce che è solo un modo per uccidere gente. Sarei meno preoccupata se rimanessi qui." Disse Beth, la governante, entrando nella stanza della ragazza che era intenta a guardarsi allo specchio.
"Non devi essere preoccupata. Starò via solo per pochi mesi e poi ritornerò a casa sana e salva. Te lo prometto e sai bene che mantengo le mie promesse." Le disse Eadlyn sorridendo.
   Senza aggiungere altro, la governante fece un piccolo inchino ed uscì dalla stanza lasciando la ragazza ai suoi pensieri.
   Ritornò a guardare il suo riflesso nello specchio e presa da un attimo di coraggio prese le forbici tra le mani e le avvicinò ad una sezione dei suoi lunghi capelli. Ad occuparsi di questo compito era la madre, ma da quando venne a mancare, la ragazza aveva rinunciato a farlo.
   "Eadlyn. Cosa fai ai tuoi capelli?" Chiese allarmato Philip entrando nella stanza mentre la ragazza abbandonò una lunga ciocca di capelli per terra.
   "Ricresceranno... Sono fatti per ricrescere e poi mi danno troppo peso. Sarebbe opportuno rasarli, ma dubito che mi lasceresti uscire da casa." Disse ridendo.
   "Esattamente. Dammi le forbici. Fatti almeno aiutare da una delle ragazze. Mary! Venite un attimo." Disse rivolto alla porta socchiusa e subito dopo comparve una cameriera tutta sorridente.
   "Mi avete chiamata?" Chiese senza abbandonare il sorriso dalle labbra.
   "Sì. Sapete tagliare i capelli, vero? Aiutate Eadlyn a farlo e non fatele sorpassare l'altezza del gomito." Disse dandole le forbici.
   Era sempre protettivo nei confronti della sorella perché era l'unica persona di cui si poteva fidare e l'unica che assomigliava alla madre persa.
   "Ti prego. Non tagliarne troppi. Così somigli tanto alla mamma." Disse accarezzando le spalle di Eadlyn per poi posarle un bacio tra i capelli e subito dopo andarsene via.
   Dopo circa mezz'ora, i capelli erano tagliati e le accarezzavano la schiena.
   Quando Mary la lasciò sola, andò accanto al camino per ammirare la divisa con accanto la spada.
   Il giorno seguente sarebbe ritornata alla vita che le aveva sempre dato più brividi ed aspettative.
   Si avvicinò al grande letto e si mise sotto alle coperte, decisa ad abbandonandosi al sonno.
   Di nuovo lo stesso incubo le infestava la mente.
   Gridava e si dimenava cercando di scappare e di svegliarsi, ma non ci riusciva, allora cercava di correre.
   Correre lontano dal sangue e dai gemiti di dolore. Non poteva sopportare di rivivere la perdita dei genitori un'altra volta.
   Philip, che era ancora sveglio intenzionato a dormire poco per non avere incubi, sentì le urla strazianti della sorella e si affrettò a raggiungere la sua stanza.
   "Eadlyn. Eadlyn sono qui. Non preoccuparti di niente. Era solo un incubo." Disse Philip prendendola tra le sue braccia cercando di svegliarla e di calmarla.
   "P-Philip. La mamma e il papà..." Disse lei con la fronte imperlata di sudore.
   "Lo so, ma non sono più con noi. Calmati. Era solo un incubo." Disse accarezzandole i capelli mentre lei piangeva ancora.
   Questo episodio si ripeteva molte notti, quasi ogni sera e lui doveva sempre andare a calmarla.
   Eadlyn cercava di svegliarsi sempre prima di iniziare ad urlare e quando ci riusciva si rannicchiava sotto alla grande finestra guardando le stelle mentre piangeva sommessamente, ma spesso succedeva che non riusciva ad evitare quei ricordi.
   "Va tutto bene?" Le chiese Philip mentre la teneva stretta tra le sue braccia. Era preoccupato. Cosa avrebbe fatto senza di lui durante la battaglia? E cosa sarebbe successo se si fosse sposato? Poteva continuare destarla dagli incubi lasciando la moglie sola nel suo letto? L'avrebbe fatto. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per la sua goccia gemella.
   "Prova a dormire. Non pensarci. Vuoi che ti porti un tè?" Le chiede con voce gentile.
   "No. Sto bene così. Puoi anche ritornare a dormire. Mi dispiace." Disse Eadlyn mentre si asciugava le lacrime.
   "Come vuoi. Se hai bisogno di me, vieni pure nella mia stanza. Possiamo dormire insieme come facevamo da piccoli." Le disse accarezzandole i capelli.
   "Siamo diventati grandi, Philip." Disse ridendo un poco mentre ripensava alle tranquille notti passate insieme a giocare fino a tardi per poi addormentarsi abbracciati sul pavimento.
   "Sono sempre a vostra disposizione, milady." Disse facendole un inchino galante dopo essersi distanziato dalla sorella.
   "Quando ti sposerai non potrò mica venire a dormire con te e tua moglie." Disse ridendo pensando alla buffa scena.
   "E che male ci sarebbe. Potremmo adottarti come nostra figlia." Disse ridendo anche lui.
   "Dai. Vai a dormire. Anch'io proverò ad addormentarmi." Disse la ragazza sistemandosi sotto alle coperte mentre il fratello la guardava sorridendo.
   "Va bene. Buonanotte Eadlyn." Le disse alzandosi dal bordo del letto dopo averle dato un bacio sulla guancia per poi avviarsi alla porta.
   "Buonanotte Philip." Disse lei guardandolo uscire dalla stanza.
Provò a richiudere gli occhi per abbandonarsi al sonno, ma le scene erano troppo vivide.

And If I... (Complementari O Uguali?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora