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-cazzo amico-
-che c'è-
-ma...è bellissimo-
-te l'avevo detto io-
Stiles si stava guardando attorno da almeno dieci minuti. Non era il suo primo pride, ma contando che l'ultimo finì piuttosto male, faceva finta che non ci fosse mai andato. Ma nonostante ciò, era bello potersi sentire finalmente a casa. Dovette sopportare di tutto al liceo dopo il suo coming-out non voluto. Non voluto perché la notizia la diffuse la più popolare munita di una foto che rappresentava lui mangiarsi con gli occhi il suo compagno di banco. Potrebbe risultare inoffensiva questa cosa, ma per Stiles non lo fù. Cominciò ad estraniarsi sempre di più, e a subire scherzi o occhiate disgustate da tutti gli omofobi presenti a scuola. Un vero schifo. E invece in quel momento era là, a godersi quella manifestazione, e ricordandosi che essere "differenti" era molto più bello che essere monotoni e uguali.

Gli venne in mente che inizialmente, quanto Scott scoprì di eccitarsi davanti a porno gay e non etero, gli dovette spiegare che a quel punto sarebbe stato un membro effettivo della comunità gay. "Ma è tipo un club ad iscrizioni?" gli disse. Ecco, poi non chiedetemi perché il cricetino di Scott si fosse suicidato. "No Scott, Lgbtq+, mai sentito parlare?" E da lì nacque uno sproloquio infinito di cui il suo migliore amico capì neanche un quinto.
-hey, vieni?- gli urlò Isaac.
-un attimo, credo di aver dimenticato il cellulare in macchina- il solito sbadato.
Mentre si diresse alla Jeep, notò due ragazze che si stavano baciando sul cofano della sua piccolina. Non gli importava di ciò che stessero facendo, ma di quanto potessero ammaccare la Jeep. Arrivò davanti a braccia conserte quando notò che forse quelle due ragazze le conoscesse.

-Malia, Kira?- le guardava con occhi sgranati. Le due sobbalzarono pensando di essere sole, ma quando capirono dove si trovassero, e di ciò che avrebbero potuto fare se Stiles non le avesse interrotte, le loro pupille quasi si incendiarono ironicamente. Di primo impatto risero entrambe, ma avrebbero poi dovuto spiegare.
-ok, forse è arrivato il momento di dirti che io sono lesbica e Kira è bisessuale-
-ma no guarda non l'avevo minimamente capito. Io mi stavo chiedendo perché fra tutte le macchine avreste dovuto scegliere la mia-
-perché sapevamo che se l'avessimo rotta tu ti saresti arrabbiato, ma avremmo risolto facilmente. Che poi tu sia tornato e abbia fatto saltare una possibile scopata è un altro discorso-
-scopata. Sul cofano della mia Auto-
-ma guarda, se vuoi aprircela...-
-Kira!-
-okok, andiamo a casa- e saltarono giù, rischiando di cadere rovinosamente faccia a terra. Stiles recuperò il telefono e chiamò gli altri per sapere dove si trovassero, perché giustamente non avrebbero potuto aspettarlo no? Sta di fatto che non risposero, e lui si ritrovò a girovagare fra quel groviglio di persone intente a scambiarsi affetti di ogni genere.

Stava per arrendersi quando vide due ragazzi con dei cartelli. Rivoltanti. C'erano scritte offese di ogni tipo, insulti omofobi, e cose come "non sareste in grado di accudire un figlio" Come se loro fossero diversi no? Tutti non li degnavano di uno sguardo, ma Stiles non poteva stare in silenzio. Guarda a caso questi ragazzi avevano in mano un microfono, per urlare tutto ciò che avevano anche scritto, al ché il castano si diresse a passo spedito verso di loro e glielo rubò dalle mani.

-guardatemi, sono un ragazzo gay. Vi faccio così schifo? Pensate che io, come tutti i presenti, non abbia dei sentimenti? No, non solo lo pensate, diffondete il messaggio. Perché davvero credete che qua, a qualcuno, infischi qualcosa? No, e sapete perché? Perché siete voi ad avere la mente chiusa, siete voi che non sapete neanche cosa significhi amare. Mettetevi voi nei nostri panni, vi piacerebbe subire atti di bullismo solo perché non segui lo standard generale di famiglia perfetta che Dio ha creato? Credete che una famiglia gay, sia meno in gamba di una etero? Perché l'amore non può essere dato da due donne, da due uomini, e può essere dato da sette suore? Perché? Aprite la mente, dovremmo far parte di un periodo chiamato futuro, non dovremmo regredire!-

Centinaia di persone lo stavano fissando. Non era in soggezione, si sentiva fierofieroe orgoglioso. Aveva messo a tacere quei due senza l'uso della forza, ma solamente parlando ed esprimendo il suo parere. Una miriade di applausi lo accolsero, e finalmente poté dire di aver concluso qualcosa nella sua vita, aveva fatto sorridere quelle persone. Riguardo a quegli omofobi? Se ne erano sgattaiolati via, lasciando tutto là, compreso il microfono.
-wow amico, sei stato favoloso-
-concordo, non avrei mai avuto le palle di parlare davanti a tutte queste persone, figurati prendere anche un microfono!-
-beh tu sei timido Liam!- gli disse Theo scompigliandogli i capelli. Lui mise su un broncio adorabile, e il suo ragazzo glielo "tirò via" con un bacio umido.
-ora mi dite dove cazzo eravate finiti?non avete mica scopato in qualche bagno pubblico?-
-tranquillo Mr mi faccio le seghe a scuola, eravamo andati a prendere queste- disse progendogli una fascia arcobaleno, simbolo della comunità gay.
-ok, forse non siete così inutili come pensavo. Detto ciò, divertiamoci!-

Note d'autore

Ecco a voi anche il secondo:) Dato che non ho niente da dire come sempe speriamo vi sia piaciuto e niente, al prossio :')
s

terekkitaidk

✰c'era una vodka...✰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora