Capitolo 6

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Mi preparo al peggio.

Tengo l'orecchio teso, in attesa di qualche rumore. Il silenzio è assordante.

<<Hey, c'è qualcuno?>> la frase si fa strada tra le mie corde vocali. Ascolto l'eco della mia voce e la casa diventa ancora più spettrale.

Una luce lampeggiante attira la mia attenzione: la mia torcia si sta scaricando. Il panico serpeggia nella mente e il cuore accelera.

Un ultimo secondo e sarò al buio più totale. Vedo una figura strana. La osservo meglio e mi rendo conto che si tratta di una persona.

Un ultimo rumore elettrico e la torcia si spegne definitivamente.

La sagoma è ancora lì.

È una ragazza, la vedo attraverso la luce crepuscolare della luna.

Apro la bocca per parlare, ma lei scompare.

Rimango impietrita e mi sfrego gli occhi.

''sto impazzendo e ho le allucinazioni''. Penso.

Mi alzo e un dolore lancinante mi fa trasalire, così prendo una sedia e mi appoggio al davanzale della finestra, che è completamente impolverato e osservo la luna. Mi rilasso, ma i ricordi mi privano del respiro.

Apro gli occhi a fatica.

<<Mi sono addormentata qui, diamine.>>

Ho un terribile mal di testa, probabilmente dovuto ai sogni fatti di notte: i miei genitori, gli occhi di Jeff, il sangue sulle pareti, Lily, mia sorella e quella figura femminile. È come dire... psichedelico.

Penso anche a quando ho aiutato Jeff a fuggire dalla prigione. Non ho descritto tutto. Non è stato tutto rose e fiori. Oh,no.

La città era nel caos: scuole chiuse, polizia ovunque, gente chiusa in casa...

inutile dire che gli allarmi dentro la prigione sono stati molti e che siamo stati circondati da poliziotti che che cercavano di catturare il serial killer che io ho fatto uscire. Non avevo un piano specifico, quindi mi sono affidata al destino.

Jeff era completamente calmo, godeva alla vista di quello scompiglio.

Quando ho notato la sicurezza di Jeff, l'ansia è sparita per far posto ad un pensiero perverso: volevo essere riconosciuta, volevo apparire su tutti i giornali, volevo spaventare i miei conoscenti.

Questo pensiero regna ancora nella mia mente, insieme alla voglia di sopravvivere.

''Basta'', mi dico.

Decido di uscire dalla mia vecchia casa e vado al parco. Quando sono triste torno sempre qui.

La città è vuota e illuminata da qualche lampione sparso qua e là.

Cammino a testa bassa, ma faccio l'errore più grande che ho mai fatto in vita mia: alzo la testa.

Di nuovo quella figura. La vedo. Il mio cuore batte forte, quasi come volesse uscirmi dal petto. I nostri occhi si incrociano, lei corre. Corre forte verso di me e mi rannicchio a terra. Non so che fare.

Buio.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 22, 2015 ⏰

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