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I ragazzi consapevoli che sarebbe arrivata una fine continuarono a stare più tempo possibile insieme. Arrivato il giorno di dimissione di Kirishima, Denki si presentò nella sua stanza e si sedette sul bordo del letto dove il rosso aveva poggiato i borsoni ormai pieni. Si guardò intorno con un senso di malinconia. Quella stanza, in cui aveva alloggiato Kirishima per mesi, era la stanza in cui era stato rinchiuso lui anni prima. Forse proprio per questo legame Kirishima aveva avuto la capacità di vederlo. Perché entrambi avevano provato un grande dolore nello stesso identico posto, nella stessa stanza d'ospedale.

La madre di Kirishima si affacciò e sorrise in direzione del figlio, prese un borsone e si diresse verso il parcheggio dove stava caricando la macchina con tutte le cose del figlio.

"sei pronto?" chiese il rosso a Kaminari

"mai stato più pronto di così..." il biondo sorrise socchiudendo gli occhi "...oggi finalmente evado dal manicomio"

Arrivarono al cancello e si fermarono uno a fianco dell'altro. Guardarono la strada percorsa dal marciapiede e sospirarono. Non avevano idea se sarebbero riusciti nel loro intento, ma dovevano provarci, infondo quello era l'ultimo giorno in cui Kirishima si sarebbe trovato in quell'ospedale.

Si presero per mano, le dita si intrecciarono e, dopo essersi lanciati uno sguardo a vicenda, oltrepassarono il cancello.

Kirishima sentì la mano di Denki farsi più morbida fino a diventare quasi impalpabile. Lo guardò e vide che la figura sempre luminosa del suo amico stava piano piano confondendosi con il paesaggio.

"portami nel cuore, Kirishima Eijiro"

Il rosso si portò la mano al petto e annuì, non sapeva se effettivamente l'amico era finalmente libero da quel posto o se, una volta tornato in ospedale, lo avrebbe rivisto, questo non poteva saperlo, ma sperava con tutto se stesso che quella non fosse l'ultima volta che i suoi occhi si beassero di quel sorriso sincero.

Passarono anni e Kirishima divenne medico. Decise di chiedere un posto di lavoro proprio in quell'ospedale dove da ragazzo era stato ricoverato e dove si era innamorato per la prima volta del fantasma di un ricordo.

Stava percorrendo il corridoio di psichiatria quando superò la stanza 1807. Arrestò un istante il passo e si affacciò all'interno di quella piccola e anonima stanza. Quanto aveva odiato quel luogo, così bianco e asettico. Gli aveva dato la nausea e notti insonni, ma anche tramonti spettacolari e baci mozzafiato.

Entrò arrivando fino alla finestra dalla quale era solito affacciarsi e sospirò poggiando una mano sul vetro pulito. Il palmo aderì cominciando a lasciare la propria impronta. Il sole si rifletteva facendo passare i propri raggi tra le dita, intorno alle quali si stava formando un alone di condensa dovuto al calore emesso dal corpo del rosso. Quelle dita forti, che nei mesi che aveva passato in quel posto si erano aggrappate disperatamente a quelle più sottili e fragili di Kaminari, piano si stavano piegando mettendo in risalto le nocche chiare.

"siamo coloro che fermano il tempo" una voce alle sue spalle lo fece voltare con occhi sgranati e fiato interrotto. Il cuore era andato a sbattere violentemente contro la gabbia toracica e aveva simulato un arresto. Trattenne il respiro finché non incontrò le iridi ambrate del ragazzo che aveva appena parlato.

"sei ancora qui?" chiese con la voce strozzata. Erano passati anni e Denki era di nuovo dentro quella stretta stanza.

"sono evaso, ti ho seguito nella grande avventura della tua vita, ma non eri capace di vedermi"

"quindi posso vederti solo qui?"

"forse era destino che venissi a lavorare qui, così da potermi veder ogni giorno"

"sei felice?" chiese Kirishima avvicinandosi al biondo. era cresciuto di diversi centimetri e aveva messo su massa muscolare, mentre Kaminari era rimasto lo stesso identico, il ragazzo di quel frammento di tempo in cui il cuore aveva smesso di battere.

"mi hai donato la libertà"

"sei sempre stato al mio fianco?"

"tu sei la mia libertà" concluse Kaminari allargando il sorriso. Per la prima volta sembrava davvero sereno, come un canarino che si libera dalla stretta gabbia e prende il volo verso un futuro pieno di incredibili emozioni.

Kirishima continuò a vederlo giorno dopo giorno e il loro amore non venne dimenticato.

Kaminari abbandonò la terra nel momento in cui anche l'anima di Kirishima venne intrappolata nel frammento del tempo in cui il suo cuore aveva smesso di battere e insieme salirono in cielo, finalmente liberi dalle catene della vita. 




Lo so che non è una vera e propria happy ending, ma io la considero tale! Infondo il loro amore è sopravvissuto nonostante il tempo che li separava e alla fine si sono uniti per l'eternità!!!

Spero di avervi emozionato almeno un po' con questa mia follia portata per iscritto e per l'ultima volta vi dico...se la storia vi è piaciuta fatemelo sapere con un commento o una stellina!

Non vi auguro buon proseguimento di lettura perchè un seguito non c'è, ma vi auguro un tuffo nelle emozioni perchè quelle non svaniscono^^

I'm your madnessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora