I primi due giorni di viaggio passarono tranquilli, oltrepassammo Depesvarcasa e giungemmo nei pressi di Lodwar. Stavamo cercando un buon punto per accamparci, quando in lontananza scorgemmo un grosso gruppo di carrozzoni. Avvicinandoci, riuscimmo a capire che si trattava di una compagnia di gitani erranti. Erano parecchi e avevano allestito un grosso campo.
Un uomo enorme si avvicinò a noi e ci salutò allegramente, subito seguito da altri suoi compagni.
- Benvenuti! Io mi chiamo Tartan e sono il capo di questa tribù di nomadi. Venite con noi! Possiamo mangiare insieme Raccontateci le vostre avventure e noi vi racconteremo le nostre –
Sentii Kit, che montava in sella dietro di me, stringermi convulsamente i fianchi. Probabilmente quel gruppo di sconosciuti la spaventava. Lanciai uno sguardo ai miei compagni e anche Brianne e Ellywin non mi sembravano molto felici all'idea di fermarci con degli sconosciuti. A me invece sembravano persone a posto.
- Secondo me possiamo fidarci – dissi loro.
- Possiamo fermarci – mi spalleggiò Evan – Ma non perdiamo di vista il motivo per cui siamo in viaggio –
Le ragazze si lasciarono convincere e Tartan ci fece accomodare al suo stesso tavolo. Ci offrì buon cibo in abbondanza, carne, dolci al miele e datteri, il vino scorreva a fiumi e la serata sembrava festosa e frizzante. Mi gustai ogni boccone e ogni sorso, chiacchierai allegramente con il capotribù e mi lasciai contagiare da quel clima allegro. Intorno ai falò, le persone danzavano, suonavano e ballavano felici. Stavo giusto pensando di unirmi alle danze, quando alcune gitane si avvicinarono a noi per offrirci i loro servigi, catturando la nostra attenzione. Comprai da loro un amuleto portafortuna e mi appartai con una di loro per farmi leggere la mano. Mi fece accomodare nella sua tenda, si sedette di fronte a me e mi prese la mano destra tra le sue, cominciando a scrutarla attentamente.
- Vedo... una foresta... una figura non ben definita ti sta parlando... aspetta, ora è cambiato... c'è sempre una foresta, ma ora quella figura si sta facendo nitida... è un vecchio... è zoppo –
Non riuscì a vedere altro, mi disse solo che aveva letto una parte del mio passato e una del mio futuro. Non c'era nulla di strano in quella predizione, sapevo che avrei rivisto il mio demone, ma comunque le sue parole mi lasciarono un lieve senso di inquietudine.
Tornai dagli altri e li ritrovai vicino a un falò insieme a un vecchio gitano. Stava raccontando la storia della sua gente e mi unii con interesse al gruppo. La comitiva aveva lo scopo di divertirsi e far divertire la gente. L'aveva fondata Tartan, che lui descriveva come un uomo buono, ma temibile. Erano nomadi e si esibivano nei loro spettacoli ovunque il loro cuore li portasse, ovunque la gente li accettasse. Ora però la loro ultima meta sarebbe stato un luogo dove potersi fermare stabilmente e fondare un loro parco dei divertimenti. Molti paesi li avevano cacciati, ma avevano sentito di una città a sud in cui le persone avrebbero potuto essere ben disposte nei loro confronti.
Una volta terminato il racconto, il vecchio si ritirò nel suo alloggio e noi venimmo a sapere che qualcuno aveva preparato dei letti anche per noi. Seguimmo una gitana fino a un carrozzone che ci avevano riservato. Evan insisté per continuare a mantenere i turni di guardia, visti i nostri trascorsi con dei ladri e il fatto che trasportavamo più oro di quanto potessimo guadagnare. Lui e Brianne avrebbero fatto il primo, io e Kit il secondo e Ellywin si sarebbe occupata del terzo con Sereture. Una volta deciso, Shairin ci avvertì che sarebbe andata a fare due passi e si allontanò. Da quell'incidente fuori da Depesvarcasa era diventata ancora più chiusa di quanto non fosse all'inizio. Evan cercava di smuoverla ogni tanto, ma non aveva molto successo. Noialtri invece cercavamo di lasciarle spazio, almeno per il momento.
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Il diario del Warlock
FantasiUna campagna di dungeons&dragons raccontata attraverso gli occhi del personaggio da me interpretato: Aidan Rhandnic, un mezzelfo Warlock decisamente particolare