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Il viaggio in macchina fu veramente... non imbarazzante... qualcosa di simile.

-dovremmo dirlo di quel bacio ad Isaac?-

-si incazzerebbe di brutto amico-

-ok, lasciamo correre, ma dovremo spiegare... insomma, a tuo padre...-

-merda! E che gli dico, non possiamo mica fingere una relazione! Poi a me fondamentalmente piace Derek!-

-faremo finta di niente...-

E restarono in silenzio finché l'auto si fermò davanti a casa Stilinski. Entrarono entrambi, dato che Scott aveva lasciato sul tavolo in cucina il portafoglio e le chiavi di casa, solo che appena varcarono la soglia, lo sceriffo li accolse con un sorriso sgargiante.

-Scott, ehy dove vai? Resta pure qui a dormire!-

-in realtà...-

-niente scuse!-

-o-ok, Stiles va bene?-

-si certo... amore?-

Che scenata. Salirono in camera e per poco non urlarono da quanto quel dialogo fosse stato divertente. Noah sembrava piuttosto confuso. Passarono la nottata a video-games, menefreghisti del fatto che il giorno dopo ci sarebbe stato scuola. Chissà chi avrebbero avuto per letteratura!

-ehy Scott, svegliati-

-ancora due minuti mamma-

-oh certi tesorino, dopo a colazione vorresti del cemento armato con lo sciroppo d'acero?-

-si grazie mamma...-

Quella fu l'ultima frase che il Messicano pronunciò prima di venir sbattuto giù dal letto, provocando un rumore sordo. Stiles intanto se la rideva, non badando alla culata che avesse preso l'altro. Tra le imprecazioni varie e gli sbuffi, andarono in soggiorno per la colazione, dove però trovarono lo sceriffo intento a fare i pancakes. Doveva essere al lavoro però...

-ehy papà, non dovresti essere al lavoro?-

-buongiorno anche a te figliolo... e Scott. Ci avete... insomma... dato dentro?-

I due si guardarono imbarazzati, prima di notare che effettivamente Scott camminasse come se avesse un palo nel culo, data la caduta di prima.

-veramente...-

-wow, mio figlio che non fa il ruolo del passivo, questa me la devo segnare-

-PAPÀ!-

-su su, stavo scherzando. Dai mangiamo che tra mezz'ora devo essere in centrale per Hale-

A quel nome il cuore di Stiles fece un tuffo, ma volle lo stesso andare a fondo nella questione, dato che da Cora non aveva capito letteralmente un cazzo.

-grandissimo sceriffo, ma che è successo a Derek-

-non posso dirtelo-

-sappiamo tutti che quando sei con Melissa fai tutt'altro che cucinare, non sarebbe bello se qualcuno oltre me e Scott lo venisse a sapere no?-

-ok, allora, non che abbia capito molto, ma credo abbia colpito lo spigolo del comodino molto forte, ma non sappiamo se sia definitivamente un trauma cranico a tutti gli effetti. Dovrebbe rimettersi in due settimane. La storia del suo pronunciare la frase "mi ha minacciato" è ancora irrisolta. Ora però voglio sapere i dettagli della vostra relazione-

-oh ehm, Scottino, che ne dici di raccontare tu? Io devo mangiare, non è educato parlare a bocca piena, e... visto che tu hai già finito...-

-ok ok, eh, che c'è da dire? Ci siamo accorti di essere più che semplici amici, e allora... ehm, tadan?-

-avvincente Scott-

-grazie, lo so-

Dieci minuti dopo i due erano in quella fottuta Jeep blu Puffo a ridere nuovamente delle reazioni dello sceriffo.

Alla prima ora avrebbero avuto letteratura, ma Stiles non avrebbe avuto problemi, Derek era in ospedale, no? Entrarono in classe e il professore temporaneo che avrebbe dovuto sostituire, non era ancora arrivato.

Palese. Beh, non tardò a fare il suo ingresso in Aula appena finito di pensare a quell'affermazione.

-buongiorno ragazzi, scusate il piccolo ritardo, ma non sapevo neanche di avervi alla prima ora. Io sono Peter, Peter Hale-

-merda-

-taci Stiles- disse Isaac quasi sconvolto quanto Liam, Theo, Scott ma soprattutto Stiles. Menomale che Lydia e Allison non erano lì con loro.

Fecero il giro dei nomi stile "elementari" e quando arrivò il turno del castano, Peter lo squadrò da testa a piedi facendo un sorrisetto perverso di apprezzamento. Sembrava sapesse cosa fosse successo con Derek quella sera.

I lineamenti del viso coincidevano perfettamente con quelli di Derek, era forse lo zio?

La lezione passò velocemente, e tutti i ragazzi notarono che il nuovo insegnante apprezzasse la letteratura quanto quello vecchio. Non mancarono i commenti delle ragazze, su un uomo che avrebbe dovuto avere all'incirca... trentacinque anni?

Uscirono dall'aula e andarono dalle ragazze per spiegare l'accaduto. Allison rimase colpita, mentre Lydia rise.

-gli Hale ti perseguitano- disse. Sarebbe dovuta essere una frase comica, ma perché risultava così tremendamente vera?

Note d'autore

sterekkitaidk

✰c'era una vodka...✰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora