Quando entrai, abbandonai a terra la mia valigia. Il mio corpo era immobile, mentre i miei occhi sgranati puntavano una sola direzione: davanti a me c'erano dei cadaveri; alcuni corpi erano stati smembrati e abbandonati negli angoli del corridoio. Dietro quella pila di corpi senza vita, c'era scritto con il sangue su una porta: QUARANTENA. "Quarantena? Che cosa diavolo sta succedendo qui dentro e chi ha ridotto queste persone in questo modo?" domandai tra me e me, ma nel frattempo cercai di coprirmi il viso con un fazzoletto per non respirare la puzza nauseante dei corpi putrefatti. Poco dopo l'ologramma mi disse: "Ada, siamo in stato di allerta. Abbiamo bloccato tutte le vie di fuga per un problema in laboratorio: durante uno dei nostri esperimenti, abbiamo creato una sorta di...ehm...taglio di una vena del Tempo, creando una sorta di collegamento spazio - temporale tra il nostro mondo e il mondo del tempo". Continuai a camminare per i corridoi della nave e, una volta superato il salone Gamma, trovai su un tavolino una sorta di marchingegno, fatto di ferro e rame. Cercai di capire come funzionava, ma in quell'istante apparse un uomo che mi disse: "Benvenuta a bordo della Kronos. Io sono Edison, la tua guida, mentre tu devi essere Ada, la sorella di Rose".
L'ologramma proiettò poi delle immagini sul nostro pianeta con una sorta di "barriera energetica" e spiegò con parole semplici: "Come puoi vedere c'è una sorta di barriera energetica che ci protegge dalla polvere radioattiva che fuoriesce dal portale. Da quest ' ultimo sono uscite delle creature mostruose che sono le regole dello sterminio dei membri della nave, nota come Anomalie. Quest'ultime sono molto brutte, veloci e si materializzano quando arriva una specie di nebbiolina bluastra".
"Dov'è mia sorella Rose? Sta bene?" domandai all'ologramma, ed egli ha risposto: "Tua sorella si trova nel settore Alpha. Una volta raggiunto il settore gamma, devi cercare sopra una bacheca di un mazzo di chiavi magnetiche e aprire la porta del settore. Passerai per un lungo corridoio, e infine, arriverai davanti all'ultima porta del corridoio, dove alloggia tua sorella Rose". Nel frattempo pensai, tra me e me, spero di rivedere mia sorella al più preso. Quando entrai nel settore Gamma, rimasi per un istante a bocca aperta: davanti a me c'era un immenso salone e al centro una statua, forse raffigurante Prometeo.
Purtroppo, una parte del soffitto era crollata, mentre alcuni lampadari bloccavano alcuni passaggi. Ai piedi della statua, c'era una specie di bancone, alla cui base vi era una piccola bacheca semidistrutta: presi le chiavi magnetiche da terra, e controllai se c'era un'altra porta. Attivai di nuovo il marchingegno e chiesi: "Ho trovato le chiavi. Ora cosa devo fare?". "Ora, signorina Doson, cerchi di trovare una seconda porta e affianco un cartello con il settore Alpha. Più di questo, non posso dire. Buona fortuna" mi disse l'ologramma. Girai in tondo la statua e alla fine trovai la porta, ma mi accorsi di aver calpestato una mappa della planimetria della nave. Controllai la mappa, e cercai di capire in quale direzione dovessi andare: presi una delle chiavi magnetiche e l' appoggiai sopra una particolare piattaforma. La porta si aprì a tempo debito, ed io potei continuare la mia ricerca: mi ritrovai di fronte a un corridoio. Mi sono ricordata che Edison mi aveva detto che la camera di Rose era l'ultima porta in fondo al corridoio, così raggiunsi la fine del corridoio e vidi l'ultima porta. In quel momento, ebbi una strana sensazione: temevo che la mia amata sorellina fosse morta. Quando bussai alla porta, notai che era socchiusa ed entrai senza problemi e iniziai ad urlare: "Rose, sono io, Ada. Dove sei? Ti prego, esci". Nessuna risposta; anzi, trovai una lettera sopra un comodino nella quale c'era scritto: "Cara Ada, se mai leggerai questa lettera, vuol dire che sei arrivata all'Inferno. Sono nascosta presso la sala operatoria del settore Beta, se riesci vieni a prendermi. Firmato, Rose".
Cercai altri indizi su dove si trovasse quel laboratorio, ma nulla: buttai i libri che stavano sulla libreria a terra, rovesciai il mappamondo e cercai anche in bagno, ma trovai una bruttissima sorpresa: una donna impiccata. Il terrore scorreva nelle mie vene, mentre i miei occhi cercavano di distoglierle lo sguardo. Notai che nella tasca del grembiule c'era un biglietto, lo prendevo e li lessi: "Cara Rose, sono Marianna. Spero tu stia bene. In questi giorni, mi sento osservata. Molti altri del nostro dipartimento sono spariti misteriosamente e temo che la prossima Voglio dirti una cosa: ho nascosto nel tuo salotto poco tempo fa in un libro di algebra, a pagina 45, un secondo foglio in cui ti racconto il mio segreto più profondo. Fanne tesoro e buona fortuna, Marianna". Cercai il nuovo libro e quando trovai il suddetto foglio, lo guardai e lo nascosi nel taschino del mio cappottino. Uscita dall'appartamento, cercai di mettermi in contatto con Edison, ma non riuscii.
STAI LEGGENDO
"I figli del destino"
AdventureLa storia è ambientata nei primissimi anni del XX secolo, presso l'area geografica dell'oceano Atlantico e la città di Boston. La protagonista, Ada Doson, dovrà investigare sugli strani avvenimenti presso la nave Kronos e capire che fine ha fatto su...