Quando il sentiero si allargò per dare spazio al lago, i suoi occhi umidi si posarono subito sul ragazzo di spalle che si trovava appena davanti. Il sole come al solito lo illuminava e sembrava che il ragazzo brillasse di luce propria. Kirishima sentì il nodo alla gola stringersi, farsi più duro e serrare completamente il passaggio della saliva. Avrebbe voluto dire tutto ciò che gli stava passando nella mente, avrebbe voluto accorciare le distanze, stringerlo a sé e baciarlo, così come aveva fatto per settimane intere. Ma in quel momento i muscoli non rispondevano alla sua volontà e tutto ciò che poté fare fu osservare quella figura quasi angelica che piano si voltava verso di lui.
Kaminari stringeva in mano la propria cartella clinica, ne estrasse alcuni fogli, più precisamente il primo e l'ultimo, e li allungò verso il rosso, che ancora con la bocca semi aperta lo guardava incredulo.
Denki non sorrideva, sembrava trattenere in sé qualsiasi tipo di emozione stesse provando. Forse il cuore stava accelerando, forse anche lui sentiva il nodo alla gola stringere e le lacrime spingere. Forse anche lui sentiva l'impulso di avvicinarsi all'altro e baciarlo. Ma, come Kirishima si era trattenuto, anche lui non accorciò le distanze.
Il rosso posò gli occhi sui fogli che l'altro gli stava porgendo e strinse le labbra, facendole diventare una linea piatta. Con mano tremante prese i fogli che non aveva letto tempo prima e li stese per poterli studiare. Come il resto della cartella anche quelli erano ingialliti dal tempo, con macchie e sbavature di penna, ma era ben leggibile ciò che gli interessava.
Nome: Denki
Cognome: Kaminari
Data di nascita: 29/06/1918
Motivo della visita: sostiene di poter prevedere il futuro
Diagnosi: riservata
Terapia: elettroconvulsionante (TEC)
Attaccata con delle graffette arrugginite c'era una piccola foto quadrata in bianco e nero. Ritraeva proprio il ragazzo in piedi di fronte a lui. Non aveva dubbi, quello nella foto era il suo Denki.
Passò al secondo foglio. In alto a destra vi era segnata la data 09/05/1934. Passò il dito su quei numeri e ne calcolò la differenza con la data di nascita. Erano passati sedici anni. Gli tremò il labbro e si asciugò una prima lacrima che prepotente aveva superato la rima dell'occhio per versarsi sulla guancia pallida.
Ore 8.37 il paziente Kaminari Denki si presenta più irrequieto del solito. Assume comportamenti aggressivi. Viene deciso di sottoporlo ad una terapia più efficace, pertanto verrà aumentato il voltaggio per la terapia elettroconvulsionante (TEC).
Ore 10.42 il paziente è deceduto a seguito della terapia elettroconvulsionante (TEC).
Kirshima non si rese conto di aver iniziato a singhiozzare. Le lacrime cadevano direttamente su quelle pagine di una cartella dimenticata da Dio e dagli uomini e le dita cercavano di aggrapparsi a quella carta ingiallita.
Sentì i passi di Denki farsi più vicini finché percepì la sua mano poggiarsi sulla spalla. Si asciugò il naso con la manica della maglietta e sollevò lo sguardo incontrando quello triste color dell'ambra.
"volevi un colpo di scena" disse piano il biondo inclinando la testa e tentando di imitare un sorriso sincero.
"n-non intendevo q-questo"
Il colpo di scena più grande che potesse esserci nella storia di una persona, la morte stessa. Kaminari era consapevole che una volta scoperta la verità, la loro amicizia non avrebbe più avuto senso, ma quell'amicizia si era trasformata in qualcosa di più importante e lui non aveva più trovato il coraggio di rivelare la verità. Anche se ogni singolo giorno che passavano davanti quella lista di nomi appesa al muro, sentiva il cuore fermarsi, sempre se era possibile che stesse battendo, per paura che Kirishima potesse leggerne i nomi scritti.
Passarono dei lunghi minuti a fissarsi. Il rosso incastonato all'interno dell'ambra e i respiri sincronizzati, quasi a diventar uno solo. Kirishima sentiva la paura crescere, come se nel momento in cui avesse distolto lo sguardo quel suo amico sarebbe potuto sparire.
"il tempo è crudele" disse il rosso ricordando ciò che gli aveva detto Denki proprio in quel posto. Il biondo annuì e fece un passo verso di lui.
"ma ti ricordi cosa siamo noi? ..." chiese il biondo inclinando la testa "...siamo coloro che fermano il tempo"
Raggiunse Kirishima e gli prese le mani tremanti tra le sue. Le strinse e lo calmò nel giro di pochi secondi. L'aria intorno a loro gli muoveva i capelli e li scompigliava. Uno sorrideva debolmente, mentre l'altro si mordeva con forza il labbro per impedirsi di piangere disperatamente.
"abbiamo vinto contro il tempo. Io, fermo in quel frammento di tempo in cui il mio cuore ha cessato di battere, e te, con la capacità di poter tirarmi fuori dal loop temporale. Noi abbiamo sconfitto la barriera del tempo. L'amore che ci unisce ha reso possibile ciò"
"ma adesso che conosco la verità?"
"adesso mi farai evadere da questo manicomio portandomi nel cuore oltre queste mura"
Ve lo aspettavate?
Il prossimo è l'ultimo capitolo amici lettori e amiche lettrici...siete pronti???
Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!
Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^
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I'm your madness
Hayran KurguKirishima viene ricoverato in ospedale dove incontrerà un nuovo amico che gli aprirà gli occhi su dei sentimenti a lui ancora sconosciuti! -KiriKami- #1 in KIRIKAMI (31/07/20) La copertina non è mia, i crediti vanno all'artista!