Capitolo 8

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Cavolo, ora cosa le dico? Non credo sia a conoscenza di tutto quello che mi è successo,e comunque credo che non glielo dirò. E la mia migliore amica, si, ma sono abituata, ormai a tenermi sempre tutto dentro e penso che riuscirò a sopportare qesto casino da sola.

Certo, prima o poi sarò costretta a dirglielo, in un modo o nellaltro,ma sicuramente non ora.

La guardo per un momento, come per chiederle scusa e poi mi decido a dire:

-Non ho fatto niente, come sempre daltronde- E scoppio a ridere nervosamente-

-Lara sei sicura? Ti ho visto strana, ora prima di rispondere e poi sei arrivata in ritardo, cosa che praticamente non succede mai- Replica Michelle.

Ma perchè mi conosce cosi bene?!

-Va tutto bene, stai tranquilla Mich. Sono arrivata in ritardo perchè mia mamma voleva che la aiutassi a pulire, sai comè fatta- Invento una scusa totalmente a caso, che però potrebbe sembrare vera, visto che questultima è maniaca del pulito.

-Ok, ma ricordati che a me puoi dire tutto.-

-Che cosa hai letto questa settimana? Oltre a cime tempestose naturalmente- Cambio discorso il più veloce possibile.

-Questo- Mi porge un libro nuovissimo con le pagine candide.

Sulla copertina vedo due ragazzi. Si tengono per mano e guardano verso lorizzonte.

Nella faccia di lei si può intravedere un sorriso,naturamente provocato da lui.

Sono liberi e felici, proprio come nelle storie damore che hanno sempre un lieto fine.

Con Eliah mi sento così. Mi sento bene.

Lui è veramente molto importante per me, con il suo sorriso dolce e comprensivo, gli occhioni dolci e i capelli ricci spesso legati in un codino sembra veramente il principe azzuro, quello che tutte vorrebbero.

-Come vorrei che fossi ci fossi io al posto di Diana- Commenta Michelle con voce triste.

- Chi è Diana?-

-Ah è vero, non ti ho detto I nome dei personaggi, che stupida! La ragazza del libro si chiama Diana e il ragazzo Tyler.-

-Blah, odio il nome Tyler!- Commento ridendo.

-Se vuoi te lo presto-

Le strappo il libro dalle mani, come per rubarglielo e decido di tornare a casa.

La saluto ed esco dalla camera.

Finalmente non sono più ipnotizzata da tutto quel rosa!

Cammino nel corridoio che porta alle scale osservando I quadri lungo le pareti.

Vedo la solita donna rappresentata su uno sfondo verde antico con in grembo un bambino dalle guance color porpora,un quadro di un gatto arancione che gioca con un gomitolo. Finche non arrivo alle scale.

Inizio a scendere.

Scalino dopo scalino.

Ad un tratto sento tutto il mio corpo pesante ele gambe non riescono più a reggerlo.

Cosa sta succedendo di nuovo?

Non ne posso veramente più.

cuori infrantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora