2) Horvo

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Dopo la battaglia, fu il guerriero a prendere in mano la situazione. Assegnò un compito diverso a ognuno tenendo conto delle nostre abilità. Mi sembrava sensato, così lo assecondai, ma le ragazze non sembravano dello stesso avviso. Si lamentarono dicendo di non voler essere comandate a bacchetta, ma lui riuscì a fargli capire che seguirlo era la cosa più sensata da fare. In quel caso era lui quello con maggior esperienza e di sicuro doveva sapere come comportarsi. Ellywin si adoperò per medicare i feriti. Usò persino un incantesimo su Shairin, che era quella messa peggio. A quanto pare la nostra silenziosa amica era una drow. Ora capivo perché girava sempre con quel cappuccio ben calato sul viso. I drow non sono esattamente la razza più popolare della terra. In ogni caso io non avevo nulla contro di lei o contro la sua gente e anche per gli altri sembrava essere lo stesso. Mi stupiva più come tutti stessero ignorando la cosa più di quanto non lo facesse la scoperta in sé. Quando il gruppo si fu riassestato, riprendemmo il cammino, con l'intento di allontanarci da quei cadaveri e trovare un luogo adatto per passare la notte.

Decidemmo di accamparci poco oltre il confine. Ero deciso a fare colpo sui miei compagni e a dimostrare loro di non essere un principino qualunque, visto che a quanto pareva era quella l'idea che si erano fatti di me. Mi affrettai a montare la mia tenda e mi misi a preparare la carne per ma cena. Io avevo ucciso un coniglio e ne avevamo trovati altri due addosso ai goblin. Visto che uno solo non avrebbe mai sfamato tutti e sette, li avevo presi. Ellywin accese il fuoco e si offrì di aiutarmi, così scambiammo due parole. Le chiesi se fosse una guaritrice, visto che aveva curato le ferite di alcuni di noi dopo la battaglia. Disse di essere un chierico, ma era veramente di poche parole per essere una ragazza. Di solito piacevo sempre alle ragazze. Anche gli altri sistemarono le loro tende e poi vennero a sedersi intorno al fuoco per la cena. Distribuii il mio stufato, che fu ben accolto quasi da tutti. Sapevo già che Kit non mangiava carne, visto che prima di partire avevo barattato tutto il mio pane con la sua carne secca, ma non mi aspettavo che anche il guerriero, Evan, avrebbe rifiutato. Se ne stava seduto lontano da noi a mangiare da solo il suo panino. Finii la mia porzione, lo stufato era venuto bene, poi riposi il piatto e andai a sedermi accanto a Evan mentre gli altri parlavano del più e del meno. Io non avevo chiacchierato molto, in quel momento mi interessava di più capire con che occhi mi guardavano i miei compagni in modo da poter agire di conseguenza. Non tutti apprezzavano i warlock, l'avevo potuto capire più volte nel corso del mio lungo viaggio.

- Così sei una specie di stregone? – mi chiese Evan.

Scrollai le spalle con un sorriso – Gli stregoni nascono con dei poteri magici. Io non sono sempre stato così, non mi definirei uno stregone –

In quel momento, Kit prese il suo liuto e cominciò a suonare una melodia piacevole e accattivante. Ci sapeva fare con la musica. Cominciai a dondolare lievemente la testa a ritmo.

- Allora hai studiato la magia? Sei un mago? – continuò lui.

Il mio sorriso si allargò ulteriormente – Non ho mai studiato le arti magiche –

Il guerriero sembrò spazientito, evidentemente non aveva voglia di giocare a indovinare l'origine dei miei poteri. Lo lasciai sulle spine soltanto per qualche istante, poi glielo sussurrai a mezza voce: - Sono un Warlock –

Non sembrò avere reazioni particolari. Si era preoccupato di più della natura dei poteri di Ellywin che di quella dei miei. Forse aveva qualcosa contro la religione, o contro gli adepti di alcune divinità...

Mentre parlavamo, vedemmo Shairin allontanarsi dal campo. Le altre ragazze le lanciarono sguardi preoccupati, ma io pensai che avesse soltanto bisogno di andare in bagno. Nemmeno Evan sembrava molto preoccupato, probabilmente aveva avuto il mio stesso pensiero.

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