Capitolo 14

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É da una settimana che vedo i dottori portare il mio corpo da una stanza all'altra -Frattura dell'anca, emorraggia- dicono.

Mi stanno sottoponendo ad una quantitá elevata di esami.

Luke é appena tornato, é stato via questa notte perché sua madre gli vieta di stare qua tutte le notti - Finirai per impazzire!- gli dice... E ha ragione.

Oggi ha con sé una chitarra. Sapevo la suonasse e che scrivesse canzoni con Calum, ma non l'ho mai sentito.

- Calum ha scritto questa canzone. Io penso che sia bellissima e te la voglio dedicare-

Lui é la dolcezza in persona. L'unico, forse, che crede che ce la faró.

- So we’re taking the long way home
Cause I don’t wanna be wasting my time alone
I wanna get lost and drive forever with you,
Talkin' bout nothing, yeah, whatever, baby
So we’re taking the long way home tonight-

La sua voce é meravigliosa.

Per un momento non vedo piú niente, sono ritornata nel mio corpo, me lo sento.

La canzone di Luke mi fa provare mille emozioni.

Sento una lacrima rigarmi il viso, ma una forza mi attira facendomi tornare un'anima vagante.

Luke, che mi ha fissato per tutto il tempo, smette di suonare.

-Stai piangendo. Quindi mi senti-

Dice asciugandomi il volto stando attento a non farmi male.

-Qualcuno venga! Sta piangendo! Questo significa che é cosciente!-

Vedo un dottore giovane entrare correndo.

Apre la mia cartella clinica e dopo averla letta appoggia una mano nella spalla di Luke.

-Non puó essere, di sicuro era un riflesso. A volte capita di vedere dei movimenti nelle persone in coma, ma non sempre accadono-

Il suo tono é triste, ma allo stesso tempo rassicurante.

Luke mi guarda con gli occhi colmi di speranza -Io so che mi senti, come so che ritorneró ad abbracciarti-

***

In quella stanza entrano ed escono molte persone, perfino quelle quattro stronze che ci provano sempre con il mio ragazzo.

Mi hanno sempre preso in giro o ignorato e adesso hanno anche il coraggio di venire qua e fare le dispiaciute. Spero saranno contente quando non ci saró piú.

Fuori piove. Ho sempre odiato la pioggia, ha un non so che di malinconico.

Essendo girata verso la finestra non mi sono accorta che qualcuno é entrato.

Mi giro. Lo stupore mi avvolge.Non puó essere lui. E come fa a vedermi?

- S-sei tu!- gli corro incontro e lo stringo tra le mie braccia.

Non ci posso credere.

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