»5«

717 67 117
                                    

Quella notte Kirishima non riuscì a dormire. Si continuava a rigirare tra le lenzuola e la testa ad ogni movimento sprofondava sempre di più nel cuscino. Il profumo di ammorbidente gli invadeva le narici e un po' lo inebriava facendolo spaesare per pochi secondi. Ad un certo punto si mise in piedi e si diresse alla finestra. Il cielo scuro era spruzzato di nuovo di piccole stelle, ma erano meno visibili da quella stanza. Poggiò il gomito sul davanzale e il mento sul palmo. Sospirò e il fiato caldo appannò leggermente il vetro. Non era la stessa cosa osservare le stelle da quella piccola e anonima stanza da solo, era sicuramente meglio guardarle con Kaminari al suo fianco.

-cosa devo fare?- chiese a se stesso, aveva le idee confuse e sicuramente quel biondo energico non lo aiutava. In quel momento voleva parlare con quel suo nuovo amico, voleva sentire la sua voce e lasciarsi cullare dall'ambra incastonata nelle sue iridi. Batté piano le mani, cercando di risvegliarsi da quel momento di stasi, e si convinse ad andare a parlarci e chiarire quei suoi mille dubbi, che poi in realtà era solo uno ma molto grande. Arrivò alla porta e dovette fermarsi, lui non aveva idea di dove si trovasse la stanza di Kaminari, effettivamente era sempre stato l'amico ad andare da lui e mai lui da Kaminari.

Storse la bocca, si era appena deciso a parlare chiaramente a quel ragazzo, di ciò che sentiva, ma un'altra volta il destino o chissà cosa si era messo contro di lui.

"lo ami?"

"credo di sì" rispose Kirishima senza riflettere. Quando si rese conto di chi avesse parlato si voltò ed incontrò gli occhi dolci e il sorriso sincero di sua nonna. La donna stava in piedi accanto alla finestra e lo guardava con sguardo pieno di emozioni. Il ragazzo si avvicinò e si fermò a pochi centimetri dalla nonna. Lei era più bassa di lui di parecchi centimetri, si ricordava benissimo quando ad appena dodici anni l'aveva superata d'altezza e aveva sentito come se parte della protezione della nonna fosse sparita. Dai dodici anni in poi si era reso conto che doveva essere lui lo scudo della nonna e non il contrario.

"che devo fare, nonna?"

"essere sincero"

"con lui?"

"con te stesso, tesoro mio"

Kirishima cominciò torturarsi le dita, cosa che faceva sempre quando doveva riflettere su una frase della nonna. Essere sincero con se stesso, come poteva non esserlo? Cosa si stava nascondendo da solo?

"nonna..." alzò lo sguardo ed incontrò quello dell'anziana signora che non si era spostato un'istante dal nipote "...credi che io mi stia nascondendo qualcosa?" temeva di starsi tenendo nascosti i propri veri sentimenti per quel ragazzo. Forse l'amicizia non era abbastanza, forse desiderava qualcosa di più, ma perché non riusciva a dirlo? Perché sentiva che quel suo sentimento non andava bene? Si stava tenendo nascosta la verità dietro quei sentimenti. Perché si era innamorato di quel ragazzo energico? I suoi amori erano sempre stati impossibili. Si era innamorato di attori, cantanti, personaggi storici, tutti irraggiungibili. Finalmente si stava innamorando di qualcuno al suo fianco, qualcuno di raggiungibile, perché mai privarsi di un'emozione così grande? Che fosse irraggiungibile anche quel ragazzo? Che in realtà il suo amore non fosse corrisposto? A questo non ci aveva effettivamente pensato. Ecco cosa intendeva la nonna, forse Kaminari Denki non provava per lui lo stesso suo sentimento, forse non lo amava e non lo avrebbe mai amato. Ecco che anche quell'amore, così vicino e tangibile, era diventato irraggiungibile con un semplice giro di pensieri.

"lui non mi ama? Non può amarmi?"

La nonna non rispose, ma gli posò la mano sulla spalla che si era piegata in avanti facendo curvare appena la schiena. Accettò quella silenziosa conferma e attese che il nodo alla gola si formasse. Le lacrime, che si erano trattenute dietro gli occhi lucidi, cominciarono a scendere e a riflettere la luce della luna alta fuori della finestra.

I'm your madnessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora