Capitolo 7 - La grande battaglia

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Misi il primo piede sulla piattaforma della torre: dalla crepa comparvero le Anomalie, caddero come piccole meteore bluastre. Dal pavimento, invece, comparvero gli spiriti dorati, ma al fianco dei buoni comparvero altri due personaggi: due Guardiani. Edison rimase sorpreso e disse ad Einstein: "Amico mio, ora si balla!" Dal cielo caddero vari fulmini e i due eserciti si scontrarono con una tale violenza, che le due luci si fusero per un momento, creando una sorta di gigantesca barriera magnetica, bloccando qualsiasi cosa fuori. Qualsiasi cosa tentasse di entrare, veniva respinta in maniera violenta contro il muro. "Ada. Io ed Einstein ci occupiamo di queste creature qua fuori. Tu, invece, ferma Adrew e distruggi la torre!" urlò Edison, mentre cercava di respingere una di quelle creature dalla sua faccia. Corsi il più in fretta possibile; vedevo Adrew con il cubo in mano e gli urlai: "Fermati! Ormai questa storia finisce ora! Arrenditi!" Adrew aprì una porta, ed io cercai di raggiungerlo il più in fretta che potevo. Vicino alla porta c'era un vecchio tubo e lo lancia verso Adrew, sperando di colpirlo, ma lo mancai di poco. Riuscì a prenderlo per un piede; il maledetto mi trascinò per qualche metro, ma io non lasciavo la presa. Entrati nella stanza in cima, Adrew cercò di colpirmi, ma con passo repentino, riuscì miracolosamente a scansare il colpo, e mi rifugiai sotto il tavolo. 

In quel momento, Einstein colpì con la sua mazza elettrica un Anomalia, facendola rotolare per terra, mentre Edison utilizzava i suoi pugni e colpiva sotto il mento quei mostri

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In quel momento, Einstein colpì con la sua mazza elettrica un Anomalia, facendola rotolare per terra, mentre Edison utilizzava i suoi pugni e colpiva sotto il mento quei mostri. I due Guardiani si scagliarono verso i mostri, spezzando braccia e colli come se fossero dei bastoncini. La battaglia fu molto intensa, ma Einstein ed Edison erano ancora pieni zeppi di energie e potevan ancora combattere per un lungo periodo. I fulmini continuarono a cadere dal cielo verso la punta della torre, ma poi venne scaricata verso il terreno, come un gigantesco parafulmine. In ogni angolo della Kronos si vedevano gli spiriti dorati fronteggiare le Anomalie: nei corridoi, nelle camere, nel grande atrio della nave. Il tempo stesso stava accelerando: ogni ora diventava un secondo, mentre la crepa si squarciava sempre di più. 

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