10. Una Notte Di Ordinaria Follia

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Jax

Dal momento in cui ero tornato nell'appartamento, sul volto del mio migliore amico avevo notato una piccola differenza dovuta dal suo sguardo rilassato e privo di tensione.

Sicuramente lui e April avevano avuto modo di chiare, ma non nel modo in cui pensavo io e del resto non potevo biasimarli, si conoscevano molto prima che irrompessi nel loro rapporto

Se così lo si può definire, visto che è ben chiaro cosa siano l'uno per l'altra!

Eppure la cosa mi aveva provocato un moto di gelosia, perché il solo pensiero che le labbra di April avevano rifiutato quel bacio per poi finire sulla bocca di Alec, era come se volesse significare che aveva già fatto la sua scelta e questo non andava affatto bene.

Se era esattamente come credevo, lei non aveva il diritto di continuare a prendersi gioco dei miei sentimenti e farsi beffe di me

Allora perché sei ancora qui, a sperare che lei ti scelga? mi sgridò la mia vocina

Non era esattamente così, o per meglio dire, era vero perché i suoi dannati atteggiamenti nei miei confronti erano contraddittori e questo finiva col confondermi.

Quando eravamo soli mi cercava e mi voleva, quando eravamo con gli altri e soprattutto davanti ad Alec ed ero io a reclamarla, lei mi respingeva.

Praticamente mi sentivo come se l'amante fossi io e il suo ragazzo, Alec.

Non ce l'avevo con il mio amico, ma con April perché era una codarda e non voleva ammettere a sé stessa che quello a farle perdere completamente la ragione e ogni briciolo di controllo, ero solo e soltanto io.

Non capivo perché lei fosse così ostinata nel respingermi quando in realtà mi voleva con tutta la sua anima

Magari, sei troppo pericoloso per lei! Ha paura dei tipi come te, che potrebbero portarla sulla cattiva strada!

Scacciai immediatamente quel pensiero e fermai la motocicletta vicino al marciapiede, il calore delle mani di April sparì.

Doveva essere scesa e senza darle la minima soddisfazione di girarmi a guardarla, seguì con la coda dell'occhio la sua figura che come previsto, si stava dirigendo direttamente verso l'entrata del locale.

Respirai a lungo e decisi di entrare, come di consueto la musica assordante e il gioco delle luci stroboscopiche mi assalì.

Camminai tra i corpi ammassati, concedendomi di ammirare le forme delle ragazze che ballavano per gli altri e senza rendermene conto arrivai direttamente al bancone.

Mi accomodai in uno sgabello libero e sollevai una mano per attirare l'attenzione di qualche barista per farmi portare da bere, una chioma bionda si fece largo tra le altre

Barbara si fermò davanti a me << Jax, cosa ti porto? >>

Mi guardai intorno in cerca di non so cosa << Una birra! >>

La bionda prese un bicchiere e lo posizionò sotto il rubinetto della birra, lo inclinò in modo da non fare troppa schiuma poi me lo porse

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