Capitolo 2

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Mi sveglio urlando,con il cuore in gola. Appena apro gli occhi incontro quelli di Jeff.

《Dovresti smetterla di mugulare》 dice 《sei fastidiosa》.

Prendo un cuscino che un tempo doveva essere bianco e ci affondo il viso dentro,per non fargli vedere le mie lacrime. Dopo diversi minuti alzo lo sguardo.

《J-Jeff..》 Lui si gira di scatto e mi guarda 《I-io ho fame...potrei avere qualcosa?》. Jeff fruga nelle tasche della felpa e mi lancia qualche euro,scocciato.

《Vai a prendere qualcosa》dice.

Non replico e vado al supermercato che si trova a circa cinquecento metri da quella casa.

"Scappa Marilyn,scappa!"  Mi dico,ma poi ci ripenso su. "E poi dove andrei? Non ho più nessuno e la mia famiglia è..."  il pensiero si sfuma nella mia mente e i miei occhi si riempiono di lacrime.

Inizio a correre,ma dai miei occhi sgorgono ancora delle lacrime salmastre.

Arrivo davanti alla porta,mi asciugo gli occhi e busso.

《Si può sapere dove sei stata tutto questo tempo?》.

Mi mordo il labbro,nervosa. Ho paura di dare la risposta sbagliata perchè,in tal caso,addio Marilyn.

《Uhm...Jeff...il supermercato è lontano》

Appena ho nominato il suo nome i suoi occhi si sono illuminati,forse perchè nessuno lo chiama più solo per nome.

《Non dire sciocchezze! Dove sei stata?》

《Mi sono fermata a guardare il lago lì vicino》 mento,di nuovo.

《Si,si,okay. Sbrigati a mangiare,dobbiamo pianificare l'omicidio di stasera》

Lo guardo,impietrita. 《Che significa "dobbiamo"?

Il suo sguardo attento si indurisce e mi scruta,severo.

《Senti mocciosa,adesso sei con me e fai solo quello che dico io,okay?》

Non replico e inizio a mangiare i cereali che ho comprato.

《Ah》 aggiunge con voce meno severa 《devi pulire la mia e la tua stanza》.

Continuo a state zitta e,dopo aver finito la colazione,mi dirigo verso la sua camera.

Apro la porta e un odore insopportabile di sangue viene sprigionato insieme a quello della polvere. Entro svogliata e sul letto trovo una Fender Telecaster. Controllo che Jeff non stia venendo e inizio a suonare Polly,dei Nirvana. Sussurro le parole e,una volta finita la canzone,sento Jeff applaudire. Alzo lo sguardo e noto con orrore che lui si trova dinanzi a me,sorridente più del solito.

《Io non..davvero,non volevo...scusa》dico,riposando con cautela la chitarra.

《Per questa volta non posso non farti i miei più sinceri complimenti,quella è la mia canzone preferita》.

Arrossisco leggermente e mi metto a pulire.

Apro un cassetto e trovo innumerevoli CD dei Nirvana,Jack White,Cage the Elephant,Rage Against the Machine e artisti vari. Non posso fare a meno di sorridere.

《Wow,hai dei CD fantastici!》gli dico,entusiasta.

《Lo so. Li ho rubati tutti prima di uccidere i miei genitori》 replica lui con voce spenta.

Sbuffo e noto un grande album marrone,pieno di polvere e lo prendo. Leggo,tra i mille scarabocchi fatti da Jeff,la parola "Newrong". Penso sia il suo cognome.

Mi giro e guardo il ragazzo sinistro davanti a me.

《Posso vederlo?》chiedo timidamente.

Lui esita,ma mi fa segno di sedersi accanto a lui.

Inizio a sfogliare lentamente le pagine dell'album e guardo ogni foto con attenzione.

Sento il suo braccio contornarmi la vita,ma noncurante di ciò continuo a guardare le fotografie che ritraggono l'infanzia di Jeff,finchè una non mi colpisce particolarmente: c'è la famiglia al completo,ma il ragazzo più grande è scarabocchiato,così come i genitori. Il bambino che,una volta cresciuto sarebbe divenuto un killer ,ha disegnato sul volto il suo attuale sorriso perenne. In alto a destra c'è la scritta "Traditori" a lettere cubitali.

Guardo Jeff. Il suo viso è solcato da lacrime. Lo abbraccio forte e gli do' un bacio sulla guancia. Lui appoggia la testa sulla mia spalla e lo accarezzo dolcemente.

Per quanto incomprensibile sia,fa male vederlo piangere.

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